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Demente precario
EPISODIO 135: DUE CONTRO DUE
“Come? Anja è stata battuta?” chiese Mellon, contatta da Ananke per via telepatica. La saiyan era rimasta sorpresa nell’apprendere come qualcuno fosse riuscito a sconfiggere la guardiana del terzo portale, cosa mai riuscita ad alcuno. In ogni caso Mellon non sembrava affatto dispiaciuta della cosa, in quanto ciò stava a significare che sarebbe toccato a lei scendere in campo, unitamente al proprio compagno Bardack, il quale se ne stava appisolato sul letto. I due saiyan, che dimoravano in una costruzione piuttosto spartana ubicata tra il terzo e il quarto portale, avrebbero finalmente avuto l’occasione di scendere in campo per affrontare degli avversari, cosa che non era loro mai capitato da quando erano diventati guardiani. Il padre di Goku non sembrava aver sentito le parole di Ananke, malgrado egli stesse parlando in modo che tutti e due potessero sentire quanto stava dicendo. “Esatto! Quindi, dì a quel fannullone di tuo marito di alzare il culo da quel letto e darsi una mossa!” disse Ananke. La risposta giunse però immediata da parte di Bardack, e fu una risposta di quelle fulminanti, senza spostarsi dalla sua posizione egli disse “Mellon… potresti dire a quel vecchiaccio che il fatto di essersi probabilmente messo il catetere al contrario non lo autorizza a scassare l’anima a chiunque gli capiti a tiro?”. “Stupida scimmia insolente! Ringrazia la tua buona stella che io detesti sporcarmi le mani e che quindi tu mi serva per non far giungere seccatori al mio cospetto, altrimenti ti avrei già usato per pulire i pavimenti del mio palazzo!” imprecò Ananke. “Ok… ok… tranquillo! Ci pensiamo noi! Tu vai pure a farti il sonnellino pomeridiano, nonno…” sibilò Bardack, per nulla intimorito. “Grrrrr!” ringhiò Ananke. Mellon si portò la mano davanti alla bocca per non scoppiare a ridere sfacciatamente. Bardack e Ananke erano troppo divertenti da sentire per uno spettatore esterno. Non facevano altro che stuzzicarsi in continuazione, ma in fondo nutrivano una forte stima reciproca, per quanto manifestata in modo alquanto particolare. Bardack era solito ironizzare sulla millenaria età di Ananke, malgrado esteriormente il leader dei guardiani non desse affatto l’impressione di essere così vecchio. “Allora noi andiamo, nonnino!” disse Bardack calcando volutamente sulla parola “nonnino” con intento provocatorio. Stavolta fu però Ananke a rispondere da par suo alla battuta del saiyan “Vai, vai, scimmietta! Cosa preferisci come premio? Una banana o una noce di cocco?” chiese l’umano. “Grrr… non sono una scimmia!” brontolò Bardack, uscendo dalla propria abitazione, unitamente a Mellon.
“La ringrazio Kaiohshin!” disse Pai Ku Han dopo essere stato curato da Kaiohshin, in modo da poter combattere al meglio contro i guardiani del quarto e penultimo portale che separava il gruppetto dal raggiungimento della dimensione demoniaca. Il campione della galassia dell’Ovest aveva perso molto sangue durante lo scontro con Anja, pertanto non era il caso che si presentasse in tali condizioni al successivo scontro. Kaiohshin e gli altri si trovavano in una vastissima landa rocciosa e arida, che sembrava fatta a posta per fungere da campo di battaglia. “Un ambiente tanto spartano ben si addice a dei saiyan…” commentò la divinità guardandosi intorno. “I nostri avversari sono due, da quel che ho capito! Pertanto anche noi li affronteremo in coppia!” asserì Pai Ku Han. “Stavolta combatterò anche io, dunque!” affermò Darbula. “Zeneyu! Vuoi combattere tu?” chiese il guerriero della galassia dell’Ovest rivolgendosi alla creatura divina, la quale scosse la testa ed educatamente rispose “Ripeto… io combatto soltanto contro i malvagi, preferibilmente, dunque non interverrò nelle dispute contro questi guardiani, a meno che non sia strettamente necessario!”. Pai Ku Han prese atto della decisione del compagno e si rivolse verso Kaiohshin “Lei ha appena consumato energie per curarmi, dunque direi che è il caso che pensi a recuperare…” disse il guerriero del Paradiso. “Ok!” annuì Kaiohshin. “Bene, allora è stabilito! A combattere saremo io e Pai Ku Han!” affermò Darbula. Il gruppetto proseguì nel proprio cammino finché i quattro non videro, in lontananza il portale, ma proprio in quell’istante apparvero di fronte a loro i due guerrieri saiyan. “Eccoli!” esclamò Kaiohshin. Bardack era vestito con un’uniforme saiyan identica il tutto per tutto a quella che indossava quando era ancora in vita, solo di un materiale molto più lucente. Probabilmente la qualità di quella battlesuite era ancora superiore rispetto a quella creata tempo addietro dagli scienziati dell’impero di Re Cold. Il padre di Goku portava, inoltre, un mantello nero sulle spalle, e fissava il quartetto a braccia conserte, assumendo un’espressione di compiacimento. “Addirittura quattro avversari in una volta sola! Che cos’è? Una festa?” commentò Bardack, che non nascondeva il fatto di essere pervaso dall’adrenalina all’idea di poter finalmente combattere contro qualcuno che non fosse uno degli altri guardiani. “Uhm… quello coi capelli bianchi mi sembra di riconoscerlo! Sei quello che ha salvato la vita a Kakaroth contro quello sporco Tsufuru, vero? Bene… ti ringrazio! E se combatteremo prometto di non farti troppo male! Anche perché, vedendo la misera figura che hai fatto contro mia figlia Tzukin, non mi sembri all’altezza di batterti con noi! Mi spiace!” aggiunse Mellon. “Non è lui il tuo avversario! Donna! Tu ti batterai con me!” affermò Darbula facendo un passo in avanti. La donna saiyan vestiva con una tuta nera molto simile a quella indossata da Tzukin, e portava i capelli legati allo stesso modo, solo che erano molto più lunghi, simili a quelli di suo figlio Radish. “Molto bene! Riconosco anche te! Sei quello che ha picchiato mio nipote… sebbene anche tu ne abbia prese non poche quella volta! Beh… si dice che le nonne abbiano la tendenza a viziare i propri nipoti, pertanto, sebbene consideri il suo atteggiamento non confacente a quello di un saiyan degno di tal nome, penso proprio che non potrò soprassedere…” e così dicendo espanse la propria aura, ed in un fragoroso boato si trasformò in Super Saiyan II, lasciando di stucco i presenti, ad eccezione, ovviamente, di Bardack. “Non capisco… Tzukin ha raccontato a Vegeta che ai tempi della tua vita sul pianeta dei saiyan tu eri considerata una debole! Eppure non mi sembra affatto che tu lo sia! Infatti sei riuscita a diventare Super Saiyan II! Anche ammettendo che tu ti sia allenata per anni, è comunque un risultato che denota un potenziale non comune!” disse Kaiohshin, sperando che la donna volesse dargli delle spiegazioni in merito. “Hehe! Ti vedo un po’ distratto, orecchie a punta!” sogghignò la madre di Goku per poi voltarsi e indicare sopra il proprio fondoschiena. Kaiohshin non riuscì a vedere nulla, e inizialmente non capì cosa volesse dire la donna, ma ad un tratto si rese conto che la stranezza stava proprio in quel “nulla”. “La coda! Non ce l’hai!” sussultò la divinità. “Finalmente hai capito! Devi sapere che durante la conquista di un pianeta abitato da degli alieni armati di un potente veleno, la mia coda è stata recisa da una lama avvelenata… quella volta rischia di morire, e mi salvai dopo un difficile intervento, ma la mia coda aveva fatto infezione, pertanto fu necessario sterilizzare le cellule della medesima… a causa di ciò… io rimasi senza una coda!” spiegò la moglie di Bardack. Il padre di Goku aggiunse “A quei tempi per noi saiyan la trasformazione in Ohzaru era fondamentale… pertanto chi non poteva usufruirne non poteva andare in missione se non in pianeti di facile conquista, ma in genere quelle erano missioni da affidarsi ai giovani, dunque Mellon fu costretta a restare praticamente sempre sul pianeta Vegeta… questa sua inattività portò la gente a pensare che fosse una debole, e lo stesso Re Vegeta cadde in questa erronea considerazione… in realtà il livello di Mellon era pari a quello del mio amico Toma, che a quei tempi era considerato uno dei più forti guerrieri del pianeta!” concluse Bardack. “Ora è tutto chiaro!” disse Darbula, per poi mettersi in posizione di guardia “Meglio così! Non mi sarebbe piaciuto affrontare un avversaria debole!” aggiunse il re dei demoni. Bardack si rivolse quindi verso Pai Ku Han “E tu? Chi saresti? Nonostante abbia seguito costantemente le imprese di mio figlio in giro per la galassia attraverso la sfera di Ananke, non mi ricordo di averti mai visto!” constatò il saiyan. “E’ naturale! Perché io e Goku ci siamo incontrati nell’aldilà!” spiego il campione della galassia dell’Ovest. “Ora si spiega… e dimmi… mio figlio in questo momento si trova nell’aldilà?” chiese poi Bardack. “No… nessuno sa dove sia, ma comunque non è nell’aldilà…” rispose Pai Ku Han. “Capisco… chissà dove è andato quello svitato… vabbeh! Presumo che alla fine spunterà fuori dal nulla quando meno ce lo aspettiamo! Fa sempre così…” commentò il saiyan. “Comunque… adesso siamo qui per combattere! Dunque preparati!” tuonò Bardack trasformandosi a sua volta in Super Saiyan II, denotando comunque una potenza anche superiore rispetto a quella già considerevole di Mellon.
Ultima modifica di Final Goku II; 04-07-2008 alle 15:03
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