Cap.7 Il riflesso di Chichi II° parte



“Mia signora è fuggito”disse un tipico scagnozzo, dalla pelle verde. Tremava sapendo quello che significava portare una brutta notizia alla sua signora. Credeva che il suo tempo fosse ormai finito e tra poco sarebbe stato incenerito. “Vai. Ti risparmio la vita per stavolta. In fondo me lo aspettavo”disse lei. Lo scagnozzo non se lo fece ripetere e corse via.“E così credi di essermi sfuggito? Non sai quanto sbagli. AHAHAHAHA(risata malvagia NDA)”. Seduta su quel trono il suo aspetto mutò. La pelle divenne azzurra, dello stesso colore dei capelli che intanto allungavano. Gli abiti divennero quelli di una regina, anch’essi azzurro chiaro. Gli occhi di ghiaccio sembravano ardere dall’interno. Ecco come lei era in realtà.



Vegeta si svegliò di soprassalto. Si alzò e vide che anche Goku era preoccupato, glielo lesse negli occhi. Che fosse un falso allarme o no, era meglio muoversi subito. Svegliò pian piano sua moglie che ancora dormiva. Gli dispiaceva disturbarla, sembrava così serena. A Yamcha avrebbe voluto tirare un calcio, ma non era colpa del terrestre per quello che aveva fatto il suo riflesso. Il dissidio non durò a lungo (Proprio adesso che aveva deciso per il calcio NdA), perché Yamcha si svegliò da solo. Anche se era perennemente fuori allenamento, anche lui ogni tanto avvertiva il pericolo. Un sibilo, passo e terribile. A Vegeta non servì nemmeno girarsi per sapere chi avesse alle spalle. Si concentrò. La sua paura dei serpenti derivava dalla paura che aveva sin da piccolo della coda di Freezer. Era un arma letale nel buio, silenziosa e strisciante. Si concentrò su quell’immagine. Sempre a occhi chiusi si voltò e lanciò un sasso lì dove sapeva fosse il serpente. Un rumore di vetri rotti gli fece capire di aver fatto c’entro. Vedendo il suo “piccolo”distrutto, il sasso lo aveva colpito in piena testa uccidendolo, il riflesso urlò. Yamcha era partito a combattere contro gli scagnozzi e Goku decise di raggiungerlo. La vera Bulma si era nascosta dietro un masso, l’unico della zona lo aveva trovato proprio lei. (Anni di fughe e esperienza NDA).
Erano incredibilmente facili da battere. Yamcha si accorse solo dopo che Vegeta con combatteva con loro, ma almeno anche lo specchio non si stava muovendo. “Hei saiyan, tu che fai? Pasìi?(dialetto sicliano, scusate Nda)”disse il terrestre rivolto a Vegeta. Il principe dei saiyan lo fulminò con lo sguardo. Le mani gli prudevano E non vedeva l’ora di buttarsi nella mischia. Come fare per quell’aggeggio che gli annullava i poteri? “Chi se ne frega”disse Vegeta buttandosi nella mischia. Fu Bulma, uscita dal suo nascondiglio apposta, a prenderlo per il braccio e fermarlo. Yamcha non capiva e fu Goku a spiegargli la situazione. Il terrestre aspettava un momento simile da tutta una vita. Finalmente poteva prendersi la rivincita su tutte le prese in giro ricevute. Furono però un paio di cose a farlo desistere. 1)Lo sguardo omicida lanciato sia da Bulma che da Goku. 2)Così Vegeta sarebbe andato a farsi ammazzare. 3)Se Vegeta sopravviveva e riconquistava i suoi poteri, lui era praticamente morto. “Sarò anche un codardo, ma meglio un codardo vivo che un coraggioso fatto a pezzi da Vegeta”valutò tra se e se. In poco tempo tutti i nemici furono sconfitti. Il saiyan maggiore non aveva potuto combattere, ma aveva comunque aiutato Goku. Aveva avvertito dove erano i nemici, che facevano e le mosse migliori per sconfiggerli. Come stratega restava imbattibile. A un certo punto, preso da un attacco d’ira, si era afferrato la coda e aveva cominciato a sbattere il marchingegno contro il sasso dietro cui era nascosta Bulma e dove aveva obbligato anche lui a stare. “Tu sei tutto pazzo. Se quel coso si rompe così inizia a dare fortissime scariche elettriche e credo che né tu, né la tua coda vogliate finire fulminati”aveva detto la terrestre. Lui aveva brontolato, ma guardando torvo l’aggeggio, aveva desistito. Una volta sconfitti tutti, restava solo il riflesso. “Resta solo lei, signora”disse Yamcha con una nota di sarcasmo. “Non osare rivolgermi la parola”disse lei con volto inferocito. Sollevo il braccio sinistro, facendo scivolare la manica di seta e mostrando il palmo della mano. Lo colpì con un onda dorata che fece volare via il terrestre. Il poverino ricadde a terra come una bambola di pezza rotta. “Yamcha!!!”urlò Goku correndo dall’amico. Fortunatamente era solo svenuto, poteva andargli peggio. “Non per offendervi scimmioni, ma uno alla volta non potete sperare di sconfiggermi”disse affabile, ma agitata e frettolosa. “Ti faccio notare che siamo in due, perciò possiamo attaccarti insieme”disse Vegeta, contando sul fatto che la matematica non è un opinione. “Ti sbagli. Ora vedrai”disse lei con uno dei suoi sorrisi malvagi. La terra iniziò a tremare. Una profonda voragine si aprì nel terreno. Da una parte Goku e Yamcha, dall’altra Vegeta e Bulma, al centro magma ribollente. La voragine si fece immensa, mentre la distanza cresceva. La distanza si fece immane nel giro di pochissimo, accentuata anche da un incantesimo. Poi, quando i nostri eroi furono abbastanza lontani, lei cominciò a urlare. Un piccolo vortice apparve di fronte a lei. Da questo, che sparì quasi subito, apparve una ridente figura femminile. Era in ombra e non si vede, ma si capiva che era anche questa un riflesso. “Tu occupati di Goku e del suo amico terrestre. Io penso al principe e alla sua consorte”disse lei sbrigativa. “Come vuoi amica mia”rispose quella ridacchiando in modo poco rassicurante.