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Demente precario
EPISODIO 6: VEGETA E’ IN CRISI?
Nel frattempo Kano e Vegeta si erano allontanati dalla città dell’Ovest, allo scopo di trovare un luogo dove combattere senza che nessun altro venisse coinvolto nel loro scontro. Il principe dei saiyan atterrò su un picco roccioso e si guardò attorno, non trattenendo un sorriso divertito. Gli era sembrato sin da subito di riconoscere quel posto, e scrutando il paesaggio ne aveva maturato la certezza. Quel luogo portava ancora i segni di una battaglia svoltasi moltissimi anni fa. Molti altri picchi rocciosi erano crollati e profonde concavità erano ben visibili lungo l’intero terreno. Del resto ci sarebbe voluto ancora molto tempo perché la natura cancellasse le tracce dello scontro che molti anni prima aveva visto di fronte lo stesso Vegeta e il suo rivale Goku, quando il principe dei saiyan aveva invaso la Terra. “Dubito che il fatto che tu mi abbia condotto qui sia una semplice casualità, Kano! Comunque il fatto che mi sia chiaro come tu sappia molte cose sul mio conto non mi inquieta come probabilmente tu sarai portato a pensare! Dunque non sperare di mettermi in difficoltà con questi giochetti! Anche perché credo di aver compreso la tua natura!” disse il principe dei saiyan. “Oh davvero?” chiese il ragazzo dai biondi capelli atterrando di fronte a Vegeta, su una sporgenza di roccia nelle vicinanze. “Lodevole il tuo tentativo di passare per un essere umano! Peccato che io abbia capito come l’aura che emani in realtà non esista… e che si tratti di un semplice artificio!” affermò Vegeta fissando Kano con un sorriso di derisione. “Molto perspicace! E potrei sapere come lo hai compreso?” chiese il ragazzo, confermando la veridicità delle parole del padre di Trunks. “E’ molto semplice! La tua forza spirituale è del tutto statica, e non è mai variata dal momento in cui ti sei presentato a casa mia! Perlomeno quando ti sei alzato in volo essa sarebbe dovuta variare, per quanto impercettibilmente, e invece così non è accaduto! Questo tuo falso ki può funzionare per celarsi in mezzo ad una massa di persone, ma perde di efficacia se l’avversario inizia ad osservarti con attenzione!” spiegò Vegeta, il quale poi aggiunse “E se hai bisogno di un’aura falsa, questo mi porta a pensare che tu ne sia privo! Dunque sei un androide!”. Kano sorrise, non sembrò particolarmente turbato dal fatto di essere stato scoperto, anzi, ne sembrò quasi divertito. “Ottimo spirito di osservazione! Ebbene lo confesso! Mi hai smascherato! Sono un androide costruito per ucciderti!” affermò seraficamente Kano. “Tsk! Un'altra di quegli ammassi di ferraglia del Dottor Gero immagino! Mi domanda quanti altri di quegli affari abbia nascosti in giro per il pianeta quel folle! Continuano a spuntare come funghi!” mormorò il saiyan, il quale iniziava davvero a non poterne più di avere a che fare con quegli esseri artificiali. Kano, però, scosse la testa “Mi spiace, ma questa volta sei in errore! Io non so nemmeno chi sia questo Dr. Gero!” disse egli. “Che cosa?” sussultò Vegeta. Quella volta era stato davvero colto di sorpresa. Non avrebbe mai immaginato che esistesse qualcuno a parte Gero in grado di costruire degli androidi che potessero avvalersi di dati ed informazioni in merito alla natura e alle battaglie passate dei migliori guerrieri della Terra. Dunque un nuovo e folle genio del male si celava nell’ombra, e il principe dei saiyan era fortemente determinato a scoprirne l’identità. “Chi è il tuo padrone? Ti ordino di rispondermi!” inveii minaccioso Vegeta. Kano, per nulla turbato dall’ira di Vegeta, rispose “Mi spiace ma non sono autorizzato a divulgare il nome del maestro a chicchessia!”. A quelle parole, sul volto di Vegeta apparve un’espressione di sadico divertimento. “Se la metti in questi termini, ci penserò io a farti a parlare!” disse sibilino il saiyan. “Voglio proprio vedere come farai…” lo sfidò l’androide. Vegeta non ribatté, rimanendo silente a fissare Kano. Il tempo delle chiacchere era da ritenersi concluso, era giunto il momento di combattere. Ancora una volta il principe dei saiyan si sarebbe battuto contro un essere artificiale, e viste le esperienze passate, il saiyan aveva imparato come contro simili nemici si dovesse mantenere la guardia costantemente alzata. L’attacco fu sferrato proprio dal saiyan, il quale protese di scatto il braccio in avanti scagliando un raggio di energia contro Kano, il quale balzò in volo evitando il colpo. Vegeta si alzò in volo lanciandosi contro il nemico, il quale sferrò un pugno cercando di colpire il saiyan, il quale però evitò facilmente il colpo spostando il capo. “Troppo lento!” esclamò il marito di Bulma per poi sferrare a sua volta un violento montante che colpì Kano in pieno mento. Quindi, approfittando dello stato di vulnerabilità dovuto allo stordimento dell’androide, Vegeta si portò sopra di lui colpendolo con un attacco a due mani, schiantandolo verso il basso. Prima di schiantarsi contro il suolo, però, Kano piroettò agilmente, riuscendo ad atterrare in piedi. L’androide non disse nulla, limitandosi a risistemarsi il colletto della camicia che indossava e a fissare Vegeta senza proferire parola. “I miei colpi non hanno sortito effetto… è potente! Un avversario degno di Vegeta!” pensò tra se e se il principe dei saiyan per poi espandere la propria aura e scagliarsi a grandissima velocità contro l’androide, cercando di colpirlo con un calcio, non trovando però che l’aria. Il saiyan si rese conto di come Kano non fosse affatto lento come gli era precedentemente parso, e infatti era riuscito ad evitare agilmente l’offensiva del padre di Trunks. Vegeta, tuttavia, non si lasciò trovare impreparato, voltandosi di scatto mentre compiva un movimento ad allontanarsi da Kano, che egli aveva percepito essere alle sue spalle. Il saiyan riuscì a voltarsi e a trovarsi faccia a faccia con l’androide giusto in tempo per bloccargli entrambe le mani, protese in un offensiva che, pertanto, non andò a buon fine. Sul volto di Kano apparve un’espressione colma di disappunto, mentre cercava di liberare le proprie mani dalla presa di Vegeta, cosa per evitare la quale il saiyan dovette impegnarsi molto. “Sembra che adegui la propria forza a quanta ne stia utilizzando io! Nemmeno lui dunque sta giocando a carte scoperte! La sta tirando stranamente per le lunghe per essere un androide programmato per uccidermi! Nasconde qualcosa… ne sono certo!” pensò Vegeta. Ad un tratto sul volto di Kano apparve un sorriso compiaciuto, e prima che l’avversario avesse il tempo di rendersi conto di qualsiasi cosa, un accecante bagliore di luce azzurra scaturì dal corpo dell’androide. Istintivamente, trovatosi momentaneamente accecato, Vegeta allentò la presa, consentendo a Kano di liberarsi, quindi protese la mano in avanti colpendo il saiyan con un raggio di energia sbalzandolo molti metri più indietro, sbattendolo violentemente contro un picco roccioso vicino.
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