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Discussione: Torneo di one shot

  1. #311
    Senior Member L'avatar di Majin Broly
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    AMARA CONCLUSIONE

    Spoiler:
    “Presto Dai Kaiohshin, da questa parte!”
    La divinità non ebbe il tempo neppure di sentire le parole urlate da Son Goku.
    Un’immane onda di furia lo travolse, mettendo fine alla sua vita. Di lui non rimase nulla, e il saiyan era cosciente del fatto che, se lui e gli altri due presenti non se ne fossero immediatamente andati, non avrebbero fatto una fine diversa.
    Come aveva potuto non pensarci? Si era forse dimenticato dell’effetto che il potere aveva già una volta generato in suo figlio? Non lo aveva forse reso un essere spietato e vendicativo, nonostante fosse, solo un attimo prima, il più dolce ragazzo del pianeta?
    Era rimasto così abbagliato dall’idea della forza che avrebbe potuto raggiungere da dimenticarsi totalmente di quali avrebbero potuto essere le conseguenze.
    Il rito non si era neppure concluso, eppure qualcosa in Gohan era scattato. Un potere traboccante, immane, insopprimibile. La ferma convinzione di essere un dio.
    “Come ho potuto neppure valutare una simile possibilità, merda! La forza che aveva sprigionato contro Cell era stata sufficiente a farlo sentire invincibile, quale altro effetto avrebbe potuto generare il potere che ora possiede, rispetto al quale il suo super saiyan 2 appare simile alla potenza di un insetto?”
    Il ragazzo si era alzato, aveva fissato per un attimo il dio che sedeva di fronte a lui, poi l’aveva incenerito. Suo padre aveva intuito subito cosa stava per accadere, ma l’anziano kaiohshin mai avrebbe potuto aspettarsi una simile reazione. Ed in ogni caso, ciò non l’avrebbe salvato.
    Solo un sussurro era uscito dalle labbra di Gohan:
    “Questo potere è e sarà per sempre solo mio.”
    Mentre si teletrasportava con Kaioshin e Kibith in paradiso, Goku non fece altro che ripetersi quanto fosse stato stupido. Suo figlio era divenuto ora una minaccia neppure paragonabile a quella cui era stato preparato a combattere. E tutto ciò a causa della sua migliore qualità: la sua umanità. Proprio il suo lato umano infatti non poteva tollerare quel potere. Questo era il motivo per cui né Goku né Vegeta avevano subito cambiamenti così drastici, pur avendo ottenuto poteri superiori a quelli di Gohan al Cell Game. Semplicemente, una parte di quel ragazzo non era nata per possedere l’immane forza annidata nel suo corpo.
    “E’ dunque questo il mio potere? Posso davvero essere così forte?”
    Gohan fissava i palmi delle sue mani, una strana e sinistra luce negli occhi.
    “Sono davvero ciò che si può definire un Dio allora! Lo sento, trabocca da ogni poro della mia pelle! E’ la stessa sensazione che ho provato nel massacrare Cell, amplificata migliaia di volte!”
    Ogni singola capacità latente di Gohan era stata sviluppata dal rito, e la visione della tecnica di suo padre gli fu sufficiente per apprenderla.
    “Ora posso finalmente vedere l’incapacità di colui che ho sempre considerato irraggiungibile! Con un solo sguardo ho appreso perfino la più complicata delle sue tecniche.”
    “Aspettami, papà, presto sarò da te, ci sono alcune cose che ho intenzione di farti comprendere, ma prima ho un piccolo conto in sospeso.”
    Bu se ne stava seduto sulla pietra, con lo sguardo dei due ragazzini addosso. Non aveva intenzione di ucciderli, gli sarebbero tornati comodi a breve, specie dopo l’ultima oscillazione che aveva avvertito. Non fosse stato per l’assoluta fiducia in se stesso, avrebbe dubitato pesino della reale utilità nell’usare i bambini contro l’avversario di cui aveva sentito la presenza. Una figura avvolta in un singolare abito fece improvvisamente la sua comparsa di fronte a lui. Piccolo e i bambini non ebbero neppure il tempo di capire.
    “Hai detto che un ostacolo come me doveva solo sparire. Tu ormai non vali neppure la pena di essere definito tale.”
    Majin Bu, la più temuta minaccia che l’universo avesse mai conosciuto, cessò di esistere in un istante.
    “Gohan, sei veramente tu? Fantastico, hai annientato quel mostro in un attimo!”
    Piccolo venne diviso in due proprio mentre stava esclamando questa frase. Il sangue zampillò per un attimo dal solco verticale che andava dall’inguine alla testa, poi tutto il suo corpo si divise con fragore, una macabra esplosione di visceri.
    “Tu mi hai sempre temuto, lo so. Solo per questo hai cercato di essermi amico in tutti questi anni. Speravi forse che non l’avrei capito? Tu e quell’idiota di mio padre, volevate entrambi il mio potere, non è vero? Ma proprio la mia forza mi ha finalmente spalancato gli occhi. Un dio come me non può vivere all’ombra di quell’insulso essere che è mio padre, figurati se può stare sotto la tua, che non vali neppure un suo sputo!”
    Stava inveendo contro il cadavere di Piccolo, e ad ogni parola una parte del namecciano si staccava dal resto del corpo, come se ogni sillaba dovesse essere marcata nella carne per sancirne il significato.
    I bambini fissavano la scena in uno stato quasi catatonico. Erano imbrattati del sangue del loro mentore, ma neppure ci fecero caso. Il primo a reagire fu Trunks, che si chinò in avanti vomitando copiosamente. A quello fece seguito il pianto isterico di Goten, ritornato neonato in un istante. Furono quei gesti a portare l’attenzione del folle saiyan sui pargoli.
    “Trunks, cosa direbbe tuo padre, che ha massacrato milioni di popoli, se ti vedesse dare di stomaco per un po’ di sangue?”
    Ancora un gesto impercettibile. La testa di Trunks volò qualche metro più in là.
    “Avrei voluto farlo a tuo padre, ma purtroppo mi ha privato di questa gioia. Anche lui geloso della mia forza. Dovresti ringraziarmi, ti ho impedito di diventare una nullità quale è stato Vegeta in vita.”
    Ora aveva sollevato la testa del bimbo, parlandole mentre la fissava negli occhi ormai vitrei.
    I suoi movimenti erano assurdamente veloci, tanto che Goten credette di vederlo con ancora il capo del suo amico tra le mani, quando in realtà gli era già di fronte.
    “Infine tu, il più pericoloso. Sei l’unico che potrebbe aspirare alla mia divinità, al mio assoluto dominio. Fratellino, sai bene che questo non posso permetterlo, non è vero? Ho vissuto anni di menzogne, tempo durante il quale nostro padre o chi per lui altro non faceva che tapparmi le ali. 7 anni fa ero quasi giunto alla verità, ma ora non è mai stata così chiara. Sai perché nostro padre è morto, quel giorno? Solo per privarmi del mio potere, aggrappandosi al mio stolto affetto nei suoi confronti. Lui odiava la mia forza, sapeva che gli ero superiore, ed è morto per farmi perdere il potere. Ciò non accadrà mai più!”
    Colpì il fratello con quello che per lui non era che un leggero buffetto. Goten attraversò due montagne prima di arrestare il suo volo. Gohan, naturalmente, era già lì.
    “Tu hai il mio sangue e, per quanto mi costi ammetterlo, un potere latente forse più grande del mio. Sai già dunque che non posso lasciarti andare. Cerca di capirmi, ora che sono finalmente libero dal giogo di nostro padre, non posso permettere l’esistenza di qualcuno che un giorno potrà di nuovo imprigionarmi. Non temere comunque, non sarà l’ultima volta che ci vedremo. Ho intenzione di andare da nostro padre, e allora cancellerò ognuno di voi definitivamente. Non meritate di esistere.”
    Gohan era in volo, sotto di lui il cadavere brutalizzato di suo fratello. Non gli aveva chiesto pietà, non aveva pianto. In effetti, non aveva fatto proprio nulla. La mente di Goten se ne era già andata quando suo fratello aveva decapitato Trunks. Tutto ciò che era avvenuto dopo non era stato altro che un lontano incubo per il bambino. Non aveva sentito le mani del fratello nella carne, né il sangue sgorgarli dalle indicibili ferite.
    Son Goku aveva percepito ogni cosa. Più volte aveva voluto togliere la mano dalla spalla del re Kaioh, ma si era imposto di non farlo. Sua era la colpa di tutto ciò che era successo, ed il minimo che potesse fare era condividere le sofferenze delle vittime di suo figlio.
    “La rabbia è sempre stata il veicolo del potere di Gohan. Liberare il suo potere altro non significava che dar libero sfogo alla sua ira. Ora è praticamente onnipotente, e percepisce persino i gesti d’amore come un tentativo di separarlo da una forza che è sua di diritto”
    Piccolo aveva pienamente ragione. La follia di Gohan non era altro che la massima espressione di un potere che la sua mente umana non era nata per comprendere. E presto tutti loro sarebbero stati travolti dal vortice della sua pazzia.
    “Sarà qui a breve, lo sai anche tu Goku. Hai avuto modo di avvertire il suo potere, e sai che non c’è modo di fermarlo. Ha torturato e ucciso il suo fratellino, e senza la minima esitazione. Nulla potrà farlo tornare in sé, e nessuno di noi può ucciderlo. Dunque cosa pensi di fare?”
    “Temo di sapere cosa accadrà, Piccolo, anche se vorrei sperare il contrario. Sono stato troppo orgoglioso. Ero fiero della forza di mio figlio, al punto che non ho mai compreso appieno quanto questa fosse così al di là della sua portata. Io sono un saiyan, sono nato per divenire sempre più potente. Lui non è così, non lo è mai stato. E io sono stato così stupido da non capirlo.”
    “Nessuno avrebbe mai potuto immaginare un simile risvolto, Goku. Lo scontro con Cell poteva essere un indizio, ma tu davvero credi che qualcuno di noi abbia mai sospettato che il potere potesse trasformarlo sino a questo punto?”
    Goku scosse il capo, poi tacque.
    Era arrivato.
    Ultima modifica di Majin Broly; 17-04-2009 alle 23:36

  2. #312
    Senior Member L'avatar di Majin Broly
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    Spoiler:
    “Salve papà. Come avrai avuto modo di vedere, ho preferito riunire tutta la famiglia in un solo luogo.”
    Il viso di Goku si deformò leggermente.
    “Non hai forse gradito ciò che ho fatto a Goten? Devo forse ricordarti le decine di volte che sono stato massacrato perché tu non eri lì a proteggermi?”
    “Gohan, non cercherò di ragionare con te, sei già andato oltre ogni possibilità in questo senso. Tuttavia non posso neppure combatterti, so bene che sarebbe inutile. Quindi non mi resta altro che una cosa da dirti, dato che poi non avrò più altre occasioni per parlarti.”
    “Dimmi pure, papà, sarà un piacere canticchiare le tue ultime parole mentre mi diverto a staccare le braccia a quella troietta che si faceva chiamare madre.”
    Goku si voltò dando le spalle al proprio figlio. Il suo sguardo vagava sulle immensità del paradiso, mentre si chiedeva se ciò che stava per accadere avrebbe mai smesso di torturarlo.
    “Ciò che hai detto a tuo fratello era giusto. Lui possiede una forza al di là della tua. Nella tua follia non hai però pensato ad una cosa: qual è il veicolo del vostro potere?”
    Il volto di Gohan si fece improvvisamente pallido. Come aveva potuto commettere un errore così stupido? Non solo aveva donato un corpo instancabile al suo nemico, ma aveva anche creato le premesse per la totale liberazione del suo potere. Ora che i suoi sensi erano tutto tesi nell’avvertirlo, si accorse che era dietro di lui.
    Goten aveva lo sguardo fisso sul fratello. Non una sola emozione era decifrabile nei suoi occhi. Attaccò senza alcun rumore, senza che l’assalto fosse preceduto da grida o suoni di rabbia. Gohan riusciva a mala pena a difendersi. Era ovvio che avrebbe a breve avuto la peggio.
    “Cazzo! Perché, finalmente mi è tutto chiaro, ora so qual è il mio posto, perché devo morire? Ora che sono libero, ora che non c’è più nessuno a tenere ferme le mie ali, proprio in questo momento deve finire tutto!?”
    Questo suo ultimo pensiero fu accompagnato dal pungo serrato del fratello che gli penetrò nel petto.
    Si sentì trascinato giù di peso, come se una catena lo tirasse con violenza verso il basso.
    “Sono finiti entrambi all’inferno, non è così Goku?”
    “Sì, entrambi. Ora non hanno più corpo, dunque la loro potenza sarà inutile. Non credo che Enma gli permetterà di reincarnarsi, le loro anime sono state sin troppo corrotte, temo.”
    “Sapevi già che sarebbe successo?”
    “Sì, Piccolo, lo sapevo, l’ho capito nel momento in cui ho avvertito il cambiamento di Goten, il suo crollo all’omicidio di Trunks.”
    “Hai usato un tuo figlio per scaraventare l’altro all’inferno.”
    “Già, e sono anche perfettamente cosciente del fatto che non c’era altra via.”
    Piccolo volò lontano, lacrime salate solcavano silenziose il suo volto.
    Son Goku rimase lì, solo, a contemplare il paradiso di fronte a lui.
    “Io li ho generati così, io li ho spinti alla violenza e ne ho fatto due guerrieri. Eppure a me spetta un’eternità in questo luogo e ad entrambi un’interminabile prigionia in una dimensione vuota ed oscura. Non è forse questa, in fondo, la vera follia?”
    Ultima modifica di Majin Broly; 17-04-2009 alle 23:28

  3. #313

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    Citazione Originariamente Scritto da ~Alex Visualizza Messaggio
    Concedo ancora due giorni di tempo, nella speranza che tutti riescano a postare.
    Grazie mille Alex, questi giorni aggiuntivi mi servivano tanto

  4. #314
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    Potresti darmi fino a Sabato?

    Lo sò è tanto... ma Martedi mi devo laureare, ed è una cosa piuttosto importantina come immaginerai, quindi prima di Mercoledi non penso che toccherò Word. '^^

  5. #315

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    Citazione Originariamente Scritto da Final Goku II Visualizza Messaggio
    Martedi mi devo laureare, ed è una cosa piuttosto importantina come immaginerai
    In bocca al lupo Final Goku spero che il risultato di questa laurea sarà positivo...

  6. #316
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    Citazione Originariamente Scritto da Final Goku II Visualizza Messaggio
    Potresti darmi fino a Sabato?

    Lo sò è tanto... ma Martedi mi devo laureare, ed è una cosa piuttosto importantina come immaginerai, quindi prima di Mercoledi non penso che toccherò Word. '^^
    Non c'è problema ;D
    In bocca al lupo
    Sto giocando a: Tales of Xillia (PS3), Assassin's Creed 3 (WiiU), Pokémon X (3DS - Solo online) Sto leggendo: A storm of swords (volumone completo in italiano) Sto guardando: Kill la Kill (ep 7)


  7. #317
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    Ringrazio tutti per gli auguri! E' andato tutto bene comunque! Ora meglio che ci dia dentro per fare la fanfiction entro Sabato!

  8. #318
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    IL PRINCIPE GIOCATTOLO

    In cuor mio sento di aver sempre temuto che questo giorno arrivasse. Non nego che il mio orgoglio abbia avuto un ruolo determinante nella mia mancata accettazione del fatto che tu ti sia dimostrato, da molti anni a questa parte, molto superiore a me. Del resto, come era concepibile che un saiyan di basso livello di nome Kakaroth fosse capace di sovrastare in potenza il principe Vegeta? Col senno di poi riesco a comprendere la natura della sensazione che accompagnava la rabbia e la frustrazione nel maturare tale consapevolezza. Per quanto il tuo carattere gentile e altruista, da me stesso trovato deprecabile, sembrasse non legittimare in alcun modo tale sentimento, sento che, in fondo al mio cuore, ho sempre coltivato un certo senso di timore nei tuoi confronti. Il timore di trovarsi di fronte a qualcosa di assolutamente atipico, fuori da ogni logica, e per questo imprevedibile. Un’anomalia della natura. Sapevo che se ti avessi permesso di essermi superiore avrei ben presto avuto modo di pentirmene, e purtroppo non mi sbagliavo.
    In questo senso Broly era stato un’avvisaglia colpevolmente ignorata. Troppo potere può portare un guerriero a subire un’alterazione della propria personalità, figlia della sproporzione tra la propria aura e la capacità del proprio corpo di controllarla. Ciò è avvenuto quando, per l’ennesima volta, sei riuscito a superare il tuo limite, trascendendo il Super saiyan di terzo livello! Il potere che hai ottenuto è incommensurabile, ma non sei più tu. Ora tu rappresenti l’altra faccia di quello che sei sempre stato: l’altra faccia della purezza. Non sei certo una furia disumana e assetata di distruzione come era Broly. No. Tu sei qualcosa di persino più terrificante e spaventoso. Un qualcosa innanzi a cui persino io non sono riuscito a non tremare. Non sei ne buono ne cattivo… sei puro! Nessun rimorso e nessun compiacimento si leggono sul tuo volto. E’ come se tu fossi al di sopra di tutto questo, come se tu non avessi più un’anima. Un’imperturbabile quiete, impermeabile a ogni emozione, e una serenità impossibile da scalfire, che rende capaci di compiere azioni di cui mai si sarebbe stati capaci senza darvi il minimo peso. Questo è dunque il segreto dell’unico e autentico leggendario Super saiyan? Un essere divino, una macchina per uccidere perfetta, priva di ogni forma di sadismo, un truce esecutore, incarnazione stessa dell’essenza della natura saiyan. Un essere mosso dall’unico scopo di affrontare ed annientare chiunque gli si presenti innanzi. In fondo sei sempre tu, Kakaroth… il combattimento è la tua vita, solo che ora la tua vita porta inevitabilmente alla morte degli altri.
    E ora io, Vegeta, sono qui, in ginocchio nel fango sotto la pioggia che cade, come lacrime di un cielo che ha visto il più strenuo difensore della Terra imbrattare la medesima di sangue innocente. Trattengo a malapena un sorriso nel pensare a quanto mi infuriai la prima volta che tu riuscisti a ferirmi! Una vita fa! Quando ero ancora io il più forte, quando col senno di poi avrei forse dovuto eliminarti, per impedirti di diventare quello che ora sei. Quanta furia per un rivolo di sangue a macchiare il mio guanto! E quale senso di impotenza ora che il mio sangue ricopre le mie membra sgorgando dalle infinite ferite che mi hai inflitto durante il nostro combattimento.
    Hahahahaha!!! Combattimento? Ma quale combattimento? E’ stato uno scontro totalmente a senso unico… un massacro in piena regola! Nemmeno so come faccio ad essere vivo. O forse lo so ma ho paura di ammettere che mi hai risparmiato la vita ancora una volta. Hai voluto tenermi in vita… perché mi conosci, perché sai che non mi arrenderò e che tenterò infinite volte di affrontarti e vincerti! Mi vedi come il tuo divertimento! L’orgoglioso principe Vegeta, colui che bramava di diventare l’essere più forte della galassia, ora non è che il giocattolo del leggendario Super saiyan.
    Del resto ora mi rendo conto di come la mia vita sia sempre stata nelle tue mani sin dal giorno in cui sono resuscitato dopo lo scontro con Freezer. Inconsapevolmente, ma non per questo meno inesorabilmente, mi hai condizionato, seducendomi con l’allettante prospettiva di vivere circondato da persone che mi volessero bene. Un tempo non avevo legami, nulla colpendo il quale mi si potesse arrecare dolore. Sei tu che mi hai reso vulnerabile, portandomi ad aprire il mio cuore a Bulma, da cui ho poi avuto dei figli. Non l’hai fatto con cattive intenzioni, eppure quello è stato il principio della fine a cui ora sento di essere giunto. Mi hai condotto in una strada senza uscita, e ironia della sorte è stato proprio battendomi con te ai tempi di Babidi che mi sono reso conto di non poter più tornare indietro. Mi hai reso vulnerabile, dandomi qualcosa a cui poi non avrei più saputo rinunciare, l’amore di una donna e il calore di una famiglia, salvo poi privarmi di tutto questo senza alcuna ragione, infliggendomi un dolore tale che mi è sembrato che mi strappassi il cuore dal petto.
    Hai ucciso la mia Bra, la quale ha avuto la sola colpa di aver cercato di difendere il proprio padre. Non l’hai nemmeno degnata di uno sguardo, colpendola con il taglio della mano all’altezza del collo, spezzandoglielo e facendola stramazzare al suolo, lasciandola morire soffocata dal suo stesso sangue, nella tua più totale indifferenza. La stessa tua indifferenza che ha portato alla morte Bulma, la tua più vecchia amica. Eri venuto sin qui a Città dell’Ovest unicamente per batterti con me… il resto per te non aveva alcuna importanza. Non hai avuto alcuno stimolo a controllare la tua aura smisurata di Super saiyan di quarto livello. Come una nube scarlatta portatrice di distruzione, essa ha fatto crollare l’intera città, seppellendo tutti gli abitanti, senza che tu te ne curassi in alcun modo. La tua totale dedizione unicamente al volermi affrontare ed annientare ha reso le tue orecchie sorde alle urla di Bulma, implorante aiuto. Non scorderò mai i suoi occhi supplichevoli chiedere disperatamente che io la aiutassi mentre moriva dissanguata in quanto un pezzo della propria casa, crollata come una castello di carte le era caduto sopra sfondandole il torace. Avrei voluto aiutarla, ma Kakaroth non me lo ha consentito. Non vi era in lui la precisa intenzione di far morire Bulma… semplicemente non gliene importava nulla, e non considerava ciò una valida ragione per interrompere il combattimento. Più io cercavo di soccorrere la mia consorte e tanto più violentemente Kakaroth mi sbatteva al suolo. Non mi sono mai sentito tanto impotente.
    Sento che dovrei cercare di fermarlo… dovrei dare tutto me stesso per sconfiggerlo.

  9. #319
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    HAHAHAHAHA!!!! Ma quanto sono stupido! Battere Kakaroth? E a cosa mi sono infruttuosamente dedicato per tutta la vita se non a questo? Non è divertente? Nel momento stesso in cui ho realizzato di non poterlo battere e avevo trovato la serenità… lui mi ha portato via tutto per l’ennesima volta! Mi presento a lui come l’orgoglioso principe dei guerrieri e lui annienta tutto quello che sono, mi adeguo tramutandomi in una persona più umana e lui distrugge tutto ciò che è importante per me… e la cosa davvero assurda… hahahaha! E’ che non ha fatto nulla di tutto ciò intenzionalmente! Non mi resta nemmeno il diritto di odiarlo! Ma anche se potessi legittimamente provare odio nei suoi confronti a lui non importerebbe nulla! A lui oramai non importa perché lo affronto! Per vendetta o per puro piacere! Per lui è irrilevante! Come un giocattolo con cui sollazzarsi fintanto che non ne avrà abbastanza, e a quel punto mi ucciderà, con lo stesso stato d’animo con cui si preme il pulsante di un telecomando quando, spinti dal tedio nel non vedere nulla di interessante, si spegne un televisore.
    Non so nemmeno io cosa mi spinge a muovermi! A prendere l’ultimo senzu dalla mia tasca e mettermi a cercare Kakaroth. Forse ho solo il desiderio di guardare quel volto, e cercare di comprendere la natura di tale imperscrutabilità, di trovare in lui qualcosa di colui che è sempre stato un mio rivale ma che col tempo avevo imparato a considerare un amico e un compagno… sono consapevole che con tutta probabilità si tratta di un utopia, di un proposito illusorio. Ma lui è la persona che mi ha distrutto la vita!
    Perlomeno Freezer a suo tempo si fece beffe di me! Rispose a tono! E’ persino preferibile essere umiliati e mortificati… ma almeno avere la consapevolezza di suscitare qualcosa in colui che si odia tanto profondamente! Tutto è preferibile a quel nulla! A quella totale neutralità! A quel disinteresse assoluto! A quell’incapacità di provare una minima empatia! Fosse anche solo per riderne! Non posso accettare tutto questo! Non posso!!!
    Nel sorvolare la Terra provo quasi un senso di malinconia… questo pianeta che Kakaroth ha sempre difeso con tutte le sue forze, come un grande tesoro, è ora per sempre sfregiato dalla desolazione provocata dal solo passaggio del leggendario Super saiyan. Egli si muove ad aura espansa al massimo! Si tratta davvero del livello definitivo… la sua energia sembra inesauribile, benché il potere che padroneggia sia capace di far sembrare quello che chiamavamo Super saiyan III una barzelletta. Il suo espandere l’aura rappresenta una sfida all’intero universo. Come a dire “Che tutti la sentano! Che tutti sappiano che io esisto! Chiunque abbia il coraggio di volermi affrontare si faccia avanti, perché io non aspetto altro!”.
    Ad un tratto scorgo due corpi… altre due vittime della forza di Kakaroth. Per quanto mi sia ormai chiaro come egli ormai sia alieno ad ogni forma di pietà non posso che provare un senso di angoscia nel realizzare come non abbia risparmiato nemmeno loro. Un ragazzo di colore ed una ragazza dai capelli neri. Ub e Pan… i suoi allievi, il suo orgoglio! Guerrieri da egli stesso addestrati e resi tali ora giacciono senza vita di fronte a me… ironia della sorte, con tutta probabilità gli si sono opposti mossi dagli stessi ideali di pace e giustizia che egli gli aveva insegnato, prima di perdere totalmente il senno. Kakaroth… se solo avessi la minima percezione della crudeltà di tutto questo! Osservo il viso di Pan… ha senza dubbio pianto. Posso immaginare cosa possa aver provato nell’essere colpita a morte dal proprio adorato nonno, il suo mito, il suo modello di vita, da lei sempre amato forse ancor di più di quanto ella amasse i suoi genitori. Povera ragazza…
    Ad un tratto la mia attenzione viene attirata da un boato lontano… un’altra terribile battaglia sta avendo luogo. Riconosco le aure dei suoi avversari… stavolta sono degli avversari formidabili, tuttavia non mi faccio illusioni. Nemmeno loro possono sconfiggere Kakaroth… non ora che ha raggiunto la massima potenza del Super saiyan. Raggiungo il luogo dello scontro e lo spettacolo a cui assisto è terrificante! I tre guerrieri più forti dell’universo si stanno fronteggiando!
    Gotenks, la fusione tra mio figlio Trunks e Goten, secondogenito dello stesso Kakaroth, sta combattendo al massimo delle proprie forze, trasformato in Super saiyan III .
    Gohan… il primogenito di Kakaroth! Il guerriero definitivo potenziato dai Kaiohshin. Considerato il guerriero più forte in assoluto, nonché quello dal più alto potenziale.
    E infine lui… Kakaroth! Super saiyan IV, o forse sarebbe meglio definirlo “il Super saiyan supremo”. Nel rivederlo un brivido corre lungo la mia schiena. Non ho dubbi in merito al fatto che sia davvero lui il leggendario super saiyan. Quello che provo a trovarmelo di fronte non è minimamente paragonabile a quanto da me provato al cospetto di pur terribili mostri come Broly e Majin Bu… no! Questa è una paura irrazionale, che sconvolge sin nel più profondo il mio inconscio. Per un saiyan, trovarsi di fronte alla leggenda incarnata del Super saiyan è l’equivalente di ciò che sarebbe per un essere umano trovarsi innanzi a una divinità… o al diavolo.
    Ancora una volta la potenza di Kakaroth si manifesta in tutta la sua terrificante maestosità… Gohan viene schiantato al suolo dopo un volo da un altezza di centinaia di metri. Gotenks si frappone tra colui che per metà è suo fratello e colui che ne è per metà padre. La fusione lo bombarda con una tempesta di colpi energetici terrificante… di certo io non potrei sopravvivere. Quando la polvere si dirada, però, Kakaroth è li… illeso, come se a investirlo fosse stata una flebile brezza primaverile. Sul volto di Gotenks appare un’espressione di incredulità. Quella di Kakaroth è invece la solita imperscrutabile maschera. Con una risolutezza spietata porta le mani ad un fianco e scaglia una gigantesca Kamehameha colore rosso scarlatto, 10 volte più potente della norma, contro la fusione, che ne viene disintegrata all’istante. E così è morto anche mio figlio… la cosa non mi turba non perché non me ne importi, ma perché ne ho pianto la morte già prima che questa avvenisse. Sono sin troppo consapevole che non c’è scampo contro Kakaroth! Una consapevolezza che sembra non avere ancora maturato Gohan… urla i nomi del fratello e dell’amico e si scaglia come una furia contro il padre. La rabbia di Gohan… uno stato d’animo che gli ha sempre consentito di attingere ad un potere incredibile… ma stavolta non basterà. Stavolta anche lui è destinato a soccombere. Kakaroth neutralizza ogni attacco con non curanza, con una facilità disarmante. Lo stato d’animo del figlio lo lascia del tutto indifferente, per lui è solo un avversario come tanti, e nemmeno la più piccola luce emozionale attraversa i suoi occhi giallo dorato quando, dopo averlo colpito con una combinazione micidiale di colpi fisici, sopprime Gohan con una seconda Kamehameha ancor più potente della precedente.
    A quel punto egli si volta verso di me.
    “Vedo che ti sei ripreso, Vegeta… vuoi batterti di nuovo con me?”
    La sua voce è gelida, totalmente asettica. Non ha cognizione del motivo per cui io possa essere li.
    “Perché vuoi batterti con me?” gli chiedo, confidando in una risposta diversa da quella che mi aspetto.
    “Perché sei forte e testardo! Anche se, se fossi in te, attenderei un po’ più di tempo! E’ vero che un saiyan diventa più forte dopo che si riprende dall’essere stato vicino alla morte, ma di certo la tua forza non basta!”.

    Sul volto di Vegeta, colui che finora ha narrato tale triste vicenda, appare un sorriso folle.

    “Ti piacerebbe! Non è vero Kakaroth? Ti piacerebbe che io continuassi ad essere il tuo sollazzo come sono stato in tutti questi anni!? Non è vero? Ebbene non sarà così! Io intendo fartela pagare nell’unico modo in cui posso farlo! Il gioco finisce qui! Hai distrutto il mio lignaggio di principe! Mi hai portato via tutte le persone che amavo! Hai mortificato il mio orgoglio di guerriero! Ma almeno… non ti darò la soddisfazione di fare ancora di me ciò che vuoi! Hahahahaha!!! Questa volta sarò io a farti del male! Togliendoti l’unico divertimento che ti è rimasto! Ovvero l’unico avversario su cui hai sempre creduto di poter contare!”

    E così dicendo portò il palmo della mano all’altezza del petto scagliando un raggio di energia contro se stesso, togliendosi la vita. Negli ultimi istanti di coscienza, prima di spirare egli vide gli occhi di Kakaroth fissarlo, impassibili, come sempre.

    “Huhuhu! Nemmeno ora riesci a provare sentimenti… sei troppo stupido persino per comprendere cosa la mia azioni comporti? Sei il solito… stupido… senza cervello…”

    Pensò tra se e se Vegeta per poi morire, stramazzando al suolo. Finalmente libero dal giogo a cui Goku lo aveva costretto per l’intero protrarsi della propria esistenza.

    “Vegeta… eri soltanto un folle” fu l’unico asettico commento che Goku si sentì di proferire nei confronti del principe dei saiyan, che negli ultimi istanti della sua vita aveva si perso la ragione a causa della disperazione provata, ma che perlomeno da quel momento non sarebbe stato più... un principe giocattolo.

  10. #320
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    Hehehe... noto che io e Majin Broly abbiamo avuto un'idea simile... ma giuro di non essere stato condizionato dal momento che ho letto la sua fanfiction solo dopo aver postato la mia.

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