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  1. #591
    Senior Member L'avatar di AlphaOmega
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    Evviva! Quest'episodio resterà tra i miei preferiti di tutta la seconda serie!
    Però, la superiorità tecnica di Ice è ineccepibile! Se anche Freezer o Cooler si fossero allenati credo proprio che non sarebbero stati sconfitti cosi "facilmente" dal Ssj!

    Piccolo... hai sbagliato! Non ci si può opporre al dio supremo! U_U

  2. #592
    adventure dipendente L'avatar di pappa
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    Eccezionale!!!
    che colpo di scena, Dyamanas é veramente un'essere invincibile, se torna é la fine per tutti.
    Al posto di semplificarsi, la situazione per i nostri eroi é sempre più complessa e di difficile risoluzione, anche dopo 167 episodi riesci sempre a sorprendermi con delle trovate veramente geniali

    Continua cosi!

    P.S che ritmo di postaggio... così mi piaci! eheheh...

  3. #593
    XD power L'avatar di XD forever
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    Cavoli che episodio!Non mi aspettavo niente del genere (sulla divinità che ha segregato Dyamanas ho già un ideuzza!XD)

  4. #594
    Senior Member L'avatar di AlphaOmega
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    Citazione Originariamente Scritto da XD forever Visualizza Messaggio
    Cavoli che episodio!Non mi aspettavo niente del genere (sulla divinità che ha segregato Dyamans ho già un ideuzza!XD)
    Sentiamo

  5. #595
    XD power L'avatar di XD forever
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    Nel primo special Latan voleva assimilare con Ebonrule uno dei nostri(acc. non mi ricordo il nome!) e aveva affermato a una divinità

  6. #596
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    Arier, che per altro, rileggendo lo special, sappiamo che tale divinità è Dyamans stesso!

  7. #597
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    Accidenti!*sviene*

  8. #598
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    Dyamans: ho i miei difetti! Ma non sono tanto scemo da imprigionarmi da solo... mi avete scambiato per saiyan?

    Chi vivrà vedrà a chi si deve il suo "esilio"!

  9. #599
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    Già!Non vedo l'ora!XD

  10. #600
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    EPISODIO 168: LA BAMBINA DEMONE

    “Mi domando che fine abbiano fatto Kaiohshin e gli altri! Ci siamo addentrati insieme nella nebbia, eppure li ho persi di vista! Come se non bastasse non riesco nemmeno a percepire le loro aure… sento le mie capacità sensoriali come annebbiate! Sembra che un’immensa forza interferisca con la mia mente! Meglio stare in guardia!” pensò Zeneyu mentre continuava ad attraversare quel bosco spoglio e tetro, ignaro delle terribili battaglie che stavano affrontando i suoi compagni. Ad un tratto una voce di bambina fece sussultare il guerriero dei Kaiohshin. Non aveva percepito la presenza di nessuno avvicinarsi, ed era stato colto di sorpresa. Non ci era abituato, e la cosa non gli piaceva. “Ciao! Lo sai che sei antipatico?”. Zeneyu sollevò lo sguardo e vide, in piedi sul ramo di un albero una bambina graziosa, malgrado il colorito della sua pelle e i suoi lineamenti tradissero la sua natura di demone. Aveva la pelle di colore viola chiaro, un visino liscio e tondo su cui risaltavano due grandi e vivi occhi neri. Sulla sua fronte si intravedevano due minuscoli corni, in parte coperti da ciocche di capelli neri, lunghi e lisci che gli scendevano lungo la schiena. La sua figura minuta, da bambina di 6 anni circa, era coperta da un elegante e principesco vestito di un bianco candido e immacolato, che le dava un alone di irrealtà in quel luogo nebbioso e niente affatto pulito. Sotto il braccio destro teneva un peluche di un animale sconosciuto, probabilmente tipico della dimensione demoniaca, che nell’aspetto ricordava un tirannosauro terrestre. “Ciao piccola! Come ti chiami? Perché dici che sono antipatico?” chiese Zeneyu con un sorriso. Nutriva dei sospetti in merito all’identità della bambina, ma sia che essi fossero fondati o meno ciò non toglieva che sempre con una bimba egli avesse a che fare. “Io mi chiamo Ilian e sono una principessa! E tu sei antipatico perché non hai paura di niente!” disse la piccola. “La figlia di Darbula… aveva ragione! E’ proprio una bambina nell’aspetto! Darbula non mi ha saputo dire nulla sul suo carattere e i suoi eventuali poteri, ma se l’incanto che avvolge questo bosco è opera sua di certo non conviene sottovalutarla! Forse comunque riesco a risolvere la faccenda senza combattere!” pensò il guerriero divino per poi rivolgersi gentilmente a Ilian dicendo “Io mi chiamo Zeneyu! Sei proprio una bella bambina Ilian! Ma cosa vuoi dire quando dici che non ho paura di nulla?”. La sorella di Baldaar sorrise “Sei gentile! Grazie! Però sei lo stesso antipatico! Perché i miei nightmares non possono giocare con te!” disse lei. “I tuoi nightmares?” ripeté perplesso Zeneyu. “Si! Sono i miei amici! Aspetta! Ti faccio vedere cosa stanno facendo adesso! Sai? Stanno sistemando degli uomini cattivi che vogliono attraversare il mio spazio di gioco!” disse la bimba. “Il suo spazio di gioco? Intende questo? Un po’ tetro a dire il vero… ma probabilmente per lei non è così! Dopotutto è un demone!” pensò il guerriero divino. Con uno schiocco di dita Ilian fece comparire nell’aria delle proiezioni visive, che mostravano Kaiohshin, Darbula e Pai Ku Han combattere contro quelle che agli occhi di Zeneyu erano soltanto delle ombre nere e informi, che stavano letteralmente massacrando di colpi i suoi compagni. I nightmares erano creature senza volto ne fisionomia, che avevano la capacità di incarnare le peggiori paure dei rispettivi avversari, assumendo l’aspetto delle persone che più avevano temuto nella loro vita, riproducendone perfettamente tutte le caratteristiche, aura compresa, cosa che però non avevano potuto fare con Zeneyu, che nella sua breve esistenza non aveva avuto di che temere alcun avversario, l’unico avversario che lo aveva davvero impegnato era stato Ananke, ma era riuscito a tenergli testa senza problemi, dunque non rappresentava un’entità in grado di provocargli paura. Per tale ragione quelle creature diaboliche avevano girato al largo dal guerriero divino, rinunciando all’idea di attaccarlo. Al contrario, coloro che agli occhi e alle altre percezioni di Kaiohshin, Pai Ku Han e Darbula apparivano rispettivamente come Tzukin, Latan e Ananke si nutrivano letteralmente della paura provata dai tre avversari, riuscendo per quello ad avere abbastanza potenza da schiacciare letteralmente i compagni di Zeneyu. “Ilian! Fermali per favore! Loro non sono persone cattive! Sono miei amici!” disse il guerriero divino con tono gentile, cercando di convincere la giovane demone a richiamare le creature da lei stessa plasmate. Ilian assunse un’espressione pensosa, portando il dito indice in prossimità delle labbra, quindi fece una linguaccia a Zeneyu, per poi ancheggiare bambinescamente dicendo “No, perché mi sei antipatico! E poi io mi sto divertendo a guardare!”. Il guerriero celeste si accigliò, alterato. Trovava riprovevole che una persona, per quanto giovane e infantile, provasse divertimento nel vedere gli altri soffrire senza alcuna vera ragione, e quasi istintivamente assunse un tono perentorio ed aggressivo. “Fare del male alle persone non è un gioco! E’ terribile! Falli smettere subito! Capito!?” disse Zeneyu con fermezza e severità. Ilian sgranò gli occhi, sorpresa dalla reazione violenta del proprio interlocutore. Mai nessuno si era mai permesso di sgridarla, ad eccezione di sua madre Lilith e detestava che qualcuno lo facesse. I suoi occhi divennero umidi, e la sua bocca si contorse in un broncio, chiaro segnale di come la bambina stesse per mettersi a piangere “Non mi sgridare…” gemette la piccola, per poi strillare espandendo la propria aura, estremamente grande a dispetto delle scarse dimensioni. “NON MI PIACE ESSERE SGRIDATA! TI ODIO!!! ADESSO TI AMMAZZOOOOO!!!!!!” urlò Ilian, dai cui occhi iniziarono a sgorgare lacrime che caddero copiose sul terreno. “Che forza terrificante! Non è minimamente paragonabile agli altri demoni che ho incontrato finora! Temo di non potermi permettere di prenderla alla leggera!” pensò Zeneyu. Non appena le lacrime della bambina entrarono in contatto con la terra, questa reagì. Dal suolo iniziarono ad uscire delle radici dalla forma tentacolare di colore nero, completamente ricoperte di spine. “Certo che quando fai i capricci li fai sul serio, eh Ilian?” commentò Zeneyu, con disappunto ma al contempo con una certa ironia. I rovi, come dotati di vita propria, iniziarono a guizzare contro il guerriero divino come tante serpi. Zeneyu iniziò ad evitarli, impresa per nulla facile, visto che si muovevano con grande velocità, inoltre il fatto che fossero intrisi dell’essenza stessa di Ilian, in quanto frutto delle sue lacrime li rendeva estremamente pericolosi in quanto resistenti e difficili da distruggere persino per un guerriero del suo calibro. Il guerriero divino maturò immediatamente la consapevolezza che se fosse stato anche solo sfiorato da quei letali rovi le sue carni ne sarebbero state straziate per l’enorme velocità con cui si muovevano e per il loro potere perforante, che consentiva loro di polverizzare letteralmente gli alberi e trapassare il terreno come se avesse avuto la consistenza della panna montata. Con una serie di movimenti fulminei Zeneyu riuscì a schivare tutte le radici e a portarsi a pochi metri da Ilian, apprestandosi a colpirla. Quando però ella alzò i suoi occhi, ancora umidi di lacrime, fissandolo con la stessa aria stupita e innocente di qualsiasi bambina, il buon guerriero divino non ebbe il coraggio di sferrare il colpo. Dopotutto era soltanto una bambina capricciosa, e non era colpa sua se gli enormi poteri di cui era dotata la rendevano tanto pericolosa. Come poteva fare del male ad un essere tanto puro e innocente? Il conflitto interiore che attanagliava il cuore di Zeneyu lo rese vulnerabile, in quanto Ilian non si fece alcuno scrupolo ad attaccare con piena potenza il proprio avversario. “Brutta cattivo! Prendi questo!” esclamò la piccola per poi spalancare la bocca e scagliare una fiammata colossale di colore giallo contro il guerriero divino che, colto alla sprovvista, ne venne travolto in pieno. Non essendosi difeso adeguatamente, Zeneyu patì gli effetti devastanti di quell’attacco. Il suo corpo era ricoperto di ustioni estremamente dolorose, a riprova di come Ilian fosse così potente da riuscire a fargli del male, cosa che rasentava l’incredibile. Sofferente e stordito, il guerriero divino non poté far nulla per evitare che i rovi si attorcigliassero lungo tutto il suo corpo, immobilizzandogli braccia e gambe, infliggendogli numerose ferite con le loro spine. “Il fato mi pone di fronte ad una prova durissima! Potrei battere Ilian! Ne sono sicuro! Ma come posso trovare nel mio cuore il coraggio di fare del male a una bambina?” si rimproverò Zeneyu, il quale però era cosciente del fatto di dover reagire, altrimenti sarebbe stata la fine, non solo per lui ma anche per i suoi compagni, ancora alle prese con i terribili nightmares.

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