EPISODIO 141: ZENEYU CONTRO ANANKE
“Oh a quanto pare sono una celebrità nel mondo dei demoni! Dopo tanto tempo ci si ricorda ancora di me!” commentò divertito Ananke. I suoi capelli a funghetto, del tutto simili a quelli di Crilin, erano leggermente mossi dal vento che si faceva strada tra i picchi rocciosi, mentre i suoi occhi di fuoco si accigliavano in un’espressione ironica. Quasi come se la sua mente fosse tornata a rammentare avvenimenti lontani nel tempo, egli si accarezzò la profonda cicatrice che sfigurava la propria guancia destra, una ferita tanto orribile da lasciare per sempre uno squarcio simile ad una crepa sul volto di Ananke. “Tu sei colui che durante le due guerre demoniache ha sterminato i più potenti demoni che mai siano esistiti, al punto da essere chiamato il flagello divino! Non è così?” chiese Darbula. “Hehehe… Flagello divino! Da quanto tempo non sentivo questo soprannome!” commentò divertito Ananke. “Aspetta! Hai detto divino? Questo significa che eri un guerriero al servizio di noi Kaiohshin!” osservò Kaiohshin. Ananke sospirò e disse “Al servizio… che termine sgradevole! Diciamo che eravamo accomunati dall’intento di sterminare i demoni che minacciavano la galassia! In realtà non ho mai provato una grande simpatia per quei cinque cialtroni che se ne stavano comodamente nel loro pianeta mentre noi creature della galassia combattevamo in prima linea contro i guerrieri del male!”. Kaiohshin si accigliò “Un tempo esistevano Kaiohshin del genere? Io e i miei compagni almeno, contro Majin Bu, ci siamo sempre mossi in prima persona, anche a costo della vita! E’ sconfortante pensare come un tempo la galassia fosse nelle mani di simili codardi!” pensò indignata la divinità. “E come mai adesso ti trovi qui?” chiese Zeneyu. “Insomma basta! Cosa vi fa pensare di poter venire a farmi il terzo grado? Volete passare, no? Allora fatevi avanti! Oppure girate i tacchi e andatevene!” esclamò alterato Ananke, fissando Kaiohshin e compagni con sguardo minaccioso. “Come mai sei diventato improvvisamente tanto scostante? Non vuoi dire che ti trovi in qui in quanto è vero quanto si dice! Ovvero che tu hai…” tentò di accusarlo Darbula. Ma Ananke lo interruppe “Tu parli troppo!” tuonò il guardiano del quinto portale. I suoi occhi si illuminarono, infuocati, e quello bastò a far stramazzare a terra l’ex sovrano della dimensione demoniaca, il quale perse i sensi. Si sentì il rumore secco di ossa spezzate, e Kaiohshin e Zeneyu videro con orrore come dal corpo del compagno uscissero zampilli di sangue a getto continuo. “Solo con il suo sguardo ha fatto questo?” si chiese allibito Kaiohshin. “Nei suoi occhi ci deve essere un potere immenso! Capace di disintegrare il corpo dell’avversario! Gli ha rotto le ossa e gli ha aperto i vasi sanguigni causandogli delle emorragie dappertutto!” continuò ad osservare la divinità. “Adesso ne ho abbastanza!” disse Zeneyu, sopravanzando Kaiohshin. “Zeneyu! Cosa vuoi fare?” chiese la divinità. “Adesso ci penso io a sistemarlo! Posso capire che le sue azioni siano motivate da dei rancori nei confronti dei demoni e dei Kaiohshin, ma stavolta ha davvero superato la misura!” asserì il guerriero divino, pronto a battersi contro Lord Ananke. “Non farti prendere dall’ira, Zeneyu! Hai visto come sono finiti Pai Ku Han e Darbula! Quello non scherza!” disse Kaiohshin. “Forse dovresti ascoltarlo…” suggerì il guardiano del quinto portale con un sorriso ironico. “Lei mi offende, Kaiohshin! Pensa davvero che potrei cedere ad una debolezza qual è il sentimento dell’ira? Punire chi eccede al punto da trascendere il legittimo è per me un bisogno naturale!” affermò Zeneyu, per poi protendere il palmo della mano destra contro Ananke. “Pentiti!” tuonò il guerriero divino, dalla cui mano ebbe origine una gigantesca onda di energia di colore bianco. Ananke sgranò gli occhi “Ma che…?” si chiese il custode del quinto portale prima che l’onda transitasse nel posto dove si trovava, scavando un solco profondo sul terreno, largo decine di metri, tanto quanto lo era il diametro di quell’onda colossale. “L’hai colpito!” urlò Kaiohshin. “Purtroppo no…” ammise Zeneyu, sollevando il capo verso l’alto. Ananke si era alzato in volo, evitando per un pelo l’attacco del guerriero divino. “Sono salvo per un pelo! Se quell’onda mi avesse centrato di certo non me la sarei cavata con poco! In genere mi basta usare gli occhi per fermare le offensive degli avversari, ma contro quell’attacco non ha funzionato! Non so chi sia quello spilungone, ma è forte! Dannatamente forte!” pensò il guardiano del quinto portale, visibilmente sorpreso. “Niente male! La tua potenza è certamente superiore a quella degli altri tre! Bravo! Ma non pensare che io possa essere sconfitto! Non è mai successo, e non accadrà certamente oggi!” asserì Ananke scagliandosi contro Zeneyu con una velocità tale che Kaiohshin non riuscì nemmeno a seguirne i movimenti. Nonostante questo il pugno con cui il guardiano tentò di colpite il guerriero divino, non trovò che l’aria. Zeneyu si materializzò alle spalle di Ananke e con un calcio alla schiena lo mandò a schiantare contro una montagna dopo un volo di una ventina di metri. L’impatto fu violentissimo, e il boato fu fragoroso, con una colonna di polvere alta decine di metri che si alzò in alto nel cielo. “Fantastico! Zeneyu è fortissimo! Forse ha delle possibilità contro Ananke!” pensò, meravigliato, Kaikhshin mentre curava Darbula e Pai Ku Han. Il custode del quinto portale riemerse celermente da sotto le rocce che lo avevano seppellito, dimostrando un’eccellente capacità di ripresa. Fece schioccare leggermente il collo compiendo un movimento semicircolare con il capo, quindi iniziò a camminare verso Zeneyu. “Devi sapere che sono passati secoli dall’ultima volta che qualcuno è riuscito a colpirmi! Se uscirai da qui sulle tue gambe, potrai vantartene a ragione! Tuttavia, non pensare che sia così facile battermi! Ce ne vorranno mille di colpi così per mettermi fuori combattimento!” disse il terrestre per poi, rapido come il pensiero, sparire e materializzarsi ad un metro da Zeneyu colpendolo in pieno con un pugno allo stomaco che fece piegare in due dal dolore il guerriero divino. “Oh no! Zeneyu!” sussultò Kaiohshin. Ma la reazione del guerriero divino non si fece attendere e, dandosi una spinta con la gamba, dalla posizione in cui si trovava, colpì Ananke con una violentissima testata in pieno petto, facendo cadere all’indietro il custode del quinto portale, che però riuscì a sua volta a frenare la caduta posando le mani per terra. Quindi si diede una spinta col bacino e, da una posizione simile ad una verticale, prese la testa, ancora inclinata verso il basso, di Zeneyu tra i piedi, e li usò per scagliare lontano il guerriero divino che, tuttavia, con una piroetta riuscì ad atterrare in piedi. “Nessuno dei due sembra disposto a cedere di un millimetro! E’ un combattimento che potrebbe prendere una piega decisiva in qualunque momento! Il primo errore di uno dei due potrebbe essere fatale!” pensò Kaiohshin, sudando per la tensione. Ananke scagliò una sfera di energia contro Zeneyu, il quale la deviò con un colpo del palmo della mano, per poi voltarsi nella direzione da cui aveva percepito provenire il secondo attacco del custode del quinto portale, che aveva utilizzato quell’offensiva preliminare come diversivo “Non mi inganni!” pensò tra se e se Zeneyu parando con l’avambraccio il calcio volante di Ananke, il quale però utilizzò il medesimo come un appoggio spingendosi verso l’alto, alzando entrambe le mani al cielo, materializzando seduta stante un globo di energia verde smeraldo e scagliandolo da distanza ravvicinata contro il guerriero divino, che non poté fare altro che ripararsi con le mani mentre l’attacco energetico di Ananke lo faceva sprofondare sempre di più nel terreno. Ananke fissò dall’alto il globo di energia, quindi, utilizzando ancora una volta gli occhi, che si illuminarono di un intenso bagliore, lo fece esplodere, coinvolgendo Zeneyu in una devastante deflagrazione. Intanto Kaiohshin aveva portato Darbula e Pai Ku Han lontano da li, per non rischiare che venissero coinvolti in quello scontro tra titani e aveva ripreso ad assistere allo scontro quando la sua attenzione era stata attirata dal violento boato causato dall’esplosione. Egli non aveva potuto vedere altro che Ananke troneggiare in alto nel cielo, mentre, tutto ciò che restava del luogo dove si trovava Zeneyu era un cratere tanto profondo da non vedersene il fondo.