Il cavaliere del Teschio puntò la sua spada verso Boid, ma questo rise per scherno. << Stupido umano. Io sono colui che domina il karma, sono il burattinaio di ogni destino. La tua morte mi spetta con diritto. Consacra la tua anima. >>
Il demone scomparve, e i mostri che infestavano il centro cominciarono ad avanzare verso l'entrata del maniero, mentre quelli già all'interno si apprestavano a circondare i cavalieri.
I due ricominciarono a correre, in una fuga senza ragione, dove le loro gambe si muovevano da sole, giù per la scala che portava verso le carceri. Potevano avvertire il respiro di quei mostri alle costole, mentre la loro bava ripugnante cadeva al suolo, sarebbero morti se avessero rallentato il passo anche solo per un secondo. Gaesselick prese una sbarra di ferro e guidò Kondor dentro una cella.
<< Sei pazzo? Siamo in trappola qui! >>
<< Fidati di me >> rispose il Teschio.
Uno di quegli esseri corse versò la porta metallica, ma il sovrano bloccò la porta con l'oggetto raccolto e premette una pietra posta nella parete, aprendo un passaggio segreto.
<< Con questo sistema in passato molti re hanno finto di condannare dei nobili con cui erano in combutta per ottenere la grazia del popolo. Ci porterà alla mia stalla personale, pregando che sia ancora integra. >>
Le preghiere di Jarg furono accolte.
<< Qui c'è il tuo cavallo. >> disse Kondor. << Possiamo fuggire entrambi con un po' di fortuna. >>
<< Io rimango qui. >>
Kon sgranò gli occhi, incredulo per le parole dell'amico.
<< Sei forse impazzito? Qua ti sbraneranno vivo! Vieni con me, ti prego. >>
<< Il compito di un re è rimanere al fianco del suo popolo, nella buona e nella cattiva sorte. >>
<< E il compito della guardia reale è quello >>
<< Chiudi quella fogna. >> lo interruppe Gaesselick. << Non abbiamo più tempo. Monta su quella dannata sella. >>
<< Non senza di te. Morirò qui se necessario, mi sacrificherò io. Sarò sempre la spada che difenderà il tuo sogno. >>
Jarg tirò un ceffone sul volto di Kondor, che venne preso alla sprovvista.
<< È questo che vuoi dalla tua fottuta vita? Morire per me? >>
<< Sei stato tu a dirmi di cercare qualcosa per cui vivere, non puoi negarmelo. >>
<< Kondor... avevo solo vent'anni. Sognavo di costruire il più grande regno di sempre. E quando l'ho fatto, il mio stesso sogno mi ha distrutto e mi ha tolto ogni voglia di vivere. Sarei stato molto più felice se avessi potuto rincorrerlo per sempre, come un falco che tenta di toccare il sole. Mi faccio schifo per quello che sono diventato, un ubriacone che non sa nemmeno contare monete. >>
Un eco di versi agghiaccianti si avvicinava velocemente, facendo innervosire l'animale.
<< L'unico motivo per cui ho continuato a lottare era perché avevo la mia famiglia... e te. Se anche tu morissi non potrei mai perdonarmelo... quindi va. Cavalca verso la foresta stregata, a nord. Lì troverai una persona che ti aiuterà. >>
<< Jarg, non posso abbandonarti. >>
<< Invece lo farai. È il tuo re che te lo ordina. >>
<< Addio, Teschio. >>
<< Vivi per entrambi, Mietitore. >>
Il puledro argenteo si destreggiò fra le insidie di quell'inferno e si diresse verso le porte della città, mentre il cavaliere del Teschio corse contro l'orda di demoni brandendo la sua spada.
Fu la prima volta che Gaesselick il Conquistatore urlò a dei nemici. Era il grido di battaglia più bello che Kondor avesse mai udito.