EPISODIO 164: DAI SHIN KEN

Black Tiger e C-19 stavano l’uno di fronte all’altro, sospesi in aria sopra il mare aperto. L’ex combattente della Neo Genesis fissava il proprio avversario senza proferire parola. Mentre la brezza marina faceva ondeggiare i suoi capelli corvini e sventolare leggermente a mo di bandiera il proprio soprabito, Black Tiger prendeva sempre maggiore coscienza del fatto che presto avrebbe avuto luogo uno scontro molto più complicato del precedente, e che per fronteggiare l’androide dalla pelle bianca avrebbe dovuto dar fondo alle proprie risorse in misura ben maggiore rispetto a quanto aveva fatto quando aveva annientato C-13. Teneva le sue braccia parallele al busto, e i pugni chiusi. Il suo volto era una maschera di concentrazione. Non poteva conoscere il livello di forza esatto del proprio antagonista, ma sapeva che si trattava di una creatura artificiale, e che quindi il suo asserire di poter avere la meglio su un avversario che aveva fatto fuori un proprio compagno doveva essere frutto di un’analisi oggettiva, forse non perfetta ma comunque fondata. Di certo quella di C-19 non era soltanto mera presunzione, ma una convinzione frutto di dati elaborati da rigorosi sistemi analitici artificiali. “Direi che potresti anche smetterla di giocare a nascondino con i tuoi poteri! Ho smascherato il tuo inganno, e non commetterò l’errore di sottovalutarti come ha fatto C-13! Ho capito benissimo che cosa stai facendo! Tieni celato il tuo vero potere per poi liberarlo all’improvviso prima che i nostri sistemi di rivelazione possano metterci in guardia e lo utilizzi per sferrare un singolo colpo mortale!” disse ad un certo punto l’androide dalla pelle bianca. Black Tiger fece una smorfia divertita, non sembrando affatto sorpreso dalla deduzione dell’avversario. “Mi complimenterei con te per l’analisi se non avessi il più che fondato dubbio che essa sia frutto di dati già esistenti nel tuo database che di reale perspicacia! Oltretutto ti stai sbagliando in merito ad un punto cruciale! Del resto, tu non mi conosci!” disse l’ex schiavo della Neo Genesis. “E di che cosa si tratta?” chiese l’androide, comunque convinto del fatto che l’eventuale errore da lui commesso non inficiasse la bontà della sua analisi. Del resto, in caso contrario, Black Tiger non glielo sarebbe di certo venuto a dire. “E’ vero! Contro il tuo compagno ho attinto alla mia massima potenza soltanto per pochi attimi! Ma non l’ho fatto di certo per ingannare lui, e neppure te! Non mi piace ingannare nessuno, nemmeno se si tratta di uno stupido ammasso di bulloni come te!” disse poi l’uomo, manifestando con quell’appellativo tutto il proprio disprezzo per una macchina costruita con l’unico scopo di fare del male quale era C-19. Del resto per anni i suoi occhi avevano assistito agli orrori e ai crimini della Neo Genesis, e a malincuore doveva constatare come la mente che aveva creato gli androidi che si trovava ad affrontare, gli ricordasse tristemente quella setta di scienziati crudeli e spietati. C-19 non rispose, limitandosi a fissare torvo il proprio avversario, il quale con sarcasmo commentò “Non ribatti? Sei deluso per il fatto che la tua analisi non sia stata perfetta o semplicemente non riesci a trovare il file di risposta? O forse pensi più semplicemente che io stia mentendo? Beh, per dimostrarti che non ho alcuna ragione per ingannarti ti spiegherò nel dettaglio in cosa consiste il mio potere, prima di utilizzarlo per distruggerti!”. E così dicendo Black Tiger iniziò ad espandere la propria aura, ma in una maniera strana, tranquilla, senza palesare alcuno sforzo. Egli chiuse gli occhi mentre la sua forza spirituale fluiva dalle sue membra. Ad un tratto l’alone di energia trasparente attorno al suo corpo iniziò ad assumere una tinta verde smeraldo, divenendo anche più densa e fumosa, come se il suo corpo fosse avviluppato in una coltre di nebbia. All’interno di quell’aura densa e verde, il suo corpo assunse le parvenze di un ombra nera, con i soli occhi, splendenti dello stesso colore smeraldino dell’aura, in evidenza. “Che tecnica è questa? Non possiedo alcun dato in merito!” esclamò disorientato C-19, trovandosi al cospetto di un Black Tiger molto diverso rispetto a quello che aveva incontrato in precedenza, il quale aveva assunto delle sembianze inquietanti e sovrannaturali, quasi avesse trasceso il suo status di essere umano per tramutarsi in spirito. “Questa è la tecnica che mi ha insegnato il mio maestro, Heyzel! Il Dai Shin Ken! L’arte marziale suprema!” affermò l’uomo dai lunghi capelli. “E in che cosa consiste esattamente?” chiese un C-19 fattosi molto più interessato alle parole del proprio avversario rispetto a quanto non avesse dimostrato in precedenza. Del resto era la prima volta che si trovava ad affrontare quella tecnica, e qualsiasi informazione avesse potuto carpire gli avrebbe conferito una possibilità in più di vittoria. Coerentemente rispetto a quanto affermato in precedenza, Black Tiger non sembrò voler celare nulla dei propri poteri, e iniziò a spiegare. “Il Dai Shin Ken è un arte marziale che permette di condividere l’energia con quella dell’ambiente circostante, permettendo così di poter aumentare il proprio potere a livelli che normalmente sarebbero irraggiungibili!” disse Black Tiger. “Una tecnica simile alla sfera Genkidama…” commentò l’androide. Nel sentire ciò, per la prima volta Black Tiger sembrò sorpreso. “La sfera Genkidama? La conosci? Questo significa che con tutta probabilità su questo pianeta esiste qualcuno in grado di eseguirla! Non lo avrei mai detto! Da quel che mi ha raccontato il mio maestro Heyzel è una tecnica che può essere insegnata soltanto dagli dei! Infatti io non sono capace di utilizzarla! Comunque sia il Dai Shin Ken è una tecnica che possiede dei vantaggi e degli svantaggi rispetto alla Genkidama! I vantaggi sono la maggiore velocità di caricamento, pressoché istantanea, e il fatto che non implichi un prosciugamento di energia nell’ambiente circostante, in quanto come detto non la attinge, ma la condivide, rinnovandosi ciclicamente in modo che la condivisione non sia di alcun disturbo per chi la dona. Lo svantaggio invece è che, mentre con la sfera Genkidama si può attingere a un quantitativo pressoché illimitato di potere, il livello raggiungibile con il Dai Shin Ken è influenzato dalle capacità del praticamente che ne fa uso. La capacità di concentrazione, di sopportazione fisica e di attingere all’energia di ambienti sempre più vasti influenzano di parecchio il livello raggiungibile con il Dai Shin Ken! Comunque non lo dico per vantarmi, ma per avvisarti! Io tra gli allievi di Heyzel sono quello che riesce a raggiungere il livello di combattimento più elevato tramite questa arte marziale!” spiegò Black Tiger. “In tal senso, l’averla utilizzata a piccole dosi contro il tuo compagno è servito per instaurare un legame di fiducia con la natura di questo pianeta! E’ stata unicamente una forma di rispetto!” concluse l’uomo. C-19 non disse nulla, utilizzando il proprio sistema di rilevazione, rendendosi conto con disappunto di come non rilevasse alcuna variazione di potenza nel proprio avversario, che manteneva quindi un livello combattivo tanto basso quanto inattendibile. “E’ inutile che analizzi la mia forza! Quella è rimasta la stessa! E’ la forza che è in condivisione tra me, la Terra e persino dei corpi celesti che transitano vicino ad essa a rendermi più forte! Dunque se vogliamo renderci realmente conto di chi sia il più forte tra noi due non ci resta che batterci! Dunque preparati, perché ti attaccherò!” lo riprese Black Tiger per poi mettersi in posizione di guardia. C-19 sorrise, sicuro di se, pronto alla lotta.”Non essere tanto sicuro di essere il più forte! Tu sarai anche il più forte tra i praticanti di quella strana arte marziale, ma io sono…” disse l’androide, il quale però non ebbe il tempo di finire di parlare che Black Tiger sparì con la super velocità, ricomparendo davanti all’androide, colpendolo con una violentissima ginocchiata all’addome, facendolo piegare in due dal dolore.