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Discussione: L'errore di Marx?

  1. #11
    Roy Keane
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    Ou ragazzi..

    Incontro qualche difficoltà nel leggervi. Però continuate così! Siete i primi filosofi del forum!

  2. #12
    →Read Only Member L'avatar di Davyl
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    Citazione Originariamente Scritto da EmptÿWords Visualizza Messaggio
    A me veramente sembra che nessuna delle due cose debba essere preferita all'altra: la conoscenza scientifica, oggettiva e percettiva dovrebbe essere sostenuta da una spiritualità e da un'etica (inter-)soggettive. La possibilità della correlazione e coincidenza tra i due aspetti è chiaramente mostrato da personalità come Nietzsche, Bergson, Gandhi o Leonardo, oltre che da pressoché tutto il pensiero Vedanta e taoista (pensieri dei quali, peraltro, ritengo che Schopenhauer non abbia compreso una beneamata ceppa, proponendone una deformazione ampiamente cristianizzata).
    Ed, infatti, non metto in dubbio il possibile connubio tra riduttivo materialismo e illusoria metafisica, così come non credo che non si possa giungere ad una hegeliana sintesi di entrambe per dar vita a qualcosa che le unisca e perfezioni, ma, ripeto - premesso il fatto che non è sempre vero che esse si escludano a vicenda; certo, con le dovute accortenze - è lo studio oggettivo della Natura che non attira, non mi soddisfa, perchè il mio miglior passatempo è definire i caratteri dell'Io, caratteri che siano comuni a tutti gli individui, comuni, sì, ma non d' "immediata" percezione come può esserlo la scienza, e si consideri, altresì, che come è vero che noi siamo "gettati nel mondo" (quindi evidente dicotomia Uomo-Natura, In sè-Per s&#232, è anche vero che, da quel momento, lo stesso mondo diventa parte di noi, del nostro immaginario, di una nostra rappresentazione, tant'è che, con la nostra fine biologica, trova il suo termine anche il nostro degli infiniti modelli di realtà disponibili.

    Ma la cosa peggiore di tutto questo è che intanto siamo off topic.
    Ultima modifica di Davyl; 16-07-2008 alle 03:46

  3. #13
    Stella Danzante
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    Citazione Originariamente Scritto da Davyl Visualizza Messaggio
    Ed, infatti, non metto in dubbio il possibile connubio tra riduttivo materialismo e illusoria metafisica, così come non credo che non si possa giungere ad una hegeliana sintesi di entrambe per dar vita a qualcosa che le unisca e perfezioni, ma, ripeto - premesso il fatto che non è sempre vero che esse si escludano a vicenda; certo, con le dovute accortenze - è lo studio oggettivo della Natura che non attira, non mi soddisfa, perchè il mio miglior passatempo è definire i caratteri dell'Io, caratteri che siano comuni a tutti gli individui, comuni, sì, ma non d' "immediata" percezione come può esserlo la scienza, e si consideri, altresì, che come è vero che noi siamo "gettati nel mondo" (quindi evidente dicotomia Uomo-Natura, In sè-Per sè), è anche vero che, da quel momento, lo stesso mondo diventa parte di noi, del nostro immaginario, di una nostra rappresentazione, tant'è che, con la nostra fine biologica, trova il suo termine anche il nostro degli infiniti modelli di realtà disponibili.
    Guarda che è almeno dai tempi di Husserl che si dice che studiare il mondo esterno e studiare "l'Io" sono esattamente la medesima cosa. Per non dire da Schopenhauer. Da Kant. Da Seneca. Dai Veda.

    Tra l'altro, l'operazione di "definire i caratteri comuni" in verità non è che un'operazione scientifica come le altre, applicata sull'oggetto "Io" anziché sull'oggetto percepito. Cioè stai trattando l'Io come un oggetto senza nemmeno accorgerti di farlo.
    Da' retta a me, prendi Il mondo come volontà e rappresentazione e buttalo nel bidone: ti risparmi tanta confusione..

  4. #14
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    In ogni caso, giusto per ripondere a qualche punto della tua questione successiva, Marx aveva già analizzato con una certa precisione che il punto terminale del capitalismo fosse il sistema bancario, cioè il momento in cui il plusvalore si autoproduce in totale libertà. In quelle analisi Marx aveva già astratto il denaro sia dalla forma merce (che del denaro era solo il fondamento), sia dalla forma cartacea. Per quanto mi riguarda, l'analisi marxiana permette di prevedere benissimo, ad esempio, l'avvento del denaro elettronico, anche se temo che Marx alla vista di una carta di credito sarebbe scoppiato a piangere e si sarebbe semplicemente suicidato..
    Ti rifesci al capitale, prob. mi indicheresti che passo? mi sfugge. In realtà marx sapeva benissimo che il D-M-D è e resta solo una forma di baratto, l'unica che può esistere del resto: scambio qualcosa con qualcosa, anche se sotto forma di "promessa di pagamento". E' l'usura il casino del mondo, ma usura e capitalismo sono due cose diverse, credo. Nessuno ha mai davvero compreso la natura del denaro, neanche marx.
    Era gente strana... dicevano e facevano tutto, il contrario di tutto, l'inverso di tutto e il contrario e l'inverso di tutto quello che avevano detto e fatto perchè seguivano ogni istante la loro onestà!

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