o meglio Omero che gli fa impersonare la figura del difensore dei re
Cioè di se stesso, visto che Odisseo è re di Itaca e alla pari di Agamennone, Achile, Nestore and company.
Omero lecchino
Lullete, doesn't make sense.
o meglio Omero che gli fa impersonare la figura del difensore dei re
Cioè di se stesso, visto che Odisseo è re di Itaca e alla pari di Agamennone, Achile, Nestore and company.
Omero lecchino
Lullete, doesn't make sense.
Forse quando rimarrà solo sale e terra e le stelle cadranno, ti sentirai a casa.
A noi la prof ha spiegato che nell'opera della guerra di Troia c'è oltre al tono solenne una specie di lecchinagine verso i re e i nobili. Ed è anche abbastanza logico, dato che Omero essendo un aedo(che spesso venivano chiamati a narrare le proprie storie alle case dei nobili) viveva della fama che riusciva a farsi. Perciò una buona mossa poteva essere quella di trasmettere tramite le sue opere un messaggio tipo "Se sei un plebeo e discuti con uno di un ceto più alto, hai automaticamente torto, perchè sono intoccabili nella loro semi-divinità".
Questa prof mandala a spasso, mai sentita un'interpretazione di Omero (anzi, dell'Illiade) più infantile di questa.
Se la tua prof avesse letto il passo con attenzione, si sarebbe accorto che Tersite viene messo alla pari nell'assemblea con i wanax, come del resto ogni soldato acheo che si fosse messo a parlare. Il motivo per cui Odisseo lo castiga è perché insulta Agamennone, e quindi un re, e perché propone una soluzione inaccettabile per la società di "vergogna" omerica. Ovviamente la subordinazione c'è sempre, c'è stata fino a 2 secoli fa figurati se non c'è nell'Illiade.A noi la prof ha spiegato che nell'opera della guerra di Troia c'è oltre al tono solenne una specie di lecchinagine verso i re e i nobili.
La tua prof è anche rimasta indietro di circa mille anni sui dibattiti omerici, eh? Tralasciando la critica alessandrina, persino gli unitari e gli analitici del Novecento non attribuiscono a una sola persona Illiade e Odissea: molto probabilmente c'è stato un redattore che con mano sapiente ha "incollato" in modo assai raffinato dei piccoli nuclei preesistenti. Oltretutto la figura dell'Aedo e del Rapsodo sono estremamente oscure. In un saggio critico di Miralles si fa emergere chiaramente il dubbio sulla dimensione più o meno pubblica dei cantori omerici: pensa a come Demodoco passi dal cantare nell'oikos nobiliare all'ambiente aperto della (chiamandola in modo improprio) "polis" dei Feaci.Ed è anche abbastanza logico, dato che Omero essendo un aedo(che spesso venivano chiamati a narrare le proprie storie alle case dei nobili) viveva della fama che riusciva a farsi.
Stiamo parlando di 2700 anni fa, cerca di non attualizzare, altrimenti non capirai mai niente che non sia stato scritto almeno 50 anni fa."Se sei un plebeo e discuti con uno di un ceto più alto, hai automaticamente torto, perchè sono intoccabili nella loro semi-divinità"
Forse quando rimarrà solo sale e terra e le stelle cadranno, ti sentirai a casa.
Prima di tutto, hai ragione a dire che la prof sia abbastanza limitata, me ne sono reso conto dalla prima settimana, ci sono testimonianze anche su questo topic
Poi sicuramente hai ragione te sul tutto, ma comunque il mio commento era più una critica per come ha usato Ulisse, con un'adulazione dell'autore verso i sovrani abbastanza fastidiosa.
Poi non ti preoccupare, ovviamente ho studiato la questione omerica e quello che ne consegue, tanto la prof legge dal libro per spiegare, e quello che ci spiega lei fuori dalle righe, come puoi vedere, non è molto attendibile.
Due ore di chimica e tre sull'urbanistica romana.
Poi il nostro professore ci ha parlato delle sue rilevazioni che mostrerebbero la probabilità che ci fosse un teatro vicino alla facoltà.
A me sembra una vaccata.
Indovina? Non so neanche che vuol dire![]()