Intanto lo scontro tra la coppia di combattenti formata da Gohan e Vegeta e l’angelo stava volgendo lentamente a favore di quest’ultimo. L’androide sapeva di poter contare su una riserva di energia inesauribile, per quanto egli riconducesse tale facoltà alla propria supposta natura divina, cosa che non valeva per i propri avversari, peraltro profondamente frustrati dal fatto che il loro nemico sembrasse non poter essere ucciso. La creatura di Ghiller continuava a bombardare di attacchi energetici i due saiyan, i quali si sforzavano di rimanere compatti per coprirsi le spalle a vicenda allo scopo di fronteggiare la velocità del nemico, ma così facendo le loro capacità di spostamento ne risentivano, essendo vincolati l’uno ai movimenti dell’altro. “Non possiamo continuare così! Stiamo solo aspettando passivamente di esaurire le nostre energie prima di essere uccisi! Dobbiamo cambiare strategia!” disse Vegeta. “Cosa proponi di fare?” chiese Gohan. “Lo chiedi a me? Tra noi sei tu colui che ha esperienza contro avversari immortali!” fece sarcastico il principe dei saiyan. “Beh si… ma credo che quell’angelo non abbia alcuna intenzione di compiere mosse che possano essere utilizzate contro di lui come ho fatto contro Garlic Junior! Senza contare che la potenza dei due non è neppure lontanamente paragonabile!” spiegò Gohan. “Tsk! Comunque sia penso che quella che ha utilizzato sia una forma di rigenerazione! Non mi bevo la storia che un angelo, nel caso esistessero realmente creature del genere si metta al servizio di un comunissimo scienziato senza alcun potere se non quello delle proprie conoscenze scientifiche!” disse Vegeta. “Credo tu abbia ragione Vegeta! Potrebbe essere un qualcosa di simile ai poteri che aveva Cell!” annuì il figlio di Goku. “Tutto quello che dobbiamo fare e colpirlo con un attacco alla massima potenza! La nostra combinazione precedente di attacchi puntava più sulla rapidità di esecuzione che sullo scagliare un colpo potente! Dobbiamo invece privilegiare la capacità distruttiva!” spiegò il padre di Trunks. “Ma come facciamo? E’ così veloce che di certo riuscirà ad evitare qualunque attacco gli scaglieremo contro!” obbiettò Gohan. Vegeta strinse i pugni e assunse un’espressione determinata “A quello ci penso io! Proverò a distrarlo! Tu tieniti pronto a scagliare il tuo attacco più potente!” si raccomandò il saiyan di pura razza. Vegeta deviò con un colpo di mano l’ennesimo attacco dell’angelo per poi scagliarsi verso di lui. “Volevi affrontarmi faccia a faccia, sottospecie di addobbo natalizio? Ti accontenterò!” disse il saiyan per poi attaccare l’angelo con un raggio di energia dal palmo della mano. Fatto questo si spostò rapidamente mandando a vuoto la controffensiva dell’angelo approfittandone per colpirlo con un calcio non appena questi fu apparso. “Vegeta è proprio un guerriero formidabile! In tutto questo tempo ha studiato gli schemi d’attacco dell’avversario, e nel momento cruciale sta sfruttando quanto ha osservato per contrastarlo il tempo necessario per permettere a Gohan di colpirlo! Straordinario!” pensò Piccolo che continuava ad assistere alla lotta col fiato sospeso. Con un gesto fulmineo Vegeta si portò alle spalle dell’angelo riuscendo a bloccarlo. “Preso!” esultò il principe dei saiyan per poi urlare “Gohan! Colpiscilo, presto!”. “Ma così colpirò anche te!” replicò il figlio di Chichi. “Non ha importanza! Se non lo eliminiamo noi nessun altro ci riuscirà! E lui ci ucciderà in ogni caso!” disse risoluto Vegeta. “Vegeta… io… non posso! Non ce la faccio!” disse Gohan. Non si poteva dire che il ragazzo nutrisse un profondo affetto per il principe dei saiyan, ma il suo attaccare Cell per vendicare la morte di Trunks, il suo accettare di vivere con Bulma e crescere il proprio figlio, e tutte le manifestazioni di redenzione dalla natura malvagia di un tempo palesate dal rivale di Goku si succedevano nella mente del ragazzo facendogli realizzare quanto la sua stima nei confronti del principe fosse aumentata nel corso degli anni e di come l’odio che aveva provato per lui quando era bambino fosse oramai scomparso dal suo cuore. “Sei uno stupido!!!” urlò Vegeta in preda alla frustrazione. Piccolo sorrise amaramente. Poteva comprendere perfettamente cosa stava provando il saiyan. Anche lui, che un tempo si era comportato con la risoluta crudeltà di un demone in più occasioni era provato un senso di disprezzo nei confronti dell’incapacità di Gohan di fare del male se non quando era in preda alla collera più profonda, ma col tempo si era reso conto di amare l’animo generoso e cristallino di quel ragazzo, per quanto in determinate situazioni tale pregio potesse assumere i connotati di un difetto. I pensieri dei presenti vennero interrotti dalla risata dell’angelo dalle femminee fattezze. “Non lo volete proprio capire? Io non posso morire! E l’errore non lo sta commettendo Gohan, ma lo hai commesso tu Vegeta, avvicinandoti a me in maniera tanto avventata!”. Prima ancora che il principe dei saiyan avesse modo di interrogarsi in merito a cosa l’angelo volesse dire, egli sentì una poderosa scarica elettrica attraversare il suo corpo, facendo urlare di dolore il rivale di Goku. “Vegeta!!!” urlarono all’unisono Gohan e Piccolo. Il principe dei saiyan fu stordito dalla violenza dell’inaspettato attacco e l’angelo ne approfittò per voltarsi di scatto e tentare di colpirlo al cuore con la mano, trapassandolo da parte a parte. Vegeta tuttavia riuscì a spostarsi, ma ciò evitò solo in parte il danno, un quanto l’angelo era comunque riuscito a perforare l’addome del Super saiyan II, che in un rantolo perse la sua trasformazione tornando normale, complice anche il fatto che durante la battaglia si fosse consumato già parecchio. “E tu sei sistemato… tuttavia sei ancora vivo! Per non correre rischi è meglio accertarsi che il tuo corpo venga disintegrato! Voi scimmioni avete la pellaccia dura!” disse l’angelo per poi prepararsi a scagliare un colpo energetico da distanza zero. Ad un tratto un urlo terrificante attirò l’attenzione dell’angelo il quale si voltò di scatto. Nel vedere Vegeta rischiare di morire la rabbia di Gohan era esplosa, e la sua aura aveva raggiunto dimensioni ancora maggiori rispetto a quella che normalmente palesava da Super saiyan II. “Che potenza! Quando Gohan si arrabbia è capace di superare i suoi limiti… ma non pensavo potesse raggiungere simili livelli!” pensò la creatura suprema di Ghiller, la quale vide Gohan sparire dalla sua vista. “Cosa? Non sono riuscito a seguire i suoi movimenti?” sussultò l’angelo. “E’ li!” pensò ad un tratto l’androide sollevando il capo e vedendo Gohan tenere Vegeta tra le braccia. Solo allora l’angelo realizzò come il giovane mezzosangue fosse stato tanto rapido da sottrargli dalle grinfie il padre di Trunks senza che l’araldo artificiale se ne potesse nemmeno accorgere. “Goku aveva ragione… ha sempre detto che quando Gohan si arrabbia non esiste nessuno al mondo che possa fermarlo…” pensò Piccolo, ammirando la potenza di colui che era stato suo allievo. Senza una parola Gohan tirò fuori un senzu e lo diede a Vegeta. “Non ti permetterò di rimetterlo in sesto!” disse l’angelo attaccando i due saiyan ma non trovando che l’aria col proprio assalto, per poi beccarsi un calcio in pieno viso che lo fece precipitare in mare. La potenza di Gohan in piena collera era tale da permettergli di infliggere all’angelo l’umiliazione di essere atterrato malgrado il figlio di Goku avesse entrambe le braccia occupate. Gli effetti miracolosi del cibo coltivato da Karin fecero riprendere Vegeta, il quale appena riprese coscienza e si fu reso conto della situazione sorrise sornione “Accidenti a te! Dovevo quasi crepare per farti arrabbiare sul serio…” commentò il saiyan, per nulla stupito dalla forza di Gohan, dal momento che egli era ben consapevole di cosa il figlio del suo rivale fosse capace. Gohan non rispose, e si limitò a voltarsi nella direzione in cui l’angelo era emerso dalle acque. “Non mi importa nemmeno sapere se sei un androide, un angelo, o qualunque altra cosa! Perché in ogni caso ciò che resterà di te sarà soltanto il nulla” disse con tono freddo e minaccioso il figlio di Goku.