
Originariamente Scritto da
Gogeta_89
E dopo quell’infame quarto secondo …
Cosa diavolo è stato? Perché …
ZITTO!
Urlò Noritaka, il generale dei Senchan.Che facciano tutti silenzio, che rimangano nascosti nella foresta. Sulla terra c’è qualcosa che non va. C’è un rumore lontano, simile ad un ronzio. Ma questa sensazione durava oramai da un po’, e tutti i soldati biondi si osservavano fra loro, come a chiedere conferma agli altri di quello che ognuno di loro percepiva. Il rumore pian piano aumentava, così come il disagio dei militi, che oramai mormoravano, presi da un attimo di smarrimento.
Se sento dalle vostre bocche un altro solo ronzio, giuro che vi strappo le orecchie e la lingua!
Rispettosi e timorosi del loro potente generale, Nessuno osò controbattere. Il pianeta da cui provenivano aveva una repubblica, ma l’unica autorità che loro riconoscevano era quella di Noritaka. Della sua persona, e della carica che rappresentava. Ogni coppia di piedi si dispose ordinatamente, in uno schema perfetto. Nemmeno nei loro animi era rimasta traccia della precedente sensazione di smarrimento, sostituita da un grande senso di vergogna.
Il disturbo uditivo, però, continuava, ed ora era lo stesso generale a rimanere perplesso. Ma non poteva lasciarsi prendere dallo spavento. Chiamò Balwer, suo fido braccio destro.
Tu hai un buon udito, e sei capace di concentrarti. Cerca di capire cosa diavolo è questo rumore!
Sussurrò furiosamente, oramai al limite della sopportazione. Quello, senza nemmeno dire una parola, chiuse gli occhi, cercando di aumentare le capacità dei suoi sensi. L’udito portò in breve delle immagini alla sua mente, che diede l’impulso agli occhi, che finalmente videro l’origine del rumore crescente. Una goccia di sudore pervase la sua fronte alta, scivolò lungo il naso, precipitò al suolo. Il generale non si lasciò sfuggire questo particolare, ma nono riusciva a comprenderne il motivo.
Generale
Dimmi, Balwer. – quasi un tono amorevole il suo, gentile. In realtà era solo preoccupato – Fa presto
Non è un rumore. Sono tanti rumori. Quei bastardi sono riusciti ad organizzarsi, urlano pronti alla battaglia!
Il generale non comprese a pieno le parole del suo fidato. O forse era questi a non aver inteso bene. Il generale fece trasmettere l’allarme fino all’ultima fila delle sua armate, che si preparino alla battaglia…
Quegli stronzi senza onore – gridava a squarcia gola il comandante di truppa Logain – hanno deciso di attaccarci adesso, vogliono fregarci sul tempo!
In relatà, come si sarà ben capito, le urla non erano che di approvazione per le parole di Urbick. Questi per fortuna venne avvisato dalle concitate parole di Re Kaioh. Cadde in ginocchio, i bei capelli lasciati carezzare dalla disperazione, aveva una strana sensazione addosso, che come vedrete, si rivelera vera. Strinse l’erba del terreno come desiderasse che la terra si aprisse lì di colpo, inghiottendolo. Erano accorsi, nel frattempo, Kenji e Hikaru, che gli si erano inginocchiati ai suoi fianchi. Il capo rivolto verso il terreno rivelò ai loro increduli occhi una scena che non avrebbero mai immaginato di poter vedere al mondo. Lacrime, poche ma comunque lacrime, precipitavano al suolo, rapidamente. Le mani piene di gonfie vene strapparono via l’erba, nel silenzio assoluto. Kenji sussurrò
Urbick, ti prego, parla di nuovo con loro. Saranno pronti a combattere, vedrai.
Hikaru non si fece attendere, e disse la sua. Era piena di lacrime anche lei, ma le ingoiò negli occhi, per fare un ghigno e sussurrare all’orecchio dell’amico:
Il Grande Urbick Brief che piange. Questa è da scrivere. Il grande sayian, piange. Tsk.
Spalancò gli occhi il nobile Urbick, sollevando la testa. Stava sorridendo fra le lacrime, e con gli occhi sgranati Urlò ancora al suo popolo che la battaglia era imminente, avrebbero dovuto combattere a breve. Nessuna risposta. Re Kaiho confermò il contatto, e Urbick ritentò, ripetendo le stesse parole. Nessua risposta. La voce triste e sconsolata di Re Kaiho disse
Non vogliono saperne. Fanno finta di non averti sentito. Siete soli, ragazzi miei.
La ragazza cominciò a piangere disperatamente, mentrwe Kenji continuava a ripetere costantemente
Vedrai che combattono … adesso cambiano idea…
Ma più i minuti passavano, più aumentava la certezza che nessuno di loro si sarebbe fatto vivo per combattere. Urbick continuava nel suo stato nervoso, piangendo e ridendo assieme. Si alzò in piedi. Come uno spettro, giaceva con le braccia abbandonate e la testa calata. I suoi amici poterono osservare la sua trasformazione in super sayian quasi silenziosa, il suo nitido chiarore dorato colorare l’ambiente circostante. Piccole scintille colorate scoppiettavano mute dalla sua aura, come piccole fiamme che fuggono nel vento.
Kenji si lasciò prendere dalla Rabbia, e urlando come u disperato si alzò, trasformandosi anche lui. I suoi lunghi capelli (relativamente, per un uomo) brillarono del valente metallo giallo, agitati dalla furia della sua aura.
Il suo compagno voltò il capo, e comprese che il suo amico di sempre era con lui, s’erano intesi con lo sguardo, con la mente.
Manterrò la promesse al mio popolo. – sollevò il capo ghignando con tono di sfida – piangevo … di gioia. Combattendo in due, ci sarà maggior gloria per noi.
No, - intervenne Hikaru, facendosi spazio fra i singhiozzi incontrollabili – combattendo in due morireste dopo tre secondi. –S’alzò, scoraggiata dai loro sguardi di disapprovazione – ma forse, - aggiunse, piagendo – in tre, potremmo anche ammazzarne uno o due. AAAHH!
Ripeto, mi spiace un sacco aver scritto di nuovo senza Goteo, ma non mi piace lasciare troppo tempo i nostri lettori senza materiale...
beh spero vi sia piaciuto questo paragrafo.
Goteo, fammi sape se ti piace.