È un film bellissimo, ultra consigliato, imperdibile. Tuttavia ritengo che il razzismo sia un elemento secondario nel film. Premesso che ci sono tantissime cose da dire e che non mi basterebbe una settimana davanti al pc per parlare decentemente del capolavoro di Clint, tuttavia mi interessa sottolineare l'importanza della riflessione sui gruppi di appartenenza: Entrambi vogliono la chiusura del loro gruppo: Clint non vuole stranieri. Gli stranieri non vogliono Clint. In entrambi vi è una rottura dall'interno. Clint con figli e nipoti new gen e gli stranieri con i nipoti e cugini emarginati. Da questo, grazie alla serie di avvenimenti che chi ha visto il film conosce parte una riscoperta e una rivalutazione del diverso: ci si può trovare meglio con gli stranieri che con quelli del proprio gruppo di appartenenza. Paradossale nel caso di Clint, che per il suo gruppo, quegli stranieri li faceva a pezzi.
Bellissimo il personaggio principale che offre riflessioni sul ruolo del padre e mette in luce dilemmi morali forti e complessi.
Un film in cui nella freddezza si riscopre il valore, un film in cui meravigliosamente si comprende l'importanza vitale dello scoprire gli altri. Un film che dice e chiede allo stesso tempo: e Clint è burbero di suo o è il mondo che lo rende tale? sarebbe mai potuto andare d'accordo con i figli rimanendo se stesso? io consiglio a tutti di andare a vedere questo film meraviglioso che mette in luce i dolori del mondo e quei valori che non si dicono, non si teorizzano, non si spiegano: si vivono. E questa è una buona occasione per dire grazie al cinema.