“L’uomo nella macchina si chiamava Hideko Kawasagi e come risulta dalla sua patente e da un controllo incrociato proveniva da Beika. L’uomo nel camion..beh... solo le entità astrali sanno chi è ormai.” Disse con voce seria l’ispettore di Tottori.
“Oh, Chosuke. Da quanto tempo…” disse Conan al poliziotto.
“Lo conosci?” chiese Goro sospettoso.
“Aiutò Takagi e Sato in un caso un po’ di tempo fa…e c’eravamo io e Ai”
“Sempre in giro,tu?” brontolò il detective di Beika
“Eheheheehehh” ridacchiò il piccolo occhialuto.
“Pss, Conan! Vedo il luccichio nei tuoi occhi ma...a noi solo una cosa interessa a Tottori e a me questo caso sembra un normalissimo inci....” Sussurrò la castana nell’orecchio di Shinichi.
Il ragazzo aveva notato qualcosa che luccicava sotto la luce del sole.
Conan lasciò Ai a metà frase e scavalcò la staccionata di una casa per raggiungere il cespuglio da cui proveniva il luccichio.
Il bambino sollevò l’oggetto con le dita e rimase senza fiato. Era un bossolo…
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“Conan, la smetti di andartene in giro? Non puoi fare violazione di proprietà privata. E quello COSA DIAVOLO E’? “ Goro era sbigottito alla vista di quello che quella piccola peste era riuscito a trovare anche questa volta.
“Ma quello è un bossolo!” disse con sbigottimento Misao Yamamura.
“Ma davvero?” chiese ironicamente Kogoro.
“Comunque non c’è da stupirsi. Magari qualcuno si stava esercitando a sparare alle lattine e quindi ha lasciato un bossolo qui” continuò il detective.
Takagi,Conan e Ai non erano del tutto convinti e stavano meditando su cosa significasse quel bossolo.
“Ma sì,certamente! Qualcuno si stava divertendo a sparare verso la strada e ha centrato in pieno il camion,facendolo esplodere. Anche io a volte sparo agli uccelli dal giardino di casa mia. Ahahahahah” esclamò Yamamura divertito.
Un lampo balenò nella mente dei presenti.
“E’ il ragionamento più stupido che ho mai sentito ma sembra che il tonto abbia ragione! Qualcuno ha sparato al camion per farlo sparire dalla circolazione per sempre. Mi sembra logico visto che è un camion di petrolio. Kawasagi passava di lì per caso e per evitare l’esplosione ha frenato bruscamente a velocità elevata perdendo il controllo e schiantandosi contro il muretto morendo sul colpo. E bravo Yamamura” pensò Conan comunicando subito dopo il frutto delle sue deduzioni ad Ai e Goro.
“A questo punto non è più un semplice incidente” esclamò Takagi.
“Il bossolo prova che questo è un omicidio premeditato” continuò con aria risoluta il rude Chosuke.
Nella mente dei due ex-liceali passò un solo ed unico pensiero. Un omicidio premeditato a Tottori poteva significare solo una cosa: la mano degli uomini in nero.
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“E’ ovvio,direi! Il camionista è morto senza lasciare nessuna traccia di se,in un esplosione. La sua identità in questo momento ci rimarrà per sempre ignota. Probabilmente era qualche piccolo criminale al loro servizio che hanno pensato bene di far fuori in questo modo, plateale ma adatto per far sparire per sempre qualsiasi traccia di identificazione del corpo” bisbigliò Ai a Conan che annuì.
“Però non sono del tutto sicuro che Kawasagi sia solo un inconsapevole pedone capitato per caso. Se le cose non fossero andato come previsto…”
“Avrebbe visto tutto!” gridò Yamamura.
“Cosa?” chiese Conan spaesato dato che non aveva più ascoltato l’ispettore tontolone.
“Ho detto che è un peccato che Kawasagi sia morto perché sennò avrebbe visto tutto. Magari l’hanno eliminato per fare un dispetto alla polizia. Pensa te. Cattivoni che sono” affermò Misao sorridendo.
“Ma Ma…-.-“! E’ di nuovo un ragionamento completamente idiota ma fondamentalmente ha ragione. Silenziare un testimone è fin troppo facile. Devo solo controllare che...”
Conan corse verso la city car e guardò il terreno attorno mentre Goro cercava di trattenerlo per il bavero.
“Goro, guarda. Non ci sono segni di frenata!” disse il bambino mentre riceveva un pugno in testa dal detective.
“Beh, a volte anche a me si guastano i freni. E’ una cosa che capita a tutti,non trovate?” Le chiacchiere ingenue di Yamamura avevano fatto di nuovo centro.
“Oggi è la tua grande rivalse, tontolone” pensò la scienziatina castana.
Chosuke chiese ad Hakata di controllare i fili dei freni della vettura. Erano rotti.