EPISODIO 157: DEGLI IMPLACABILI ANTAGONISTI
Toma evitò agilmente un pugno sferratogli da Crilin per poi colpire con violenza il padre di Marron con un destro in pieno viso. Il saiyan sovrastava palesemente il terrestre in potenza e velocità e continuò a colpire il compagno di C-18 con una serie di pugni al torace, senza che questi riuscisse a reagire in alcun modo, faticando oltremodo a rimanere in piedi, sforzo che venne vanificato da una spazzata di Toma, che con la gamba destra colpì quella portante dell’umano facendolo cadere rovinosamente a terra. Senza alcuna pietà il vecchio amico di Bardack si chinò sul corpo riverso dell’allievo di Muten per poi tempestarlo con altri terribili pugni, che facevano schizzare continuamente fiotti di sangue dal corpo straziato di Crilin. Quello scontro si stava rivelando totalmente a senso unico, e il terrestre sapeva che se non avesse fatto subito qualcosa si sarebbe ritrovato ben preso all’altro mondo. Non erano solo velocità e potenza a rendere Toma un formidabile avversario, ma anche la sua attitudine alla lotta tipica dei saiyan, una ferocia difficile da concepire per un umano, e ancor di più da contrastare. Con un guizzo Crilin riuscì finalmente a reagire, portando le mani ai lati del viso e utilizzando un Tayoken, per poi approfittare del conseguente momento di stordimento di Toma per allontanarsi da lui e preparare il contrattacco. Crilin portò le mani al fianco destro ed iniziò a caricare una Kamehameha, per poi scagliarla contro il saiyan, il quale però riuscì ad evitarla con un salto, anche se non aveva ancora riacquistato la vista, cosa che lasciò di stucco l’avversario. Dimostrando totale coscienza di dove Crilin si trovasse, benché l’effetto abbagliante del Tayoken gli precludesse la possibilità di vederlo, Toma si lanciò in picchiata contro l’allievo di Muten per poi colpirlo con un potente calcio rotante in volo scagliandolo lontano con tanta violenza da fargli sfondare una rupe rocciosa senza che il corpo di Crilin smettesse di volare, quindi con la super velocità il saiyan si portò sopra il terrestre e con un pugno in pieno addome lo fece schiantare sul terreno, esercitando una pressione tale da farlo affondare di diversi metri sotto la sabbia. “Percepisce la mia aura! Ecco perché riesce a difendersi anche da cieco! La sua forza non è assolutamente paragonabile a quella di Radish! Devo fare qualcosa, o mi ucciderà!” pensò Crilin tra se e se mentre si contorceva tra gli spasmi del dolore.
“Maledetta! Finiscila di prendermi in giro!” urlò intanto Videl mentre cercava oramai da diversi minuti di colpire Seripa, la quale però si limitava a schivare ogni colpo con facilità. “I tuoi attacchi sono banali! Sei abbastanza forte ma riesco a prevedere ogni tua mossa con anticipo! E’ questa la differenza tra una razza di perdenti come i terrestri e dei guerrieri del calibro di un saiyan!” la canzonò Seripa. “Basta! Chiudi il becco!” urlò la madre di Pan per poi colpire la saiyan con un pugno in pieno viso. “L’ho colpita!” pensò Videl con tono esultante. “E ti sei affannata tanto per poi colpirmi con tanta fiacchezza?” ribatté però Seripa con il pugno di Videl ancora appoggiato sul suo volto. “Cosa?” sussultò Videl, il cui braccio venne afferrato dalla mano destra di Seripa prima ancora che la figlia di Satan avesse modo di realizzare quanto detto dall’avversaria. La saiyan scostò la mano di Videl dal suo volto appena tumefatto, quindi sorrise e sibilò “Ora ti insegno io come si combatte… bambina!”. E così dicendo Seripa tirò a se Videl per poi colpirla con un pugno al seno con la mano libera, un punto certo non vitale ma estremamente doloroso per una donna. Fatto questo Seripa afferrò la moglie di Gohan per i capelli per poi colpirla con una potente ginocchiata in pieno viso, lasciandole andare la mano restando a vedere come l’umana si fosse piegata in due dal dolore portandosi le mani al volto. Decisa a non darle tregua, la donna saiyan si portò in volo sopra di lei con la super velocità colpendola con un calcio alla schiena e facendola stramazzare prona al tappeto. Fatto questo Seripa fece un altro balzo atterrando con le ginocchia sulla spina dorsale di Videl la quale urlò per il dolore straziate. La saiyan la afferrò nuovamente per i capelli e disse “Che delusione! Mi era stato detto che per essere degli esseri umani voi foste in gamba! Evidentemente le mie fonti non erano ben informate!”. Detto questo affondò il volto di Videl nella sabbia, con l’intento di farla soffocare, facendo pagare con una morte lenta e crudele il semplice fatto che l’avversaria non si fosse rivelata all’altezza delle sue aspettative. “Non posso perdere in questo modo! Devo reagire!” pensò tra se e se la madre di Pan, conscia del fatto che il combattimento non fosse ancora finito.
“Prendi questo!” urlò Zangya scagliando una sfera di energia verde contro Zaina la quale si difese semplicemente compiendo un movimento circolare della mano destra, lasciando al passaggio di questa una scia di luce azzurra, al contatto con la quale la sfera di Zangya si dissolse letteralmente. “Cosa? Che fine ha fatto il mio colpo?” si chiese l’ex seguace di Borjack con espressione incredula. “Ora ci provo io!” esclamò Goten espandendo al massimo la sua aura di Super Saiyan 2 per poi scagliare una gigantesca Kamehameha contro la misteriosa donna nemica. Zaina, per nulla turbata, compì un nuovo movimento circolare, stavolta con la mano sinistra, lasciando al proprio passaggio la stessa scia di luce celeste, al contatto della quale la Kamehameha di Goten sparì nel nulla, lasciando come prova della propria precedente esistenza solo una pioggia di polverina azzurra brillante. “Neutralizza ogni attacco con una facilità disarmante! Le basta compiere dei movimenti tanto semplici per dissolvere le nostre onde! Ma si può sapere chi è il nostro avversario?” chiese Zangya, mentre Goten era rimasto letteralmente basito. “E’ inutile! Ve l’ho detto! Voi non potete vincere contro di me! E credetemi quando vi dico che non ho intenzione di farvi del male! A riprova della mia sincerità vi offro ancora una volta la possibilità di rinunciare alla sfera del drago! Consegnatecela e avrete salva la vita!” disse Zaina, con tono che pareva di sincera carità nei confronti dei propri avversari. Zangya e Goten erano troppo pervasi dalla rabbia e dalla determinazione per poter credere alle parole della donna. Del resto, se anche lei avesse avuto realmente un valido motivo per bramare le sfere, lo stesso valeva per loro. “Te lo puoi scordare! Non vi cederemo mai la sfera!” disse Goten, per poi rivolgersi a Zangya “Attacchiamola insieme alla massima potenza! Voglio proprio vedere se sarà capace di difendersi!”. “Ok! Proviamoci!” annuì Zangya. Zaina abbassò il capo e sospirò rassegnata “Razza di stupidi…” pensò ella tra se e se. Il figlio di Goku e la compagna di Zardock iniziarono a bombardare di attacchi energetici l’aliena, la quale però, come intenta ad eseguire una sorta di danza, riusciva a vanificare ogni colpo tramite l’ausilio di quelle scie di luce che accompagnavano ogni movimento del suo corpo. “Anf! Anf! Non serve a nulla! Dannazione!” imprecò Goten nel constatare come Zaina si fosse difesa senza alcuna fatica da ogni offensiva. L’attacco di Goten non era stato tuttavia del tutto inutile, in quanto, in mezzo a quella confusione, Zangya era riuscita a portarsi alle spalle di Zaina, e prima che questa potesse fare qualsiasi cosa, la bloccò con i suoi filamenti di energia, immobilizzandola. “Grande! Bel colpo Zangya!” esultò Goten. Zaina però non fece una piega, e con tono rilassato disse “Non avete ancora capito? Gli attacchi di energia, in ogni loro forma, sono totalmente inutili contro di me!”. A conferire veridicità alle proprie affermazioni, Zaina si liberò dei fili senza il minimo sforzo, come fossero stati stelle filanti, lasciando esterrefatti Zangya e il fratello di Gohan. “Pazzesco! Hai visto cosa ha fatto?” chiese Goten, incredulo. “Certo che ho visto! Non ho mai visto nulla di simile! Non ha nemmeno dovuto forzare! E’ come se i miei filamenti avessero perso ogni energia nell’avvinghiarsi a lei! Questa donna è davvero capace di dissolvere l’energia!” disse Zangya. “Per essere precisi la scompongo… e quella sorta di polverina che compare al posto dei vostri attacchi sono le particelle residue ed inerti che risultano da tale scomposizione! E’ una facoltà che solo io e gli abitanti del mio pianeta conosciamo! Dunque non mi meraviglia che questa abilità vi lasci così sorpresi!” disse Zaina. “Beh… allora non ci resta che affrontarla in un corpo a corpo!” asserì Goten. “Prego… non avete che da provarci!” lo sfidò Zaina.