Dagli Usa accuse di corruzione ai vertici Fifa: arresti in Svizzera
Indagine sull’assegnazione dei mondiali. Blitz a Zurigo dove i leader dell’organismo che governa il calcio erano riuniti per il loro meeting. Blatter indagato ma non sotto accusa
Il giorno del giudizio non arriva con le elezioni. Chi si aspettava che la rivoluzione Fifa dovesse attendere la detronizzazione di Blatter si sbagliava. Oggi a Zurigo, all’hotel Baur au Lac, sede delle votazioni che il 29 maggio dovrebbero decidere l’esecutivo del calcio mondiale, sono state arrestate 6 persone, 6 membri della Fifa e gente importante che nel corso degli anni ha coperto cariche rilevanti e insieme con loro altri 8 fermi tra nomi che lavorano dentro l’organizzazione per un totale di 14 uomini coinvolti.
L’inchiesta Fbi
L’accusa è di corruzione, riciclaggio di denaro, frode, assegnazioni indebite e l’inchiesta arriva da lontano dura da anni e copre un ventennio. L’Fbi, sì quella americana che di solito sta dietro a ben altre associazioni, indaga sul marciume Fifa dal 2011, da quando una denuncia ha portato a galla il primo palese scandalo, la mazzetta da cui poi è partito il cataclisma. Pare non sia stato poi difficile seguire le prove visto che a dispetto dei piccoli smottamenti registrati in questi anni, l’organo che governa il pallone abbia continuato senza sosta ad accumulare denaro, a prendere regali e assegni per portare i Mondiali dove girano i soldi. Un monte di truffe che, secondo il New York Times che ha anticipato l’operazione, arrivano a più di 100 milioni di dollari intascati e fatti sparire in un giro da vergogna. Una vera cosca.
La Fifa: “Blatter non c’entra”
La polizia cantonale di Zurigo interrogherà i sospettati oggi. La Fifa travolta cerca di isolare le mele marce «scopriremo chi è stato coinvolto e come, il presidente non è implicato in questa faccenda», ma è davvero difficile continuare a dire che è colpa di pochi avidi e che non esiste un sistema sballato. E soprattutto è impossibile sostenere che Blatter, tutt’ora in carica e in corsa per un quinto mandato consecutivo, non è responsabile. Sta lì dal 1998 dovrebbe essere responsabile di ogni carta entrata nell’inchiesta. Lui non è nella lista degli arrestati ma ci sono Jeffrey Webb, presidente del Concacaf, Jack Warner il suo predecessore che si è dovuto dimettere proprio per una precedente accusa di corruzione, Eduardo Li, Jose Maria Marin, e Eugenio Figueredo, uruguaiano potente ed influente che ai Mondiali si è battuto per togliere la squalifica a Luis Suarez. Tra gli altri nomi indagati ci sarebbero Alejandro Burzaco, Aaron Davidson, Hugo Jinkis e Mariano Jinkis tutti con ruoli nell’organizzazione marketing, uno dei settori rivoltati dall’Fbi. Ma è solo l’inizio dello scandalo e dai primi dettagli sul lavoro Fbi pare che ancora le grandi votazioni per i Mondiali e gli sponsor non siano state esaminate a dovere. Servivano testimoni e pentiti per andare avanti e adesso ci sono 14 persone in arresto che entreranno dentro l’enorme puzzle della corruzione pallonara.
L’indagine svizzera sui mondiali 2018-2022
Servivano testimoni e pentiti per andare avanti e adesso ci sono 14 persone in arresto che entreranno dentro l’enorme puzzle della corruzione pallonara. Giusto per dare un’idea della velocità con cui la falla si muove l’autorità svizzera ha già aperto un’inchiesta separata che si occupa nello specifico dei Mondiali 2018 e 2022 assegnati rispettivamente alla Russia e al Qatar in una controversa assemblea. Blatter è ancora al suo posto, ma il regno sul quale vuole dominare in eterno non c’è più.