“Non vorrei ricorrere a metodi estremi come mozzarti un braccio, Yamcha! Ma conosco i poteri rigeneranti che conferisce quel sigillo Majin e temo di non poter, pertanto, agire diversamente! Troveremo una soluzione per fartelo ricrescere una volta che questa brutta storia sarà finita! Forse con le sfere del drago!” pensò la figlia di Satan per poi apprestarsi ad utilizzare la propria arma per recidere di netto l’arto dell’avversario. La donna sapeva che Yamcha era più forte di lei, ma se esso non avesse più potuto utilizzare una delle sue due braccia, era chiaro come il suo livello di forza sarebbe stato destinato a scendere. Malgrado la situazione di estremo pericolo, Yamcha non sembrava preoccuparsi più di tanto. “Illusa!” pensò l’ex compagno di Bulma. Yamcha espanse la propria aura concentrandola nel braccio aumentando la temperatura del medesimo fino a circondarlo di un’aura infuocata, la quale sciolse la lama di Videl. “Dannazione!” imprecò la donna. “Hahaha! Battere il fuoco con il ghiaccio! Tu non devi avere tutte le rotelle a posto, Videl!” la derise Yamcha per poi, utilizzando la medesima abilità, sciolse il ghiaccio che teneva bloccata la propria nocca per poi allontanarsi con un balzo da Videl. Quando era ancora a mezz’aria Yamcha arrestò la propria traiettoria per poi portare le proprie mani ad un fianco, accumulando energia “ Flame Kamehameha!!!!” fece Yamcha per poi scagliare una versione infuocata del tipico colpo della scuola della tartaruga contro Videl. “Ice Armor!!!” rispose Videl circondando il proprio corpo di un involucro protettivo di ghiaccio spesso. La difesa della donna però, come prevedibile, oppose poca resistenza alle fiamme dell’avversario, che vinsero la sua resistenza centrandola in pieno e facendola cadere al suolo. La sua difesa e la cloth che indossava furono tutto ciò che la salvò dall’essere totalmente carbonizzata, tuttavia il colpo era stato comunque terribile, e la madre di Pan non accennava a rialzarsi.
“Allora… vuoi giocare con me, mio eroe? Bene! Prova a prendermi se ne sei capace!” disse il Dottor Gero per poi scagliare una coppia di raggi laser paralleli dagli occhi contro Crilin, il quale li evitò con un balzo. Approfittando del fatto che il terrestre fosse impegnato ad evitare il colpo, lo scienziato iniziò a correre dalla parte opposta rispetto a quella dove era il terrestre. A quanto pare il cyborg aveva tutte le intenzioni di fuggire. “Dove vai? Vigliacco!!! Ti fermerò!!!” urlò l’umano per poi lanciare una sfera di energia contro il fuggitivo allo scopo di fermarlo. Senza smettere di correre, lo scienziato volse lo sguardo all’indietro, protendendo il palmo della mano in direzione dell’attacco sferrato da Crilin, assorbendolo. “Ok Crilin… hai fatto la tua stronzata quotidiana! Devo mantenere la calma! Non può fuggire in eterno!” pensò il terrestre gettandosi di nuovo all’inseguimento. “Non posso attaccarlo da lontano coi miei colpi energetici! Altrimenti rischio solo di farlo diventare più forte! Devo braccarlo ed avvicinarmi a sufficienza per neutralizzare quei dispositivi infernali!” si propose Crilin, che ad un certo punto vide il Dr.Gero correre verso quello che sembrava un vicolo cieco. Il terrestre non credette neanche per un istante che l’astuto scienziato si fosse messo in trappola da solo, visto e considerato che quella in cui si trovavano era la sua base operativa, infatti egli interruppe il proprio incedere dicendo “ Apriti!”. Al suo comando la parete si spostò, consentendogli di passare prima di richiudersi alle sue spalle. “Non spererà di fermarmi con una parete? Il mio livello di forza è così elevato che probabilmente riuscirò a sfondarla senza nemmeno smettere di correre!” pensò Crilin, che però altro non ottenne che sbattere violentemente contro il muro stramazzando a terra. “Ahia!!!! Ma come diavolo fa quella parete ad essere tanto resistente??? Dovrei poterla buttare giù come niente!” imprecò Crilin, che non si capacitava della cosa. “Hahaha! Ti sei già dimenticato di quello che ti ho detto, idiota? Questa base è stata costruita da me e Babidy! E tutti i meccanismi e la struttura della medesima sono intrisi della sua magia! Pertanto la resistenza di ogni parete ed ogni oggetto strutturale di questa base ha una resistenza enormemente superiore al normale! Per questo non puoi liberarti così facilmente delle tue trappole, malgrado il tuo livello di combattimento sia così elevato!” lo riprese la voce del Dottor Gero da dietro la parete. “Dannazione! Non credere di fermarmi! Butterò giù questa parete! Con o senza la magia! Kaaaaa…meeee…haaaaa….meeeee….haaaaaa!!!!” urlò determinato Crilin per poi scagliare la propria onda di energia contro la parete allo scopo di abbatterla. “Apriti!” fu tutto ciò che disse il Dottor Gero. Al comando dello scienziato la parete si spostò nuovamente, lasciando passare l’attacco di Crilin che altro non incontrò che le mani protese di un Dottor Gero ben felice di assorbire altra energia. “Ma che diavolo! No!!!” imprecò nuovamente Crilin. Il Dottor Gero stavolta contrattaccò scagliando un raggio di energia dal braccio contro Crilin, che lo parò con notevole difficoltà, venendo sbalzato al suolo dalla violenza del colpo subito. “Che potenza… ed è in gran parte colpa mia! Tuttavia penso di essere ancora un po’ superiore a lui, o almeno alla pari! In ogni caso devo assolutamente evitare di commettere altri errori!” pensò Crilin, rendendosi conto di avere a che fare con un nemico estremamente abile ed astuto, del quale aver ragione sarebbe stato molto meno semplice di quanto il terrestre avesse previsto.