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Risultati da 1 a 10 di 33
  1. #1
    Junior Member L'avatar di GiovanniAuditore
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    Predefinito Si potrà vincere la morte in futuro secondo voi?

    Stavo pensando che l'uomo muore a causa delle malattie e dei tumori, ma se malattie e tumori un giorno trovassero una cura efficace la vita media dell'uomo arriverebbe oltre i 90 anni.
    Resterebbe quindi la morte di vecchiaia, ma se si trovasse anche un modo per fermare il decorso delle cellule? forse dico fesserie però mi sembrava di aver sentito tempo fa che l'invecchiamento é causato da un gene che é stato isolato inseguito alle ricerche di una rara malattia chiamata Progenie che fa invecchiare rapidamente una persona.
    Secondo voi in futuro sarà possibile l'elisir di lunga vita?

  2. #2
    Senior Member L'avatar di Dargil
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    Se anche riuscissero a crearlo, so solo che non ne sapremmo niente e verrebbe pagato qualche miliardo dai soliti presidenti.

  3. #3
    Senior Member L'avatar di Roscio360
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    da una parte desidero che ciò avvenga ma dall'altra qualcosa mi dice che è meglio che ci sia uno stop alla fine del percoso...


  4. #4
    Hoka Hey! L'avatar di c1cc10
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    Se le mosche avessero una vita media di 10 anni, avrebbero già conquistato il mondo da tempo.
    Ovviamente non sarebbe un bene l'immortalità, dovremmo presto trovare nuovi pianeti abitabili.
    [SIGPIC][/SIGPIC]
    Citazione Originariamente Scritto da ezio.auditore Visualizza Messaggio
    le proteine animali fanno male al corpo umano, inacidisce il sangue
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  5. #5
    solid L'avatar di enzo680
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    Citazione Originariamente Scritto da GiovanniAuditore Visualizza Messaggio
    Stavo pensando che l'uomo muore a causa delle malattie e dei tumori, ma se malattie e tumori un giorno trovassero una cura efficace la vita media dell'uomo arriverebbe oltre i 90 anni.
    Resterebbe quindi la morte di vecchiaia, ma se si trovasse anche un modo per fermare il decorso delle cellule? forse dico fesserie però mi sembrava di aver sentito tempo fa che l'invecchiamento é causato da un gene che é stato isolato inseguito alle ricerche di una rara malattia chiamata Progenie che fa invecchiare rapidamente una persona.
    Secondo voi in futuro sarà possibile l'elisir di lunga vita?
    spero proprio di no!
    imho!
    "Non è grave il clamore chiassoso dei violenti,bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste".
    cit M.L.KING

  6. #6
    Siddharta L'avatar di Buddha94
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    Se si arrivasse a sconfiggere la morte, non potremmo più parlare di vita.

  7. #7
    Prince L'avatar di Alessandro330
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    Repeat.

    I ricercatori più ottimisti ritengono che l'immortalità fisica sarà raggiunta entro i prossimi 50 anni, e che già entro i prossimi 20 saranno disponibili farmaci capaci di rallentare sensibilmente il processo di invecchiamento. [1] Arrestare e invertire l'invecchiamento sarà possibile grazie alla nanotecnologia, ma sottoporsi ad una terapia di ringiovanimento e poi ad una di mantenimento richiederà un'enorme disponibilità finanziaria.

    * Aubrey de Grey, un biogerontologo dell'Università di Cambridge, ha dato vita al progetto SENS (Strategies for Engineered Negligible Senescence [2] ), che si propone di arrivare a mettere a punto terapie in grado di curare l'invecchiamento. La convinzione di base è che l'invecchiamento sia dovuto all'accumularsi, a livello molecolare e cellulare, di effetti collaterali prodotti dal metabolismo e che il metabolismo stesso non è in grado di eliminare. L'accumulo di tale "spazzatura" fa progressivamente diminuire l'efficienza dell'organismo, finché esso diventa incapace di difendersi dalle malattie o di mantenere in funzione gli organi vitali. Tutto questo probabilmente perché la natura si è preoccupata della sopravvivenza della specie e non di quella dei singoli individui, per cui, se da una parte ha progettato un sistema molto efficiente per la riproduzione, dall'altra non ha progettato un metabolismo capace di ripararsi integralmente e così conservarsi indefinitamente una volta raggiunto il completo sviluppo.

    Le cause note dell'invecchiamento sono sette e da oltre 20 anni non se ne scoprono altre, nonostante le continue ricerche e il netto miglioramento delle tecniche usate:

    1. rifiuti extracellulari (anno della scoperta: 1907)
    2. cellule morte che non vengono rimpiazzate (1955)
    3. mutazioni nei cromosomi (1959)
    4. rifiuti intracellulari (1959)
    5. accumulo di cellule dannose (1965)
    6. mutazioni dei mitocondri (1972)
    7. legami reciproci extracellulari tra proteine (1981)

    * De Grey ritiene che la strada vincente non sia quella di rallentare o impedire l'accumulo di tali danni (il che è l'approccio della gerontologia), perché ciò significa dover intervenire sul funzionamento del metabolismo e quindi di dover arrivare prima alla comprensione di processi biologici molto complessi. Secondo lui è molto più facile accettare il fatto che tali danni si accumulino e mettere a punto una terapia in grado di riparare ognuno di essi prima che raggiungano un livello patologico. In tal modo chi si sottoponesse periodicamente a tale terapia vivrebbe a tempo indefinito, alternando periodi di invecchiamento a periodi di ringiovanimento, e non si dovrebbe più preoccupare di morire di vecchiaia.

    Il SENS ha già teorizzato almeno una possibile soluzione per ognuna di esse. La rivista scientifica Technology Review ha persino sfidato gli scettici a dimostrarne l'infondatezza, promettendo 20.000 dollari a chi dovesse riuscirci [3], ma finora nessuno ci è riuscito. L'augurio è che per arrivare a metterle a punto sia solo una questione di tempo, dipendente esclusivamente dalla quantità di investimenti e di ricercatori che si impegneranno nel progetto. Secondo de Grey le prime terapie dovrebbero divenir disponibili entro una trentina d'anni (in pratica verso il 2035) e sarebbero in grado, ad esempio, di restituire ad un sessantenne un fisico da trentenne. Sempre secondo de Grey, verso il 2050 tali tecniche saranno sviluppate a tal punto da permettere un ringiovanimento anche di 50 anni.

    De Grey ha ideato anche il concorso "Topo Matusalemme" [4] : ai gruppi di ricerca che dimostreranno di aver rallentato l'invecchiamento o di aver ringiovanito un topo di laboratorio verrà assegnato un incentivo economico.

    Tuttavia è bene precisare la differenza tra il risultato raggiunto da queste conquiste e il concetto di immortalità espresso dalla religione: in quest'ultimo caso l'immortalità è intesa come invulnerabilità, e la semplice soppressione dell'invecchiamento non la potrà garantire: non si morirà più di vecchiaia[5] ma si potrà sempre e comunque restare vittime di incidenti, omicidi, malattie non ancora curabili, e di qualunque altro fattore che interferisca mortalmente con l'integrità dell'organismo.

    Wikipedia

    Elusys

  8. #8

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    Pietra filosofale iz the way
    greatfede

  9. #9
    Re-build L'avatar di Lorenzo GOV
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    Ma se non moriamo, che sfizio c'è a vivere?

  10. #10
    Senior Member L'avatar di Majin Broly
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    La più "stupida" delle terapie oggi attuabili è di certo l'ozonoterapia, attraverso la quale, non si è ancora ben capito per quali meccanismi, si migliora la funzionalità di enzimi come la superossido dismutasi, respensabili della degradazione delle ROS, le specie reattive dell'ossigeno (come appunto il superossido). Andando contro al senso comune, è infatti proprio l'ossigeno il maggior responsabile della perdita della capacità dell'organismo di autoripararsi. La vita immersi in questo gas ci ha conferito vantaggi energetici, ma esso è e resta un veleno. Non a caso l'aumento di ossigeno nell'atomosfera miliardi di anni fa falciò via milioni di forme di vita, che non riuscirono a adattarsi e creare forme di difesa. Noi non sono ci difendiamo, ma lo sfruttiamo come carburante (o meglio siamo da eoni in simbiosi con chi lo fa per noi, i mitocondri). Risolvere il problema dei radicali liberi significa appunto sconfiggere quello che è l'attuale invecchiamento.
    Certo, le implicazioni sociologiche della perdita della morte per vecchiaia sono molteplici. Di certo avremmo anche una minor incidenza di morte per malattie varie, come quelle cardiovascolari, tipiche di certe fasi della vita. Lo stesso organismo sarebbe costantemente capace di respingere quelle patologie che ne hanno invece ragione con gli anni. Ciò implica che, oltre a non morire perché succede, moriremmo assai meno anche per fattori biologici come virus e batteri.
    Viste le attuali condizioni del pianeta e la nostra impossibilità di lasciarlo, direi che abbiamo raggiunto sin troppo presto simili traguardi (dato che parliamo davvero di qualcosa di fattibile, non di astratto ma forse possibile come i viaggi nel tempo), dato che l'impossibilità della terra di reggere una popolazione in crescita e che per giunta non muore è sotto gli occhi di tutti.
    Per ora sarebbe una tecnologia da sfruttare per campi come l'esplorazione spaziale, la colonizzazione di altri mondi. Astronauti immortali sarebbero di certo un passo avanti per rendere possibili spostamenti che durerebbero forse secoli.
    Ma qui ci spostiamo davvero in un futuro già un po' troppo lontano.

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