Entrambi iniziarono a guardarsi intorno per scoprire chi si fosse intromesso. Anche Jiozi fece lo stesso, mentre Toteppo era ancora stordito al suolo e non si era ancora reso conto di nulla.
“Che stranezza… sembra che i miei cari saiyan si trovino in difficoltà! Non pensavo che avrebbero incontrato tutti questi problemi a schiacciare dei miseri terrestri!” disse la nuova venuta con tono tanto sorpreso quanto per nulla preoccupato. Se era infatti vero che quanto era accaduto non era stato da lei previsto, era altrettanto certo come lei avesse poteri e mezzi sufficienti per ovviare a quella situazione impreventivata. Lo sguardo di lei si posò su Tenshinhan e sulla cloth da egli indossata. “Ma del resto se questi terrestri si avvalgono di armi che esulano dalle loro effettive potenzialità…” commentò lei per poi volgere le proprie attenzioni a Jiaozi “…oppure fanno sfoggio di abilità che tradiscono la propria appartenenza ad una razza ben diversa da quella umana… beh, in quel caso direi che la cosa non è più così strana”.
Tenshinhan rimase colpito dalle sembianze e dall’aura emanata da colei che era accorsa in aiuto di Toteppo e Panbukin. Gli ricordava molto Freezer, sebbene non lo avesse mai incontrato in quello stadio evolutivo primitivo, e oltre a questo i suoi lineamenti più morbidi e sottili tradivano la sua natura di donna. “Deve appartenere alla stessa razza di Freezer, ma è infinitamente più debole. Malgrado questo la sua presenza mi inquieta” pensò Tenshinhan, che aveva ancora negli occhi come il suo potente attacco energetico fosse stato deviato con una facilità disarmante da costei che pareva più debole sia di lui che dei saiyan contro cui stava combattendo. “Possiede un’aura strana, sinistra… così insolita, per certi versi simile a quella di Freezer, ma familiare anche perché ha qualcosa in comune con la mia! Questa changeling possiede poteri misteriosi, e sono certo che scoprirne l’entità non sarà piacevole!” pensò a sua volta Jiaozi.
“Lady Polaris!” esclamò Panbukin riconoscendo la propria soccorritrice. Il suo tono era mortificato e colmo di vergogna per essersi fatto scorgere da colei che gli aveva conferito quel potere che gli aveva permesso di aumentare di molto la sua forza combattiva e di avere la possibilità di tramutarsi liberamente in ohzaru. Anche Toteppo si mise a sedere. Non disse nulla, ma anche sul suo muso scimmiesco vi era lo stesso rabbioso senso di vergogna che appariva su quello di Panbukin.
La changeling comprese lo stato d’animo dei due saiyan, e la sua reazione si tradusse in un sorriso rassicurante. “Non dovete sentirvi umiliati! Non mi sento delusa da voi! Evidentemente il mio aiuto non è stato sufficiente! Beh… per me non è un problema fare di più!” disse la madre di Freezer. “Se questi avversari sono troppa cosa per voi lasciate che me ne occupi io!” aggiunse poi la regina con tono quasi materno. “No, aspetta! Perché non conferisci anche a noi un potere tale da permetterci di trasformarci in Super saiyan come hai fatto con Seripa e Toma? A quel punto saremmo perfettamente in grado di sistemare quei due senza bisogno di ulteriori interventi da parte tua!” protestò Panbukin. Egli era pur sempre un saiyan, e dunque non avrebbe accettato di buon grado l’idea di ritirarsi dalla battaglia con la coda tra le gambe. “Dunque è stata lei a conferire quel potere ai saiyan… ora finalmente i conti cominciano a tornare! Anche se ciò rappresenta un’ulteriore riprova delle insidiose capacità di quella strega…” pensò tra se e se Jiaozi. “Mi dispiace deludervi! Ma non ho conferito affatto più potere a Toma e Seripa rispetto a quanto io abbia fatto con voi! Loro semplicemente avevano un potenziale latente più grande, e per quello sono riusciti a sfruttare il mio potenziamento per trasformarvi, mentre voi no!” spiegò Lady Polaris. “Ma certo… sin dai tempi in cui formavamo un team loro due e Bardack si sono sempre dimostrati una spanna sopra di noi, e le cose a quanto pare non sono cambiate col tempo!” commentò Panbukin con disappunto. “Tuttavia, se volete… potrei conferirvi ulteriore potere!” disse la consorte di Cold. Nel sentire queste parole Tenshinhan e Jiaozi rimasero paralizzati dal terrore. Dunque poteva conferire ai propri seguaci un potere ancora maggiore? A quanto pare le capacità potenzianti della regina superavano persino quello di Babidy. “Però mi sento di sconsigliarvi questa soluzione! Un sovraccarico di potenza potrebbe avere dei forti effetti collaterali! Non preoccupatevi comunque! Anche se non sarete voi ad eliminare i terrestri sono ugualmente intenzionata a premiare i vostri servigi mantenendo la promessa che vi ho fatto!” disse la madre di Cooler con tono magnanimo e premuroso. Panbukin però non parve favorevole a tale prospettiva “Noi siamo dei saiyan! Noi abbiamo sempre ottenuto tutto combattendo! Non siamo intenzionati a farci servire la pappa pronta standocene in panciolle mentre tu fai tutto il lavoro! Vogliamo dimostrarci degni in tutto e per tutto della tua generosità! Nondimeno ormai quei due terrestri sono nostri avversari e quando un saiyan punta una preda non è più disposto a lasciarla! Dunque non preoccuparti! E dacci pure quel potere! Dovesse anche costarci la vita!” asserì il saiyan. “La loro sete di sangue rasenta il fanatismo, tuttavia non si può negare che siano dei guerrieri estremamente valorosi!” pensò tra se e se Jiaozi. “Esattamente la reazione che mi aspettavo da loro! Molto bene!” pensò a sua volta Lady Polaris, sul cui volto apparve un sorriso di sinistro compiacimento, così simile a quello degli altri membri della sua famiglia. Guardandola negli occhi in quel momento si sarebbe potuta scorgere la stessa luce malvagia presente negli occhi di Cold, Freezer e Cooler, a riprova di quanto, per quanto ella si atteggiasse a divinità misericordiosa, anche lei fosse una persona malvagia. In quel momento però i suoi occhi si sgranarono e un fiotto di sangue sgorgò dalla sua bocca. Ella abbassò lo sguardo e vide un grosso foro all’altezza del proprio petto. Aveva commesso l’errore di distrarsi, e ciò aveva consentito a Tenshinhan di trapassarla con un raggio di energia scagliato senza alcun preavviso. “Sei stata incauta a scoprirti così tanto con un livello combattivo basso come il tuo!” disse Tenshinhan. L’ex allievo della scuola della gru sapeva come non fosse eticamente corretto attaccare alle spalle, ma sapeva altrettanto bene che se avesse permesso a quella strega di utilizzare ancora i suoi poteri le cose si sarebbero potute complicare. Stranamente però, Panbukin e Toteppo non parvero preoccupati dalla cosa, anzi, sorrisero divertiti. Furono le parole di Lady Polaris a conferire senso al loro atteggiamento. “Oh… e cosa ti fa pensare che io mi sia scoperta? Io non lo sono mai! E per una semplice ragione…” disse lei, e mentre parlava la ferita si rimarginò istantaneamente, sotto lo sguardo atterrito di Tenshinhan e Jiaozi. “Io sono immortale! Nessuno può uccidermi!” rivelò lei. “Che cosa?” esclamò Jiaozi in preda alla disperazione, mentre Tenshinhan non riusciva nemmeno a parlare. “E ora…” disse la moglie di Cold, per poi plasmare nelle proprie mani delle lance di un materiale viola simile a quello delle protuberanze che caratterizzavano i membri della sua famiglia e scagliarle contro i due ohzaru, trafiggendoli. “Li ha attaccati?” si chiese confuso Tenshinhan. “No… saranno proprio quelle lance ad accrescere il loro potere…” disse Jiaozi. A riprova delle parole del plasmatore terrestre il corpo degli ohzaru iniziò a cambiare. Al posto del loro pelo si materializzò una corazza ossea violacea, ma soprattutto, la loro aura crebbe mostruosamente. I due scimmioni ruggirono con potenza ed intensità, sotto lo sguardo compiaciuto della changeling. “Come immaginavo il troppo potere ha fatto perdere loro ogni razionalità… in questo stato animalesco comunque sono troppo forti perché quei terrestri possano fare qualcosa!” pensò Lady Polaris. “Il loro potere supera quello di un Super saiyan! Non posso vincere contro di loro!” realizzò Tenshinhan. “Ten ha bisogno di una mano! Non può farcela da solo…” pensò Jiaozi, il quale però, prima di poter mettere in atto un qualsiasi proposito udì una voce alle sue spalle. “Da quanto ho visto anche tu sai fare qualcosa con la telecinesi! Che ne dici di farmi vedere che cosa sai fare?” disse Lady Polaris, sfidando il plasmatore terrestre, il quale sudò freddo. Ammesso e non concesso che sarebbe stato in grado di tenere testa alla regina, come avrebbe potuto sgominare un'avversaria immortale?