All'epoca fu un film che fece scalpore per le tematiche prese in considerazione, oggi mantiene ancora la sua vis di denuncia.
Attraverso la sua regia lenta e ipnotizzante Forman cerca di trasmettere la sensazione di alienazione e isolamento (mentale e non) dei pazienti.
Il topos è il medesimo: qual è il confine fra normalità e pazzia?
Esplicita la critica ai trattamenti disumani così ancora in voga all'epoca per curare i malati di mente.
Grande come sempre la performance di Nicholson.