EPISODIO 128: BORJACK E’ IN DIFFICOLTA’
“La situazione è molto migliorata! Ma non abbastanza, temo!” pensò Goten tra se e se. Combattendo in quattro, lui, Arier, Elore e Zangya, riuscivano a contrastare in maniera molto più efficace la potenza di Borjack, il quale però riusciva ancora a difendersi molto bene e a contrattaccare con efficacia. “Hahaha! Mi sto divertendo! Non c’era gusto ad affrontarvi uno alla volta, ma tutti insieme mi costringete, finalmente, a impegnarmi!” commentò Borjack. “Maledetto! Si sta prendendo gioco di noi dall’alto della sua superiorità! E, per quanto mi costi ammetterlo, è pienamente nelle condizioni di poterlo fare! Le nostre forze non sono sufficienti per vincerlo! Come se non bastasse… credo che Borjack non abbia ancora fatto ricorso a tutto il suo potere! Generalmente quando lo fa si trasforma ed assume un aspetto radicalmente diverso rispetto alle sembianze con cui si presenta a noi in questo momento!” pensò Zangya, ringhiando per la rabbia di vedere i propri sforzi frustrati per l’ennesima volta. “Non ne vuole proprio sapere di andarsene all’inferno eh?” commentò Elore, sbuffando. “Già… se continua così penso che dovremo ricorrere all’arma segreta” disse Arier. “Purtroppo… non credo avremmo il tempo di portare a compimento quella tecnica! Ce lo impedirebbe, e tre di noi non bastano a tenerlo impegnato! Hehehe!” ridacchiò amaramente Elore. Ad un certo punto, l’attenzione dei quattro guerrieri venne attirata dalla percezione di una gigantesca aura in avvicinamento. “Ma io questa aura la conosco! No… non può essere lui! Colui a cui appartiene questa forza è più potente di quanto era mio fratello trasformato in Super Saiyan di terzo livello! Dunque… non può certo essere…” pensò Goten tra se e se, i cui pensieri vennero però interrotti dall’apparizione, innanzi a se, di una figura alta sui due metri, che gli dava le spalle, con un grande mantello bianco mosso dal vento. A quel punto il figlio di Goku capì di non essersi sbagliato. “E’… è proprio Piccolo! Ma cosa gli è successo? E’ diventato fortissimo!” pensò tra se e se il mezzo saiyan. “Finalmente è arrivato!!!” esultò Elore facendo un saltello in aria per la gioia. Arier invece non disse nulla, ma rimase silente scrutando in alternanza il nuovo arrivato e Borjack, allo scopo di farsi un’idea su chi dei due fosse effettivamente il più forte. “Ma io quello lo conosco!” pensò Zangya, memore della prima volta in cui lei e Borjack avevano invaso la Terra. A tale pensiero, ella assunse un’espressione delusa “Non sarà certo lui a cambiare le cose… mi ricordo che quando si scontrò con Borjack l’ultima volta, non riuscì a combinare nulla di buono” pensò la zardiana, sconsolata. “Oh!!! Ma chi si rivede! Sei l’amico di Gohan, se non sbaglio! Colui che gli ha salvato la vita la prima volta che ci siamo scontrati! Non è vero?” chiese Borjack, riconoscendo anche lui il namekiano. “Si… esatto! Ma questa volta non mi limiterò a fare da supporto! Stavolta ti distruggerò con le mie mani!” rispose, perentorio, Piccolo. “Uuh… che paura…” rispose sarcasticamente Borjack. Il nuovo arrivato volse il suo sguardo agli altri quattro “Ascoltate! Ci penso io a far abbassare le arie a questo pallone gonfiato! Voi statene fuori, va bene?” disse Piccolo con convinzione. “Deve essere davvero molto sicuro di se…” pensò Goten, “Ma è impazzito? Ci mancava solo il megalomane di turno con tendenze suicide!” fu invece l’esterefatto pensiero di Zangya. Piccolo si soffermò in particolare a guardare negli occhi Arier, tra i due si era formata un’intesa piuttosto forte, e oramai riuscivano a capirsi senza bisogno di parole. A riprova di ciò, lo zefiriano annuì, per poi rivolgersi ad Elore sussurrandole “Nell’evenienza, conto su di te!”. “Certo, tesoro! Ho capito!” rispose lei, sempre sottovoce. “Bene! E così vorresti affrontarmi da solo? E io che pensavo di divertirmi…” commentò Borjack, deluso. “Oh… tu non lo immagini neanche quanto poco ti divertirai…” rispose Piccolo, con un sorriso irriverente. I due avversari rimasero a fissarsi in silenzio, scrutandosi con attenzione. L’attacco di Piccolo sopraggiunse rapido e improvviso, in una frazione di secondo il suo braccio si gonfiò di energia, quindi protese il palmo aperto della mano contro l’ex tiranno di Zard. “Barukimaha!!!” urlò il namekiano per poi scagliare una gigantesca onda di energia contro l’avversario. Borjack si rese immediatamente conto di essere in pericolo, e sul suo volto apparve un’espressione allibita. L’offensiva dell’avversario era stata troppo rapida perché potesse spostarsi, quindi serrò le braccia innanzi a se allo scopo di bloccare l’attacco di Piccolo. L’impeto dell’immane onda di energia fu però troppo per Borjack, che ne venne travolto. L’alieno malvagio non si aspettava una simile potenza da qualcuno che, molti anni prima non era riuscito a creargli nessun problema. “Che attacco terribile! E’ completamente diverso da un tempo! Non devo sottovalutarlo…” realizzò Borjack mentre l’impeto dell’attacco di Piccolo aveva finito con il farlo precipitare al suolo. Il colpo lo aveva sentito eccome, infatti risultavano evidenti ustioni alle braccia e all’addome. “Bel colpo! A quanto pare non sei un avversario che io possa permettermi di prendere alla leggera! “ commentò Borjack, per poi sollevare le braccia sopra la testa, accumulando energia per scagliare un potente contro Piccolo. “Universe Blaster!!!” urlò Borjack eseguendo la propria tecnica, un’onda di energia di colore verde che sfrecciava a tutta velocità contro Piccolo. Per nulla intenzionato a spostarsi, Piccolo portò indice e medio all’altezza della fronte, concentrando in esse la propria energia “Makanksappo!!!” tuonò perentorio Piccolo. I due colpi si scontrarono, e l’esito fu di quelli da lasciare sbalordito Borjack. L’attacco di Piccolo perforò letteralmente l’onda di energia dell’avversario, il quale per evitare di essere colpito fu costretto a spostarsi all’ultimo momento, senza però riuscire a evitare totalmente il colpo, che infatti gli trapassò da parte a parte il braccio sinistro. Borjack urlò per il dolore, tenendosi l’arto ferito, mentre Piccolo gli si portò alle spalle colpendolo con un calcio rotante alla spalla destra. Un rumore sordo fu chiaro segnale di come l’articolazione del guerriero malvagio si fosse spezzata. “Gli ha mezzo fuori uso entrambe le braccia! Straordinario!” commentò Goten, esaltato. Quindi Piccolo colpì Borjack con un nuovo calcio alla schiena mandandolo a sbattere contro una montagna, che gli crollò addosso, seppellendolo. “Pazzesco! L’ha sconfitto!” esclamò Zangya, con gli occhi sgranati per l’incredulità. “Non è finita…” asserì Piccolo. “Certo che lo è! Anche ammesso che sia ancora vivo, non può più utilizzare le braccia! Ormai hai vinto!” disse Goten con tono gioioso. “Purtroppo il namekiano ha ragione… anche io mi sono fatta prendere dall’entusiasmo, dimenticandomi delle facoltà straordinarie conferite dal potenziamento di Babidy! Con i poteri rigenerativi di cui ora dispone, Borjack in questo momento sarà già in grado di usare nuovamente le proprie braccia!” disse Zangya. “Dannazione!” imprecò Goten. “A proposito… da quando tu sei dalla nostra parte?” chiese Piccolo, rivolgendosi a Zangya. “E’ una storia un po’ lunga… semmai ti spiego dopo!” rispose la zardiana, la quale si rese conto di come Borjack non attendesse certo i loro comodi. In quel momento, infatti, in un fragoroso boato, Borjack riemerse da cumulo di rocce sotto il quale era rimasto sepolto. “Bene! Possiamo riprendere!” si limitò a dire Piccolo, atterrando al suolo, e ponendosi di fronte a Borjack. “Sono in difficoltà… questo tipo ha una forza davvero impressionante! Pertanto potrei rischiare di essere eliminato! “ pensò tra se e se il malvagio, per poi sogghignare compiaciuto “Perfetto…”.