Capelli al vento, giacca di pelle, un gran sorriso soddisfatto che gli attraversava il viso delicato, sulla sua moto, attraversava a velocità a stento gestibile scogliere a strapiombo su un mare scuro. Dove un tempo c'era il simbolo del Red Ribbon ora campeggiava il nome di un noto gruppo Trash Metal, con le iniziali uncinate e minacciose.
Aveva la mente sgombra, completamente... Aveva sempre la mente sgombra da quando gli avevano dato quel lavoro.
Arrivò a Mijako presto. Adorava quel posto, o meglio, era il suo inconscio che lo amava, visto che Gero gli aveva azzerato totalmente la memoria, salvandolo da morte imminente e donandogli una nuova, rinnovata esistenza da androide.
Fece per togliersi il casco, ma si accorse con un sogghigno che non ne aveva... che sbadato... se avesse incontrato dei poliziotti...
...li avrebbe uccisi...
O meglio, forse questo era quello che avrebbe fatto tanto tempo prima. Ora aveva delle regole da seguire, ed era meglio non attirare l'attenzione con queste piccole cose se voleva portare a termine gli incarichi più importanti.
17 scese dalla moto, facendo scricchiolare violentemente il collo e la spina dorsale stiracchiandosi e sbadigliando tranquillo.
Cominciò a camminare con fare posato e naturale, perchè era quello il suo stato d'animo. Salutò con un gesto veloce il pescivendolo, Poposhi, che era sicuramente stato sveglio tutta la notte per poter prendere con la sua barchetta tutti quei tonni... rivolse un cenno amichevole all'intrecciatrice di canestri, Ikeban, donna severa ma totalmente buona. E soprattutto sgranò gli occhi quando vide lei...
Yuzune...
Nel nome aveva un ossimoro, che accostava la sensazione uditiva dei suoni alla sensazione gustativa del limone: aspra, ma riusciva a mettergli in testa una melodia stupenda...
La ragazza, dai capelli neri intrecciati dietro la testa e dagli occhi profondi, dall'iride cangiante, gli venne incontro, abbracciandolo.
La ragazza, certo, sarebbe meglio dire...
...la sua ragazza...
Emanava un buon profumo, pensava 17...
"Non c'è bisogno di stritolarmi, piccola..."
"Certo, se ogni volta che ti abbraccio sono costretta ad aspettare mesi prima di rivederti..."
17 sorrise, poi scostò delicatamente Yuzune: "Scusa, ma devo andare dal maestro..."
La ragazza annuì triste, riluttante, poi lasciò andare 17.
La residenza del maestro Tao era tutt'altro che grande e maestosa come si addice ad uno del suo calibro... era ricavata da un anfratto della montagna dietro Mijiako ed era arredata spartanamente.
17 entrò mentre questo stava impilando dei piccoli bastoncini uno sopra all'altro, fino ad altezze spropositate...
"Maestro..."
Tao Bai Bai sobbalzò per lo spavento rovesciando tutti gli oltre duemila bastoncini.
"17... sei già qui..."
17 annuì:" Si, mio maestro, devo ammettere che ultimamente mi affidi degli incarichi troppo semplici, se devo essere sincero..."
Il guerrierò che contava oltre tre secoli di vita sgranò gli occhi sentendo tanta impertinenza, poi sorrise: era vero, 17 aveva possibilità praticamente illimitate, ma doveva agire secondo i suoi dettami. Se lo doveva pagare desiderava almeno che obbedisse alla perfezione.
"Se sei tornato vuol dire che hai eseguito il lavoro, quello che mi preoccupa è come hai svolto gli incarichi che ti avevo assegnato."
"Ho seguito i tuoi ordini, maestro. Kajiri sapeva nascondere alla perfezione la sua aura, quindi non è stato facile localizzarlo, anche perchè mi hai obbligato a non volare, per nessun motivo. Mi paghi molto bene, non ho motivo di disobbedirti."
Tao Bai Bai sapeva bene che l'androide aveva solo bisogno di una vita normale e tranquilla. Non era ancora arrivato il momento del suo tradimento, ma per successivo incarico sarebbe stata la prova del fuoco.
"Benissimo, 17, ho giusto un nuovo incarico pronto per te. Questa volta è una donna. Ma sai bene che nel tuo compito non esiste distinzione di sesso, vero?"
"Certo maestro" "Benissimo- annuì il vecchio- devi sapere che abita in questo villaggio"
17 sobbalzò, ma non si fece notare più di tanto dal maestro, che continuò: "Le regole d'ingaggio cambiano leggermente. Avrai il nome della vittima dieci minuti prima della sua uccisione." "Bene"
L'incarico arrivò di notte, quando il sole era calato ormai da tre ore e il paese dormiva quasi completamente. 17 correva incappucciato e vestito di nero e rosa sui tetti di Mijiako. Aveva un biglietto in mano. Si voltò improvvisamente nella direzione della caverna del precettore che lo commissionava. Un segnale luminoso diede il via all'operazione. Aprì il biglietto:
Yuzune
17 barcollò, cadde dal tetto dove si trovava, atterrando nel mezzo della strada, vicino a degli ubriachi che non gli badarano.
Non poteva.
Ma cos'era che glielo impediva?
I sentimenti?
Lui era un androide progettato per uccidere... non aveva tempo per i sentimenti. Si diresse sulle rive orientali del fiume, verso la casa della fanciulla.
Senza un rumore aprì la porta, dirigendosi nella camera di Yuzune.
Scostò il lenzuolo che la copriva evidenziandone le forme armoniose, mostrando ai suoi occhi bionici il volto dolce della ragazza. Evocò una sferetta di energia sul palmo della mano: non era energia spirituale, non ne possedeva una, ma aveva la stessa potenza.
Si allontanò di tre passi e pronunciò: "Che tu possa trovare la pace, amore mio..."
Lanciò la sfera rossa, quando sentì una voce alle sue spalle. "Bravo 17, complimenti, sei riuscito ad uccidere tua sorella"
Bloccò la sfera.
Si voltò...
Tao Bai Bai era dietro di lui, sorridente e compiaciuto, nonchè impaziente di vedere il lavoro compiuto.
"Cosa hai detto?"
"Io? Ho solo detto che sono contento... Davvero soddifatto!"
"Lei è mia sorella?"
"Ah, intendevi quando ho detto questo..."
"Io ho una sola sorella, 18, non dirmi stronzate, vecchio!"
Tao Bai Bai era visibilmente spaventato, stava sudando freddo.
"Non essere così arrogante, androide!"
"Non credere di potermi comandare, vecchio!"
17 scagliò con rabbia la sfera rossa contro il maestro, che non aveva mai visto in faccia, visto che era perennemente coperto da un tabarro. Nonostante la veneranda età evitò il colpo di energia, lasciando cadere il copricapo...
Cyborg...
La perdita della copertura rivelò che il maestro era un cyborg, dotato di occhio e parti del corpo meccanizzate, ma questo non importava, 17 raggiunse con la mano la gola di colui che lo aveva commissionato per tanti anni, stringendo. "Credo proprio che tu mi debba raccontare questa storia, bastardo..."
Tossicchiando e sputando Tao Bai Bai si mise a raccontare: "Ebbene, io e mia moglie, circa quarant'anni fa avemmo due figli gemelli, un maschio e una femmina, Toyuu e Miri. Erano sani, belli e forti. Tre anni dopo generammo una bambina, Yuzune, anch'ella bellissima, ancora più avvenente di Miri. Mia moglie morì dieci giorni dopo il parto. I due gemelli, per un caso sfortunato, o per il fatto che erano estremamente maldestri, caddero in una palude a nord di Mijiako, restandone quasi secchi.
Fortuna fu che in quei giorni era tra noi uno scienziato, che disse che poteva guarirli sicuramente, ma che ci sarebbero voluti anni. Ecco, quei due non sono più tornati, o almeno, Miri non è mai tornata, ma Toyuu si..."
17 era furioso, non tanto per l'amore incestuoso che si era generato involontariamente nei confronti della sorella, ma nei confronti di quell'uomo odioso, che l'aveva tenuto all'oscuro di tutto. "Se è mia sorella, come dici, perchè stavi per farmela uccidere?"
Tao Bai Bai abbassò il capo, poi alzò gli occhi con fare severo: "Non posso tollerare un incesto di tale livello... e poi... so di essere al sicuro. Ho imposto su di te un sigillo, in questi anni. Non mi puoi uccidere" L'assassino scoppiò a ridere malignamente, mentre 17 si inginocchiava a terra e le lacrime gli rigavano copiose le guance. Tao Bai Bai smise di ridere, afferrò un pugnale intriso di veleno e lo conficcò nell'occhio destro di Yuzune, facendola sussultare violentemente, ma in silenzio, poi lo estrasse, nero di sangue, e lo conficcò nell'altro occhio. "Questa è la pena per l'incestuoso, non poter più rivedere l'amato!"
17 non riusciva a mettere a fuoco la situazione, il suo cervello stava andando in tilt, non capiva cosa succedeva intorno a lui, mentre nella sua mente riaffioravano immagini di lui e 18 bambini che giocavano insieme, che abbracciavano la madre, che cadevano nella palude...
Nel frattempo Tao Bai Bai si era voltato, ripulendo il pugnale con delle pezze trovate nella camera.
Lei si alzò...
Mosse pochi passi e poi conficcò un pugnale intarsiato nel collo all'assassino: "Questa, invece è la pena per il padre assassino. Non ha un significato, ma ha un effetto. Non posso vedere nulla in questa condizione pietosa, ma posso sentire i pianti di mio fratello, posso sentire i tuoi gemiti di dolore, e la morte che ci sta avvolgendo. Non potevo tentare di cambiarti, padre... avrei voluto, ma non potevo...
17 era in trance, quando la dolce sorella lo abbracciò: entrambi ciechi. Gli occhi dell'androide, illuminati di rosso, espansero la loro luce.
Si seppe solo una settimana dopo che lo sconosciuto e pacifico paesino di Mijiako era stato raso al suolo da una colossale esplosione. Non era stato trovato nulla, solo un enorme cratere... e il silenzio.