Allora, peppe ha detto che, nel caso dell'applicazione, ha sbagliato nell'uo del termine, in quanto lui voleva sottolineare l'incapacità di tale persona nel compiere qualunque gesto, nel fare qualunque cosa. Ora invece ha giustamente sottolineato, stavolta slegato dal contesto di applicazione dell'eutanasia, che le persone legate ai mecchinari che le tengono in un limbo tra la vita e la morte non hanno utilità sotto il profilo pratico. Sarà cinico, pragmatico, ma resta un concetto innegabile. Se sono in coma legato ad una macchina con zero possibilità di svegliarmi, ed anche nel miracoloso caso accadesse fossi una melma con metà del cervello andato in pappa, di che utilità sono alla società? Questo tuttavia si slega dall'applicazione dell'eutanasia, che deve comunque avere il principio dell'autonomia (in questo caso per delega) come suo tramite tra azione e conseguenza.