Originariamente Scritto da
Naoto
Facciamo un discorso un pò più concreto, andando magari a capire cosa ognuno di noi intenda per droga?
In linea teorica anche i videogiochi sono una droga (e infatti lo si dice spesso), anche la TV, anche internet, magari anche questo stesso forum. Solitamente si dice "è una droga" quando di un qualcosa non se ne può fare a meno. La dipendenza da un qualcosa viene dunque percepita come caratteristica della "droga". Tuttavia non è solo una questione di dipendenza psicologica, perchè (magari chi è esperto del campo potrà spiegare meglio) anche gli appagamenti psicologici (tipo quello che ti può dare un videogioco) possono avere dei benefici o "malefici" fisici. L'altro aspetto che fa scattare l'idea di droga è l'alterazione della percezione del reale. In questo senso alcool e tabacco legale sono droghe: alterano anch'esse il reale e creano dipendenza. Tuttavia non le chiamiamo droghe (io le chiamo così, ma non sono comunemente percepite come tali), così come non chiamiamo propriamente "droghe" neanche la TV (sebbene crei dipendenza e alteri il reale), non chiamiamo così neanche i videogiochi e tante altre azioni\cose che potrebbero rientrare in questa categoria.
La parola "droga", al di là della sua spiegazione scientifica, ha in se una connotazione profondamente negativa che deriva dalla percezione culturale che si ha delle droghe. Il terzo elemento quindi per capire cosa è una droga e cosa non è, l'elemento che veramente contraddistingue la droga dalla non-droga, non è un qualcosa di scientifico, bensì un elemento socio-culturale, un elemento antropologico che decide cosa è accettabile e cosa non è socialmente e culturalmente accettabile.
Gli elementi che determinanano una droga sono dunque 3:
1)Dipendenza
2)Alterazione del reale
3)Percezione culturale della sostanza in oggetto
La 3 determina cosa è droga e cosa no, molto più delle altre 2. Gli indiani d'america erano una società sana, forte, etica, religiosa. E' noto che fumavano erbe e mangiavano funghi che creavano allucinazioni e stati di euforia\depressione. Erano droghe, ma non erano percepite come tali poichè erano radicate e presenti da sempre nella cultura di quelle popolazioni. Quando arrivammo noi europei (a parte sterminarli), importammo certi alcolici ed essi vennero visti dagli indiani d'america come delle droghe proprio perchè erano estranee alla propria tradizione socio-culturale e perchè venivano considerate degradanti per l'individuo che le assumeva. Il fumare erba, il mangiare funghi o sostanze allucinogene, aveva la propria collocazione nella società, i propri momenti (esattamente come l'alcool per noi), la propria funzionalità. L'alcool non aveva tutto questo ed è stato considerato come "corruttore", come strumento di "degrado", come droga.
Allo stesso tempo possiamo fare l'esempio opposto: l'alcool accettato dagli europei, l'erba rifiutata dagli stessi. Quindi l'elemento "antropologico" ha la meglio sia sulla pericolosità sociale della "droga" in oggetto: è socialmente più pericoloso uno che si beve 1 bottiglia di Gin o uno che si fuma 2 canne? Chi ha visto gli effetti di entrambe le sostanze potrà facilmente farsi i contri. L'elemento antropologico ha la meglio anche sulla questione "dipendenza": ci son molti più dipendenti da tabacco di sigaretta che dipendenti da marijuana, dato che (al contrario dell'assurdita sostenuta in quel video) di sigarette te ne fumi anche 10-20 al giorno, di canne molte meno. Ma ha la meglio anche sull'aspetto dell'alterazione del reale dato che anche l'alcool provoca un alterazione del reale mica da ridere eppure non è considerato droga.
Partendo da questi presupposti, pare ovvio o comunque altamente probabile, che nel giro di qualche decennio si sviluppi in europa (e anche in italia) un movimento di legalizzazione delle droghe leggere che porti risultati concreti. Intendendo con droghe leggere, quelle droghe (tipo marijuana) i cui effetti non sono letali e sono paragonabili all'alcool e al semplice tabacco. Già la generazione dei nostri genitori non avrebbe neanche pensato ad una possibile legalizzazione, nella generazione attuale invece moltissimi ci pensano; quei moltissimi diverranno adulti e propabilmente continueranno a pensarlo; i loro figli idem e così via.
Ultime 2 cose. Nella scuola c'è informazione, non è vero che non se ne faccia. Mi auguro che il tizio del video non vada in troppe scuole perchè quella è istigazione alla droga; ma da me per esempio venne uno stimato e validissimo psicologo che lavorava a stretto contatto con i tossicodipendenti e malati di AIDS, alle elementari ugualmente si fa informazione e prevenzione. Il problemone-one-one, senza girarci attorno e dare troppe responsabilità alla scuola, è che chiuso il cancello della scuola, chiusa la porta di casa, i ragazzi fanno un pò quello che gli pare, prendendo come modelli amici più grandi, "più fighi", ecc.ecc. La prevenzione puoi farla, i pericoli puoi evidenziarli anche in modo crudo, ma non è detto che salverai tutti.
La seconda cosa riguarda ciò che ha detto sentinel. Ovvero che ci sono motivazioni che spingono alla droga che non possiamo conoscere. Avendo vissuto personalmente una situazione simile in famiglia, non posso che concordare e invitare (sebbene lo abbia già fatto) a riflettere di più prima di "sparare" certi giudizi. Dietro la tossicodipendenza, forse c'è anche molta voglia di trasgredire e fare il "grosso", ma in moltissimi casi ci sono drammi e tragedie, individuali e famigliari, che auguro a tutti non provare. E' facile dire "non mi drogo, sono sano", più difficile rendersi conto che la tossicodipendenza è una piaga sociale che può colpire chiunque. Consideratevi bravi ma anche fortunati a non aver vissuto certe tragedie famigliari e individuali, perchè magari anche voi ne potevate uscire "tossici".
N.B.:non ho volutamente inserito i "danni fisici e psicologici", tra le discriminanti per capire cosa è droga e cosa non lo è, perchè esistono miriadi di sostanze (legalissime) che, se abusate, portano a danni fisico-psicologici, quindi non mi è sembrata una causa discriminante.