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Demente precario
In quel momento sul luogo dello scontro giunse Arier. “Sembra che non ci sia stato bisogno del mio intervento! La grande aura maligna è scomparsa, e immagino siate stati voi a sconfiggere il mostro che la possedeva!” disse lo zefiriano, rendendosi immediatamente conto di come si trovasse di fronte a dei valorosi guerrieri del bene, benché non conoscesse nessuno di loro. Dopo che il redivivo guerriero della galassia dell’Est si fu presentato ed ebbe a sua volta realizzato come anche gli altri facessero parte del gruppo, giunsero sul posto anche Pan e Shora. Non appena Trunks vide la figlia di Gohan rimase senza parole. Sebbene fosse molto più giovane rispetto all’ultima volta che l’aveva vista per lui era davvero un sogno poterla rivedere in un contesto diverso da quello onirico del mondo dei sogni. “Papà! Ce l’hai fatta! Stavo venendo ad aiutarti ma a quanto pare non ne hai avuto bisogno!” disse Shora attirando nuovamente l’attenzione di Trunks. Il mezzosangue dai capelli lavanda annuì e indicò il gruppo di Black Tiger dicendo “Infatti! Mi hanno aiutato loro!”. Il figlio sorrise loro e disse “Ve ne sono molto grato! Spero ti poter ricambiare quando ci capiterà di combattere l’uno di fianco all’altro!”. Mentre Shora parlava con il resto del gruppo, presentandosi e spiegando a grandi linee da dove provenissero lui e suo padre, Trunks e Pan rimasero leggermente in disparte. “Shora…” fece Trunks, faticando a proferire parola. Pan comprese l’imbarazzo da parte del combattente del futuro nel ritrovarsi a parlare con quella che nel suo mondo era stata la propria compagna, e lo tranquillizzò con un sorriso. “Si, Shora mi ha detto tutto!” disse la nipote di Goku che poi aggiunse “Vorrei comunque che tu non scordassi mai che io non sono la stessa persona che conosci! Potrei deluderti!”. Stavolta fu Trunks a sorridere “Non sono così sciocco da non rendermene conto! Tu sei unica come era unica la mia Pan! Tu non sei il surrogato di nessuno! Nondimeno, penso sia naturale che mi venga spontaneo volerti bene! Non fosse altro che per il fatto che sono un amico di tuo padre e tuo nonno!”. “Anche io ti voglio bene… dopotutto, hai salvato la vita del mio nonnino! Oltre a questo percepisco come il tuo animo sia nobile come quello del Trunks che conosco!” fece Pan che poi propose “Un abbraccio tra amici?”. Trunks annuì e ripeté “Un abbraccio tra amici”. I due si strinsero. Da ciò che rimaneva di un amore mai nato, quello di Pan nei confronti di Trunks nel presente, e di uno spezzato da un tragico epilogo, quello tra Trunks del futuro e la sua Pan, era nata un’immediata e spontanea amicizia. “Truuuuuunks!!!!!!!!” urlò ad un certo punto una voce che fece voltare tutti di scatto. Anche Bra si era unita all’appello, e la vista del proprio fratello l’aveva comprensibilmente lasciata di stucco, e la figlia di Vegeta aveva manifestato il proprio stupore urlando in maniera spontanea il suo nome. “Alla buon ora! Pensavo ci fossi rimasta chiusa per sempre dentro quella stanza…” commentò ironica Pan. “Chi è quella ragazza? Somiglia a mia madre…” sussurrò Trunks all’orecchio della figlia di Gohan. “Fratellone!!! Sei tornato!” urlò lei saltandogli letteralmente addosso e abbracciandolo. “Ho una sorella???” esclamò stupito Trunks abbastanza a disagio all’idea di avere una perfetta sconosciuta addosso che si prodigava in palesi gesti di affetto. Per quanto maturato, infatti, il Trunks del futuro era rimasto fondamentalmente timido, e la cosa risultava chiara dal vistoso rossore dipinto sul suo volto. Pan venne in soccorso dell’amico e con calma spiegò a Bra come stessero realmente le cose. “Ehm… hehehe! Scusami! E’ che sono in pena per mio fratello, e il vedere qualcuno che gli assomigliava così tanto, o meglio che è proprio lui ma…. Beh insomma hai capito! Ecco… mi ha scatenato una grande gioia!” disse la figlia di Vegeta scusandosi, imbarazzata. “Non ti preoccupare! Posso immaginare!” la tranquillizzò Trunks. Successivamente Bra ebbe modo di conoscere anche suo nipote Shora e Pan di poter chiedere ad Arier il motivo del suo gradito ritorno. Alla fine si recarono tutti verso la base per poter fare il punto della situazione dopo le innumerevoli battaglie e i molteplici avvenimenti che avevano avuto luogo da quando erano partiti.
Nel frattempo, all’insaputa dei difensori della Terra, stava avendo luogo un incontro che avrebbe rischiato di complicare ulteriormente loro le cose.
“Cosa? E tu chi sei?” chiese allibito Cell, nel trovarsi di fronte se stesso, soltanto nella sua forma perfetta. “Io sono te! Sono giunto in questa epoca molti anni fa, e sfortuna ha voluto che qui trovassi la morte, come te, motivo per cui ci troviamo entrambi in questa stessa dimensione temporale!” rispose l’altro. “In effetti mi somigli… ma non siamo uguali… aspetta! Non mi dirai che…” fece il Cell imperfetto sgranando gli occhi per lo stupore. “Invece si! Io ho assorbito i cyborg numero 17 e 18 ed ho ottenuto il corpo perfetto!” disse l’altro. “Non ne avevi alcun diritto! Quello sarebbe spettato a me!” inveii, furente la controparte del presente. “Ce l’hai con me, non è vero? Beh, ne hai tutte le ragioni, visto che sono stato io con la mia apparizione a mettere in allarme i terrestri in merito alla tua esistenza, e ho fatto si, mio malgrado, che tu venissi da loro eliminato e spedito all’inferno prima ancora che tu potessi svilupparti! Però sono sorpreso! Ti sei sviluppato piuttosto velocemente per uno che è risorto dagli inferi sottoforma di larva! Immagino che lo stesso fattore che mi ha reso più forte abbia contribuito ad accelerare la tua evoluzione! In ogni caso ciò non fa altro che agevolare il mio piano oltre le mie più rosee previsioni!” disse colui che perse la vita contro Gohan. “Di quale piano vai farneticando?” ringhiò il Cell del presente. “Se c’è una cosa che i viaggi temporali mi hanno insegnato, e che basta un nonnulla per cambiare il corso della storia… e prima della tua nascita sono avvenuti troppi fatti che possano averla alterata! Ciò mi porta a pensare che noi due non siamo perfettamente identici!” spiegò l’essere perfetto. “E quindi?” chiese l’altro. “Non lo immagini! Se divenissimo un unico essere ci completeremmo a vicenda, diventando più forti! Potremmo raggiungere uno stadio persino superiore a quello che il Dr.Gero paventava essere la perfezione! Pertanto io ora ti assorbirò!” annunciò Cell, muovendosi a passo lento verso il proprio alter ego. “Tu sei un folle! Io sono destinato ad essere l’essere perfetto! Non a divenire parte di qualcun altro! Nemmeno se questi è un me stesso di un altro tempo!” disse l’imperfetto portando entrambe le mani su un fianco. “Sei orgoglioso… me lo aspettavo! Del resto sei pur sempre me stesso!” commentò divertito l’essere perfetto. “Kaaaaaameeeeehaaaameeeeeehaaaaaa!!!!” urlò il Cell del presente scagliando un’onda energetica alla massima potenza contro la controparte del futuro, che però la deviò col solo movimento di una mano. “Oh avanti! Sii serio! Che speranze pensi di avere in quella forma contro di me che ho raggiunto lo stadio evolutivo perfetto?” chiese Cell facendo rendere conto quanto patetico fosse il tentativo da parte della sua controparte di resistergli. Prontamente il Cell del presente provò ad utilizzare il Tayoken, ma l’avversario fu più rapido apparendogli davanti e afferrandolo per i polsi. “Ti conosco troppo bene! Non puoi sorprendermi! E per il resto ti sovrasto in tutto! Forza, velocità, tecnica e intelligenza!” disse il Cell del futuro per poi utilizzare la propria coda per fagocitare l’altro, che tentò vanamente di divincolarsi. Una volta assorbito il proprio alter ego del presente, Cell subì un ulteriore metamorfosi, raggiungendo uno stadio evolutivo che nemmeno il Dr.Gero aveva messo in preventivo quando lo aveva creato. La sua fisionomia rimase tutto sommato simile, soltanto che le parti del suo corpo che in precedenza erano verdi maculate, divennero completamente nere, assumendo una consistenza simile ad una lucida corazza da insetto. Le due creste sulla sua testa divennero più appuntite ed affilate. Le iridi degli occhi assunsero un inquietante colore rosso sangue. La sua coda, come forma assunse una fisionomia più simile a quella di uno scorpione, con un pungiglione ad uncino ubicato al termine della stessa. Attorno al suo nuovo corpo una potente aura rossa aleggiava sinistra. Cell aveva superato il suo limite trasformandosi in un nuovo guerriero enormemente più forte del precedente, esattamente come l’essere perfetto aveva previsto. Come se non fosse bastato l’imminente risveglio di Mecha Bu, i difensori della Terra si sarebbero trovati ad avere a che fare molto presto con un nuovo, formidabile avversario.
N.B: Prima che qualcuno faccia lo spirito per il fatto che "Kusanagi" è la spada di Sasuke di Naruto, ricordo che in realtà Kusanagi è anche il nome di un arma leggendaria della tradizione giapponese.
Ultima modifica di Final Goku II; 29-12-2010 alle 20:29
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