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  1. #211
    A.
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    Mi sono sempre piaciuti i gruppi che suonano un metal "epicheggiante", di quelli inneggianti alla guerra, a prendere la spada e stronzate simili.
    Non perché creda in questi ideali (tanto non ci credono neanche loro ), quanto perché il sound, anche involontariamente, spesso mi fomenta.
    I gruppi più noti per questo genere di musica credo siano i Manowar (di cui ho provato tre album, l'ottimo debutto, ancora parzialmente ancorato alle sonorità dell'heavy classico, l'osannato Kings of Metal, che non mi ha fatto esattamente gridare al capolavoro ma che mi è piaciuto abbastanza, ed il PESSIMO The Triumph of Steel) e i Virgin Steele (di cui ho provato la trilogia del The Marriage of Heaven and Hell, fantastica nella sua interezza).
    Consigliato da un amico, ho provato un EP, unica pubblicazione di un gruppo anni '80 che non ebbe fortuna, i Medieval Steel.
    Devo dire che in non molti ascolti l'EP mi ha preso parecchio, sia per via dello stile intriso di epicità (l'EP risale a due anni dopo il debutto dei Manowar, quindi la loro influenza è abbastanza relativa), sia per la genuinità dei pezzi, tutti piuttosto interessanti (anche se Battle Beyond the Stars e Eyes of Fire non sono esattamente dei capolavori, anzi) e nessuno a mio parere sotto la sufficienza.
    Da segnalare assolutamente l'energico midtempo To Kill a King, la fantastica ballata Echoes e soprattutto la title track Medieval Steel.
    Consigliato a chiunque ami questo genere di metal, sconsigliatissimo a chi non lo ama, visto che è impregnato di epicità stile primi Manowar (anche se molto meno tamarri, molto molto meno) da cima a fondo.

    Inoltre ho provato At War with Satan dei Venom. È il secondo disco che provo della formazione inglese, quindi sapevo a cosa andavo incontro. La title track è un marcissimo monumento di oltre 19 minuti dedicato ad una guerra con Satana.
    Devo ammettere che non pensavo che i Venom sarebbero riusciti ad intrattenermi per 20 minuti senza annoiarmi o confondermi, invece devo dire che il lavoro svolto non è affatto male, soprattutto per la componente del riffing (che Cronos sia stonatissimo si sa già ) e anche il lavoro dietro le pelli è tutto sommato figo.
    Le canzoni rimanenti però non reggono il confronto con la title track. Nota assoluta per Aaaaaaaaargh (non ricordo il numero delle A), che è uno dei divertissment più simpatici che abbia mai sentito.
    Non può reggere sicuramente il confronto col precedente Black Metal, però questo At War with Satan fa la sua porca figura.
    Ultima modifica di Blaze; 24-10-2010 alle 19:37

  2. #212
    Requiem of Souls L'avatar di Jack_
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    Dimentichi il miglior bassista al mondo, Greg Lake

  3. #213

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    Ho dato l'ultimo ascolto a 'Tage Mahal dei Jon Oliva's Pain (progetto solista dell'ex Savatage). Il disco mi ha sopreso moltissimo per la sua grande varietà, ma anche per l'ottima perfomance di Jon al piano e alle tastiere (ma anche alla voce se la cava ancora egregiamente). Il sound è oscuro, caratterizzato da riff di chitarra rocciosi intervallati da sessioni veloci di basso e batteria. Insomma, per chi conosce i lavori dei Savatage questo è un disco da ascoltare.

  4. #214
    Rain Dog. L'avatar di The Philosopher
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    Essendo stato incuriosito dalla recensione di Nicco che mi è piaciuta molto ho provato
    Souvenirs D'Un Autre Monde.
    Questo è stato il mio primo approccio in assoluto con lo shoegaze, anche se quest'album proprio shoegaze non è, infatti Neige riesce ad unire sapientemente le fumosità derivate dallo shoe e l'aggressività del black, senza comunque snaturare il primo genere (e senza mai screamare btw). Il risultato è superbo, un lavoro che mi ha veramente appassionato e che continuo ad ascoltare, il sound della chitarra è stupendo, fumoso ma senza perdere la proprio aggressività.
    Voto: 90
    Incuriosito da questo Cd ho ascoltato anche il secondo Full Lenght degli Alcest, Ecailles De Lune.
    Sono rimasto molto soddisfatto anche da questo album, che ha un sound più aggressivo e Neige in alcuni parti screama.
    La title track è qualcosa di fantastico, venti minuti che scorrono in maniera veramente piacevole e senza annoiare, unica pecca del cd è, a mio parere, Abysses, che ritengo inutile.
    Per questo l'album non raggiunge il voto del predecessore, ma sta appena sotto. 87
    Ultima modifica di The Philosopher; 31-10-2010 alle 00:43

  5. #215
    A.
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    Twilight of the Gods dei Bathory.
    Il secondo disco che provo della band svedese... che dire, riconferma la mia stima per Quorthon e compagnia, riescono ad imbastire un album ottimo senza tecnicismi, senza una produzione cristallina, senza una voce potente o impostata (ma incredibilmente espressiva, va detto). Poche sessioni soliste (ma quelle che ci sono devo dire che fanno la loro porca figura), canzoni dal ritmo lento ed epico e dalla lunga durata (la title track, dotata di intro ed outro, supera i 14 minuti di durata).
    Le mie preferite sono indubbiamente le prime quattro tracce e la finale Hammerheart, che è un vero e proprio inno ad Odino.
    Invece To Enter Your Mountain e Song of Blood risultano al sottoscritto eccessivamente prolisse, sinceramente senza loro due l'album sarebbe stato davvero perfetto, visto che avrebbe comunque raggiunto e superato i 40 minuti di durata.
    Se devo dare un voto, lo colloco poco sotto a Blood on Ice (cui ho dato un 88), quindi darei intorno all'85.

  6. #216
    [p, xi, N(xi)] L'avatar di Il Nicco
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    Oggi ho ascoltato A Social Grace degli Psychotic Waltz, trovato ieri per puro caso nel mio abituale negozio di dischi; li avevo vouti ascoltare dopo aver sentito Ema parlarne bene su facebook e devo dire che non sono rimasto deluso: la voce di Lackey mi è piaciuta parecchio, così come in generale la struttura dei pezzi, salvo qualche brano non così buono (I of the Storm e Halo of Thorns mi hanno deluso), ma vengono compensati da pezzi ottimi come ...And the Devil Cried (personalmente la mia preferita), Successor e I Remember (dedicata a Ian Anderson e nella quale Lackey si lancia in un assolo di flauto in stile Jethro Tull).
    Vermante un bel disco, dotato pure di una bella copertina (peccato solo per un booklet mal stampato). Consigliato a chi non ama il progressive metal canonico e soprattutto agli estimatori dei Nevermore. Non saprei come valutarlo, ma certo non meno di 85

    Inoltre ho provato ad ascoltare Slow, Deep and Hard dei Type O Negative, ma confesso di essermi fermato a Prelude to Agony, in parte per l'arrivo di mio padre che si è messo a suonare la chitarra, in parte perchè quei primi quattro pezzi mi hanno già sconvolto a sufficienza (specie l'ultimo). Lo riprenderò più avanti

  7. #217
    Senior Member L'avatar di Dragon Slayer
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    Riguardo A Social Grace ci sono parecchie diatribe sul genere di appartenenza. Personalmente lo trovo molto più vicino al thrash piuttosto che al progressive, anche se le contaminazioni sono evidenti.

  8. #218
    A.
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    Blood Fire Death dei Bathory: ho dato tre ascolti completi a questo album e quindi non posso ancora parlarne benissimo. Il viking che poi sarebbe sfociato in Hammerheart inizia a manifestarsi nelle bellissime A Fine Day to Die e Blood Fire Death, anche se la batteria martellante e il possente scream di Quorthon dominano il resto del cd e sono presenti anche nelle due tracce sopracitate.
    Il disco risulta di una violenza inaudita, specialmente in Dies Irae ed in For All Those Who Died.

    Seven Churches dei Possessed: questo anche l'ho ascoltato due volte e mi ha colpito per la sua terrificante violenza visto l'anno di uscita (1985 o.o). I riff sono molto pesanti e la voce inizia ad abbozzare una sorta di growl. Ne parlerò meglio in futuro, in ogni caso.

    Master of the Rings degli Helloween: è il primo disco che provo delle zucche con la presenza del nuovo singer Andi Deris (l'ho provato un po' di giorni fa). Inizio dicendo che finora avevo provato i due Keeper of the Seven Keys con Michael Kiske alla voce e devo dire di averli graditi veramente tanto. Tuttavia, il power europeo non mi ha mai preso come avrei voluto. Invece, questo album s'è rivelato veramente valido, forte di una opener molto bella (che richiama Starlight) Sole Survivor, di una ballata acustica ben fatta In the Middle of a Hearbret ed altri pezzi davvero interessanti, come la breve Perfect Gentleman e la particolare Mr. Ego (Take Me Down).

  9. #219

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    Seven Churches mi mise paura a primo ascolto.

  10. #220
    [p, xi, N(xi)] L'avatar di Il Nicco
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    Citazione Originariamente Scritto da Dragon Slayer Visualizza Messaggio
    Riguardo A Social Grace ci sono parecchie diatribe sul genere di appartenenza. Personalmente lo trovo molto più vicino al thrash piuttosto che al progressive, anche se le contaminazioni sono evidenti.
    Dal mio punto di vista, l'ho tovato più marcatamente progressive che thrash, forse più per pezzi come I Remembre e A Psychotic Wlatz, visto che altri brani mi sono suonati più speed/thrash. Effettivamente non è così scontato e non a caso, il gruppo che mi è parso più prossimo tra i miei ascolti sono stati i Nevermore

    Citazione Originariamente Scritto da Blaze. Visualizza Messaggio
    Blood Fire Death dei Bathory: ho dato tre ascolti completi a questo album e quindi non posso ancora parlarne benissimo. Il viking che poi sarebbe sfociato in Hammerheart inizia a manifestarsi nelle bellissime A Fine Day to Die e Blood Fire Death, anche se la batteria martellante e il possente scream di Quorthon dominano il resto del cd e sono presenti anche nelle due tracce sopracitate.
    Il disco risulta di una violenza inaudita, specialmente in Dies Irae ed in For All Those Who Died.
    Ho ascoltato solo la Titletrack, di cui ho apprezzato soprattutto l'intro, molto epica, e il cantato di Quorthon, mentre per il resto mi è suonato troppo grezzo (comunque va detto che nonostante la durata resta un brano per niente noioso). I Bathory restano un gruppo che voglio approfondire a breve, insieme ai Venom, ma mentre per i secondi so cosa cercare (oltre al solito Black Metal mi interessava Welcome to Hell), per i Bathory non ho idee (a parte il debutto che non mi era piaciuto affatto, per quel che avevo sentito).

    Inoltre vorrei un consiglio sui Celtic Frost: meglio To Mega Therion o Into the Pandemonium? Ho sentito molti pareri discordanti e personalmente ho apprezzato molto quel che ho ascoltato da entrambi i dischi (Circle of the Tyrants soprattutto), quindi non saprei quale dei due ascoltare prima

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