Forse hai ragione, ma vedi io non sempre le penso le poesie (non sono proprio questo le mie, non arrivo a definirmi poeta), infatti spesso quando scrivo le parole scorrono, fluiscono quasi non me ne rendessi conto. Altre volte sì specie quando cerco di abbozzare rime (o anche assonanze), in quel caso ho un'emozione e devo solo trovare le parole per esprimerla anche attraverso figure retoriche (le uso spesso specie la similitudine e la metafora), quindi il discorso cambia perché mi impongo di lavorarci con il pensiero.
Riguardo al canto del proprio abbandono, se ho ben capito a cosa ti riferisci non hai tutti i torti.
Comunque è difficile che io mi metta a riflettere su un tema e ci sviluppi una poesia, io mi lascio sempre ispirare.
La penso diversamente tutti sono in grado di tirar fuori ciò che sentono, in particolar modo le persone sensibili che avvertono le emozioni più degli altri. Magari non tutti si destreggiano con le parole è vero, ma l'arte non si limita a testi. Rimango del parere che comunque tutti possano scrivere ciò che sentono non bisogna essre come Pascoli o Ungaretti