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Risultati da 121 a 130 di 312
  1. #121
    Junior Member L'avatar di squall
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    Citazione Originariamente Scritto da Samvise Visualizza Messaggio
    Cmq di modi di bere assenzio ce ne sono molti, il problema non è come berlo, ma trovare il vero assenzio (che viene da Francia e Svizzera, non Praga). Qui a Roma ci sono 2 pub chiamati "latte+" ispirati in tutto e per tutto ad Arancia Meccanica nel quale servono vari tipi di assenzio in vari modi. Quelli che preferisco io sono i cocktail con latte e assenzio, ma ce ne sono altri cmq.
    io non ci sono mai andato, com è il posto? e quanto costa?

  2. #122
    Senior Member L'avatar di nessuno
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    L'assenzio soprattutto ora che fa freddo fa un bell'effetto, dopo un bel bicchiere puoi stare mezz'ora in terrazzo in canottiera sentendo caldo

  3. #123
    Campane a Stormo L'avatar di cattivocervello
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    Mah. Io sono sempre stato abituato a considerare la questione in termini dicotomici di uso/abuso, poi ho dovuto assumere che si tratta di un punto di partenza dettato dal senso comune: fumare un cannone credo faccia male quanto fumare una sigaretta, cioè tanto, tantissimo. La differenza, a parer mio, risiede nella legittimità sociale assegnata e condivisa intorno a certi comportamenti piuttosto che ad altri: alcool e sigarette sono droghe a tutti gli effetti, ma il loro uso, e ormai anche l'abuso, viene percepito come collante sociale al pari del cinema, di un concerto e via dicendo; eppure il proibizionismo è nato proprio intorno all'alcool. Si tratta, in parole molto povere, di convenzioni, dettate spesso da motivazioni economiche e/o politiche: ubriacarsi è socialmente accettato, morire di tumore dopo 40 sigarette al giorno per trent'anni è socialmente accettato, fumarsi una canna non lo è, nel senso che si è costretti a praticare quel particolare comportamento in maniera del tutto "privata" e nascosta (quel tanto che basta per non incappare nell'istituzionalizzazione, cioè l'apparato agenti di controllo+agenzie di controllo+agenzie di recupero, addendi la cui somma porta sempre a uno stigma sociale, anch'esso frutto di negoziazione e convenzione: uno che fuma una canna "non è tossico quanto uno che si fa una spada d'eroina").
    In modo particolare la battaglia morale nei confronti dei cannabinoidi rasenta connotati schizofrenici, nel senso che spesso si è portati a dimostrarne solo i benefici oppure solo gli effetti negativi, quando invece basterebbe capire che sono entrambi contemporaneamente presenti: un comportamento responsabile dovrebbe quindi portare il soggetto ad indagare gli uni e gli altri, per avere poi gli strumenti per farsi i propri conti in maniera indipendente e scevra da elementi etici. Non ha senso parlare di moralità in tema di droghe. Io so che un qualsiasi medico onesto e competente, in una ideale classifica di pericolosità di sostanze stupefacenti (cioè basata sull'incidenza nella mortalità dei fruitori, a breve e lungo termine) mette al primo posto la nicotina. Peraltro uno dei motivi per cui il tabacco continua ad aumentare, oltre alle solite accise in copertura dei vecchi disastri ambientali, è che lo Stato non riesce più a coprire i costi della presenza di questa sostanza in termini di vite umane: cioè le spese per contenere i danni del tabacco sono maggiori degli introiti derivanti dalla sua vendita (a riguardo io ricordo in particolare questo studio).

    Nello specifico mi risulta che il THC venga usato in ambito medico in virtù delle sue proprietà analgesiche e antiemetiche; trova applicazioni nei pazienti che soffrono di disturbi epilettici a seguito di lesioni cerebrali come in coloro che ricevono trattamenti chemioterapici (stimolazione dell'appetito, spesso abbattuto dai farmaci). Danni irreversibili a livello neuronale, in verità, non me ne risultano: c'è chi sostiene la tesi, ma m'è parso di capire che manchi l'accordo della comunità scientifica. Invece so per certo, avendoli studiati, che sono documentati casi di interruzione dello sviluppo fisiologico direttamente correlabili all'assunzione di cannabinoidi in età di sviluppo, processo che però s'è finora rivelato del tutto reversibile. Sono stato per forza di cose frettoloso, se il discorso prosegue avrò sicuramente modo di correggere il tiro.

  4. #124
    Senior Member L'avatar di Andrew Clemence
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    Non ne sono affatto convinto. Ribadisco, pur non usandone mai, per me andrebbe legalizzato, ma ridurre tutto ad un difetto di percezione sociale per me non rende giustizia alla cosa. A parer mio dipende molto dall organo toccato. Nel caso delle sigarette i polmoni, nel caso dell alchool e delle canne il cervello. Però l alchool si può assumere in modiche quantità senza ubriacarsi (un amaro ad esempio, o il bicchiere di vino) La canna senza avere almeno un pò di nebbia a che servirebbe? E quindi prende un connotato malefico.

  5. #125
    Rain Dog. L'avatar di The Philosopher
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    Io legalizzerei anche i funghetti, comunque.
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  6. #126
    Rain Dog. L'avatar di The Philosopher
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  7. #127
    MBARA CASSAMN ZUMBARE L'avatar di ezio.auditore
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    Citazione Originariamente Scritto da The Philosopher Visualizza Messaggio
    chiedilo ai miei compagni di classe delle medie se è vero
    ..

  8. #128
    Rain Dog. L'avatar di The Philosopher
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    Citazione Originariamente Scritto da ezio.auditore Visualizza Messaggio
    chiedilo ai miei compagni di classe delle medie se è vero
    Oltre a basarmi sull'articolo, conosco di persona amici dei miei genitori che fumano da quando erano giovani. Persone normali, disponibili, gentili ed intelligenti.
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  9. #129
    MBARA CASSAMN ZUMBARE L'avatar di ezio.auditore
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    Citazione Originariamente Scritto da The Philosopher Visualizza Messaggio
    Oltre a basarmi sull'articolo, conosco di persona amici dei miei genitori che fumano da quando erano giovani. Persone normali, disponibili, gentili ed intelligenti.
    non lo metto in dubbio, dipende da tanti fattori, da quanto si fuma, ecc. rimane il fatto che facciano male
    Ultima modifica di ezio.auditore; 07-01-2012 alle 18:55
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  10. #130
    Questo è ah! Ah! L'avatar di Samvise
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    Mi sembra un po' uno studio alla cazzo, o cmq riportato da La Repubblica alla cazzo. Si dice che sono persone che ne hanno fatto uso, anche una sola volta nella vita, e poi si parla di uso sporadico e occasionale.
    Praticamente di quei 9000 nessuno ne ha fatto un uso continuativo, anzi quelli che lo avevano fatto sembrano essere stati esclusi dal test, il che mi sembra un po' una paraculata. Inoltre dire che chi ne ha fatto un uso sporadico ha il titolo di studio più alto, in media, di chi non ne ha fatto, non significa nulla, bisognerebbe vedere come sono stati presi questi campioni. C'è anche da dire che la droga costava, e che l'istruzione costava, quindi magari chi si drogava era anche figlio di papà, oltre che dei fiori, mentre chi non lo faceva, magari è perché non poteva permetterselo, così come non poteva permettersi un'istruzione superiore.
    Boh, messo così mi sembra uno studio fatto da uno che si è sistemato le cose come gli parevano per ottenere i risultati che voleva!

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