Dopo oltre un secolo ho deciso di continuare la pubblicazione della fanfiction anche su questo forum (da altre parti sono più avanti con la storia).
Occorre allenarsi!
Il combattimento stava ormai per terminare. Aikagi se lo sentiva.
Kripta era troppo tranquilla, troppo sicura di sé. L'anziano maestro avrebbe voluto urlare a Van di ritirarsi, finchè era in tempo, ma sapeva che sarebbe stato tutto inutile. Van non si sarebbe mai arresa, avrebbe combattuto fino alla fine.
La ragazza dai capelli dorati si alzò dolorosamente, squadrando con odio colei che la fronteggiava. La stava solo prendendo in giro. E lei odiava essere presa in giro.
“Non...”
La voce le morì in gola, mentre una nuova fitta le serrava lo stomaco. I colpi di Kripta non erano seri, ma facevano male.
L'avversaria la guardò, inarcando un sopracciglio ed aspettando il resto della frase.
“Non permetterti più di usare certi metodi con me!”
L'altra la guardò interrogativamente.
“Quali metodi?”
La voce di Van si alzò di qualche tono, si stava infuriando.
“Non voglio che usi certe premure. Usa tutta la tua forza, anche a costo di uccidermi!”
Kripta scoppiò in una risata malvagia che sorprese Van
“Oh, avanti, credi sul serio che non stia combattendo seriamente per farti un favore? Semplicemente non vale la pena utilizzare tutta la mia forza con te...”
Van strinse i pugni, pronta a scagliarsi contro l'avversaria e farle rimangiare quello che aveva appena detto.
“...ma se proprio insisti...”
Dopo questa frase la ragazza bionda alzò lo sguardo, per osservare i movimenti dell'avversaria, ma l'altra fu più rapida e con un solo semplice pugno nello stomaco le mozzò il fiato.
“Adesso che sto facendo sul serio sei più contenta?”
Sussurrò Kripta malignamente all'orecchio dell'avversaria.
Van cercò di reagire, ma non riusciva a muovere un solo muscolo. Quel singolo colpo le aveva completamente paralizzato i movimenti.
Improvvisamente un urlo esplose per tutta l'Arena. Oshii
“Avanti, Kripta, uccidila! Uccidila!!”
La ragazza dai capelli color del mare si girò verso il maestro, squadrandolo con aria scettica. Poi scosse pigramente la testa
“No. E' solo un moscerino, non darà alcun fastidio. Non sono un'assassina”
Kripta fece forza con il pugno, che ancora premeva lo stomaco dell'avversaria, e lanciò Van lontano, fino a farla sbattere contro la parete dell'edificio. Aveva perso.
Il corpo di Van cadde parallelo alla parete ed il giovane Saisho lo prese prima che toccasse il suolo.
“Van...”
sussurrò debolmente, scostandole i capelli dalla fronte.
Aikagi si avvicinò per controllare lo stato di salute della sua pupilla
“Non sembra si sia fatta molto male. Dopo un buon riposo sarà come nuova. Andiamocene”.
Niryuu, uno dei tre allievi maschi di Aikagi, protestò calorosamente
“Ma, maestro, noi non abbiamo ancora combattuto!”
L'anziano insegnante scosse amareggiato la testa
“E' inutile, non siamo all'altezza di questo torneo. Non voglio che vi facciate male anche voi. Torniamo a casa”
Saisho fu subito d'accordo e si accodò ad Aikagi; Niryuu e Daisan cercarono ancora di protestare debolmente, ma alla fine furono costretti ad accettare le decisioni del saggio maestro.
Nel frattempo Kripta era scesa dal ring e si era riunita al suo insegnante.
“Ti avevo detto di ucciderla!”
Lei alzò le spalle, in un gesto di noncuranza
“Te l'ho detto. Non è certo pericolosa, però è testarda. Perchè ucciderla, quando posso divertirmi mille volte a schiacciarla come il verme che è?”
Il suo solito sorriso malvagio accompagnò la frase. Oshii sorrise: quella era decisamente la sua allieva prediletta.
Ormai la Capsule Corporation era vicina, era questione di secondi e sarebbero arrivati.
Purtroppo anche Kagami e Miraa mantenevano una forte velocità, nella loro implacabile avanzata.
Vegeta riuscì a raggiungere il grande edificio che costituiva la sua abitazione e vi entrò velocemente, sperando che la sua missione di recupero terminasse prima dell'arrivo dei due mostri.
Piccolo, Tensing e Goku lo raggiunsero in breve ed il saiyan prese la parola.
“Vegeta, ma sei impazzito?!”
Il principe dei saiyan lo degnò di una singola occhiata sprezzante.
“Taci”
L'insolito gruppetto riuscì in breve tempo a raggiungere la sala centrale dell'edificio, dove trovarono Bra, Pan, Videl, Marlon e Chichi.
Fu Vegeta a prendere la parola.
“Sbrigatevi, i nemici stanno per arrivare, dovete allontanarvi da qui!”
Le ragazze annuirono, un po' confuse, mentre Videl e Chichi si affrettavano ad uscire.
Un grande boato fece bloccare tutti.
Goku strinse i pugni con rabbia e si mise in posizione di combattimento.
“Dannazione, sono già qui!”
La tensione era incredibile, i nemici erano arrivati e loro non sapevano come affrontarli. Usare la terza trasformazione del Super Saiyan sarebbe stato troppo rischioso, sapendo che li attendevano altri nemici ben più potenti.
Tensing si mise davanti a Goku, con un gesto d'intesa verso Piccolo.
“Goku, Vegeta, voi portare in salvo le ragazze. Ci penseremo noi a fermarli”
Il saiyan più giovane si mostrò allarmato a quella prospettiva, non erano assolutamente al livello di Kagami e Miraa, ma il principe lo trattenne
“Hanno ragione. Se dovessimo morire noi due non ci sarebbe più salvezza per la Terra. Andiamo!”
Nonostante tutto il saiyan più giovane non era d'accordo
“Posso portare tutti alla base con il teletrasporto!”
Piccolo scosse la testa
“Non conosciamo ancora i loro poteri. Per quel che ne sappiamo potrebbero essere in grado di replicare le nostre tecniche. Meglio non rischiare, se dovessero imparare il teletrasporto, per noi sarebbe la fine. Tu e Vegeta andate, ce la caveremo!”
Goku annuì ed i due presero il volo, tenendo in braccio Chichi e Marlon, intanto Videl li seguiva, portando con sé Bra, mentre la piccola Pan chiudeva il triste corteo.
Mentre i loro amici si allontanavano, Piccolo e Tensing cercavano di farsi coraggio.
Fu il Namecciano il primo a prendere la parola.
“Tensing, hai qualche nuova tecnica da poter sfoderare?”
Tensing annuì brevemente, ma la sua espressione tradiva una preoccupazione che il compagno non tardò a notare.
“Cosa succede?”
Il guerriero dai tre occhi serrò i pugni. Le auree dei nemici erano in avvicinamento, stavano per entrare nell'edificio.
“E' una tecnica suicida, questo significa che potrò usarla una volta sola”
Piccolo annuì, serio.
“La faremo bastare”
Dovevano sconfiggerli a tutti i costi, se quelli erano soltanto i più deboli della squadra, non osava immaginare come dovessero essere gli altri.
Di quelli si sarebbero occupati Gohan, Goku e Vegeta, come sempre, ma era necessario ripulire la scacchiera dalle pedine più deboli.
Kagami e Miraa fecero il loro ingresso nell'edificio.
“Ma guarda chi si rivede” disse Kagami con un sorrisetto diabolico
“I guerrieri ficcanaso” gli fece eco il fratello.
Piccolo e Tensing si misero in posizione di combattimento, pronti a fronteggiare quei due nemici così potenti.
Nel frattempo gli altri erano riusciti a tornare alla base, grazie al teletrasporto di Goku.
Bulma andò subito loro incontro, prendendo tra le braccia la sua piccola Bra.
“Dove sono Piccolo e Tensing?” chiese, vagamente preoccupata.
Goku abbassò lo sguardo
“Sono rimasti per combattere contro i nostri due nemici. Spero riescano a sopravvivere”
Tutti lo speravano, ma la cappa di malinconia scesa sulla base faceva intuire che nessuno, in fondo, ci credeva davvero.
Bulma tornò verso il suo laboratorio.
“Visto che hai deciso di donare l'armatura a Marion...”
disse rivolta verso Goku
“...è necessario che io ne inventi altre”
Il saiyan annuì. Contro nemici simili un'invenzione come quella avrebbe fatto comodo.
L'eroe della Terra si voltò verso Marion: ricordava l'incredibile aumento di potenza dato dall'armatura.
“Hey, Marion!”
La ragazza alzò lo sguardo dalla rivista che stava leggendo, e puntò gli occhi sul giovane volto che le stava parlando.
Goku continuò, sicuro di aver avuto una buona idea.
“Ti va di allenarti? In fondo grazie a quell'armatura hai incrementato di molto la tua potenza. Forse con un buon allenamento otterrai un livello accettabile”
Marion era come una bambina. E come tutte le bambine si entusiasmava per qualsiasi cosa. Pertanto proruppe subito in gridolini entusiasti alla proposta di Goku.
Il saiyan si mise in posizione di combattimento.
“Ok, vediamo di insegnarti qualcosa!”
Nel frattempo Vegeta fissava il compagno più giovane, sbalordito.
Kakaroth si era bevuto il cervello, non c'era altra spiegazione! Invece di allenarsi e cercare di superare il limite del SSJ3 perdeva tempo ad allenare un'ochetta!