Ma ovviamente no. Io parla di quelli più conosciuti. Non posso conoscere tutti gli artisti di un genere. Non essendo poi un fanatico della musica elettronica, come te, ti parlo delle band più blasonate. Il problema è che oggi per musica elettronica intendiamo house, techno e derivazioni varie. Quindi, intendo dire, che a rimanere a fare buona musica elettronica sono in pochi validi gruppi blasonati. E' chiaro che se mi ci metti tutti quelli underground esce fuori una lista infinita. Molte volte gli artisti sconosciuti sono migliori dei più blasonati.
Ma da quando un genere si valuta in base al mainstream? Pure il rock è allo scatafascio allora. I gruppi underground esistono e vanno a formare una corrente, se non li si conosce ci si limita a dare un giudizio su ciò che si conosce.
Ah, gli artisti citati da Sentinel sono tutti piuttosto blasonati, per la cronaca. Trovare qualcuno che non conosca Prodigy o Daft Punk è difficile.
Ma infatti è quello che sono stato a dire fino ad ora! Come ho detto nel post precedente, è impossibile che conosca tutti i gruppi underground (anche perchè non sono un appassionato del genere), ma di tutti gli artisti blasonati sono in pochi a fare della buona musica elettronica. Ad esempio, anche David Guetta fa musica elettronica ma lo metti sullo stesso livello dei Daft Punk o dei Chemical Brothers? E' questo che intendo.
Hai esordito così:
Insomma, è un po' differente dal dire "nella scena mainstream non vedo molti grandi nomi". La tua spiegazione è giusta, ma appunto criticare un intero genere basandosi su limitate conoscenze è un po' assurdo, come se io criticassi l'hip hop conoscendo 4 nomi in croce.A parte o Gorillaz, i Daft Punk, i Chemical Brothers chi è che fa oggi buona musica elettronica?
David Guetta non fa house (potrei sbagliarmi, qua chiedo aiuto)? Anche i Daft Punk, ergo l'unica differenza è la qualità, visto che sono ambedue popolari.
Forse quando rimarrà solo sale e terra e le stelle cadranno, ti sentirai a casa.
In vista del concerto del 26 Luglio, ho provato l'ultimo lavoro in studio dei Deep Purple, Rapture of the Deep. È evidente la differenza rispetto a molti altri album del gruppo inglese, dovuto in parte all'ingresso di Don Airey già nel 2002; le differenze si notano nella diversa struttura dei pezzi e anche nel sound più calmo e a tratti melodico (un esempio lampante è l'ottima ballad Clearly Quite Absurd). Naturalmente l'idea hard rock alla base dei DP c'è ancora e lo si nota ascoltando vari pezzi, però è sicuramente meno accentuata rispetto ai lavori precedenti a Bananas. Tirando le somme, Rapture of the Deep sicuramente non è paragonabile ai dischi d'oro della Mark II sia per il diverso grado di complessità sia per la vena compositiva, ma rimane comunque un buon album di una formazione che ha saputo rinnovarsi per tanto tempo.
Ultima modifica di Paolo Vespa; 28-07-2010 alle 21:45 Motivo: Errore di distrazione lol.