CAPITOLO 8: OLTRE IL LIMITE DEL SUPER SAIYAN
Freender, il guerriero di Holz, colpiva ripetutamente i due saiyan, che cercavano di difendersi come meglio potevano. Ma la superiorità di Freender era evidente. Trunks e Goten sapevano che dietro quegli occhi azzurri si nascondeva la morte e il terrore. Quante persone aveva sterminato, quell’essere maledetto? Il solo pensiero che quell’essere spregevole aveva in passato ucciso milioni di persone, bastava per far rialzare i due meticci. Con una doppia Kamehameha, colpirono il guerriero di Holz nel torace, facendolo arretrare di alcuni metri. Niente di cui preoccuparsi. Con una rapidità che lasciò interdetti i figli di Goku e Vegeta, Freender li colpì entrambi con un calcio sotto il mento. Goten, colpito di striscio, reagì scagliando una Kamehameha alla massima potenza contro Freender, che con un gesto della mano, gliela rimandò indietro. Il figlio di Goku dovette fare ricorso a tutti i propri riflessi per evitare di essere colpito dalla sua stessa tecnica. Imprecando, cominciò a scagliare Ki blast in direzione di Freender, che però li evitava tutti quanti. Di conseguenza, si materializzò alle spalle di Goten colpendolo ripetutamente con pugni e calci. Con un’ultima testata al volto, Freender lasciò tramortito Goten, che per un istante tornò normale. Sia Freender, sia Goten si erano però accorti di una cosa singolare. Trunks era in disparte, con gli occhi chiusi, come se stesse meditando. Perché non aveva aiutato Goten? La risposta venne molto presto. “ Sapevo di impiegare un po’ di tempo, ma ne vale la pena! Per te è finita, Freender!” disse Trunks, mentre con i pugni in avanti cominciava ad accumulare sempre più energia. Nel frattempo, Goten, ripresosi dallo stordimento, si trasformò seduta stante in Super saiyan, e colpì con una Kamehameha Freender, che stupito, venne sbalzato indietro di molti metri. Subito Goten si portò al fianco di Trunks. “ Cosa diavolo stai combinando?” disse, con voce spaventata. Trunks non rispose subito. Dopo alcuni secondi il figlio di Vegeta fu attraversato da scariche elettriche in tutto il corpo, mentre l’aura si faceva sempre più intensa. A quel punto Goten capì. “ Non dirmi che ci sei riuscito! Hai oltrepassato il limite del Super Saiyan! Stai per raggiungere il secondo livello!” esclamò il figlio di Goku entusiasta. Le parole di Trunks che vennero dopo, se possibili, fecero aumentare ancora il morale di Goten. “ Questa è la prima volta che ci provo, amico, e a quanto pare sto per riuscirci! Avevo raggiunto il potenziale per trasformarmi, ma non avevo saputo scatenarlo, visto che in questi anni di pace non ho avuto alcun motivo per arrabbiarmi! Ma adesso, dobbiamo sconfiggere quel vecchiaccio, a tutti i costi!”. E mentre i capelli di Trunks si rizzavano e diventavano molto più tesi, un’esplosione di luce bianca e dorata riempì il cielo azzurro. Freender si era ripreso, ma adesso vedeva un netto miglioramento da parte di Trunks, che adesso si presentava dinanzi a lui sottoforma di Super Saiyan II. Come un fulmine, Trunks partì all’attacco, colpendo l’avversario con un violentissimo pugno in pieno volto, che ruppe il setto nasale del guerriero di Holz. Senza dare tregua al nemico, Trunks colpì ripetutamente Freender nei punti più critici, con una precisione assurda. Presto Freender era in balia di Trunks, che con un Burning attack, spiaccicò il guerriero di Holz al suolo. Adesso la situazione si era invertita. Era Trunks a possedere le redini dell’incontro, mentre Goten era libero di fare da spettatore. Ma a quanto pare, stare in disparte non esisteva nel vocabolario di Goten.Con la stessa concentrazione eseguita da Trunks in precedenza, il figlio di Goku cominciò ad accumulare sempre più potenza. Gli occhi smeraldini del saiyan brillavano di determinazione, mentre l’aura dorata brillava come una fiamma sempre più estesa. Con un urlo finale, Goten liberò tutta la sua potenza, in un’esplosione di luce dorata. Un altro Super saiyan II si presentava adesso di fronte al guerriero di Holz, le cui probabilità di vittoria erano ormai scese sotto lo zero. Stavolta ad attaccare fu Goten, sorpreso egli stesso dalla rapidità dei propri movimenti. Con la facilità con cui si spezza un ramoscello in autunno, il figlio di Goku afferrò il braccio di Freender, e con un solo gesto della mano, lo ruppe, lasciando il povero Freender in preda al dolore. “ E adesso, se non vuoi morire, dicci cosa state cercando!”. Goten era sicuro che le sue parole avrebbero potuto far parlare Freender, ma così non fu. “ Tu sei fuori come un balcone… Credi davvero che appena avrai ucciso me, potrai proseguire oltre? Non hai la minima idea dell’errore che stai commettendo! Non sai cosa ti aspetta non appena mi avrai ucciso!”. Il guerriero di Holz voleva spaventare i due saiyan. Ci era riuscito. Goten guardò Trunks, come per chiedergli cosa avrebbero fatto, alla fine. “ Bene! Se non vuoi rivelarci i segreti della vostra razza, siamo costretti ad ucciderti! A te la scelta!” disse Trunks, rivolto al guerriero di Holz. “ Te l’ho già detto, non mi importa proprio niente! La mia morte non ti darà quello che cerchi! Quindi, fai pure!” rispose Freender, beffardo. Trunks ringhiò minaccioso, ma non muoveva un muscolo. Dopotutto, lui non era un essere malvagio. Perché avrebbe dovuto ucciderlo? Lo avrebbe lasciato lì a marcire, in preda al dolore, con un braccio e una gamba rotta, ma non gli voleva provocare lui la morte. Proprio mentre tornava normale, decidendo di non uccidere Freender, una kamehameha colpì in pieno il nemico, disintegrandolo. Era stato Goten. “ Perché lo hai fatto? Così facendo sei diventato proprio come lui!” urlò Trunks, fuori di sé. “ Se gli avremmo voltato le spalle, non avrebbe esitato a farci fuori. Anche nelle condizioni in cui si trovava, da normali poteva benissimo farci fuori. Ora, vogliamo andare a recuperare Pan? Abbiamo molto da scoprire, ancora.” Con un’ultima occhiata furente, Goten e Trunks partirono alla ricerca della nipote di Goku.
Nel frattempo, Pan, nascosta in una caverna, malediceva Trunks. “ Ma chi si crede di essere? Solo perché sa trasformarsi e io no, ha l’autorità di dirmi che non serve a niente? La prossima volta che lo vedrò allenarsi con Vegeta, sarò felice di vederlo mentre lo gonfia come una zampogna!”. Mentre Pan continuava a strillare però, vide qualcuno che veniva verso di lei. Non riusciva a identificare il volto. “ Chi diavolo è quello? Ha una potenza impressionante! Riesce a sfiorare il livello di Papà anche adesso che si è trasformato in Super Saiyan III! Incredibile! Purtroppo non riesco a capire se è un amico o un nemico!”. Il guerriero che aveva attirato l’attenzione, non era un nemico. Quando Pan lo riconobbe, tirò un sospiro di sollievo. “ Ub! Finalmente ci rivediamo!”. La reincarnazione di Majin Bu, felicissimo abbracciò Pan, per poi chiedergli cosa faceva tutta sola in una caverna. “ Vallo a dire a Trunks! Secondo quello stupido scimmione non servo a niente!” disse Pan, dando un calcio a una pietra, che si spezzò rivelando il contenuto. Una sfera luminosa brillava ai piedi di Pan e Ub. “N-non può essere….”. Pan raccolse quella che, senza ombra di dubbio, era una sfera del drago. Quella da cinque stelle. “ Cosa diavolo ci fanno le sfere del drago qui? Shenron non era partito con tuo nonno?” chiese Ub a Pan. “ Si, è così, ma… non riesco a capire”. Le sette sfere erano tornate sulla terra. Questo voleva dire solo una cosa. Shenron era tornato.




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