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Risultati da 1 a 10 di 43
  1. #1
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    Tanadelletigri-Carbonia(ca)
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    Predefinito PDL: In hoc signo vinces

    Potete anche non crederci, ma dopo varie riflessioni ho capito qualcosa che prima mi sfuggiva.

    Innanzitutto partiamo dal cosa: governare.
    Proseguiamo con il come: pragmatismo.
    Finiamo con il perchè: costruire un futuro migliore per tutti.

    Questi sono i 3 pilastri della politica ed in base ad essi ci si deve raffrontare con ciò che crediamo. Dimenticare uno di questi 3 capisaldi significa fare dei voli pindarici, seguire utopie irrealizzabili e inadatte all'uomo. Sono strade da seguire, tenendo l'occhio ben desto sul "chi" si sta cercando di governare: il popolo italiano.

    Dove hanno sbagliato i comunisti e i liberisti in Italia?
    Semplice: nel non rendersi conto di "chi" andavano amministrando. I primi hanno ritenuto che per eliminare il conflitto di classe, si dovesse dare l'economia e i servizi statali in mano allo Stato. Così facendo ritenevano (ritengono?) di poter abolire il sistema capitalistico, anche se solo in uno Stato, andandolo a colpire nel suo cuore: la proprietà privata. Eliminando essa, l'uomo si trova a far parte e a lavorare unicamente per lo Stato, il quale, rappresentando gli interessi di tutti (poichè è di tutti), agirebbe solo per il bene comune.
    Sulla sponda opposta stanno i liberisti: idee opposte, errore identico. I liberisti ritengono, viceversa, che al privato vada lasciata ogni libertà e che, così facendo, l'economia e il mercato possano autoregolamentarsi e creare da soli benessere diffuso.
    Ovviamente entrambi sbagliano perchè non calcolano un carattere costante dell'uomo: homo homini lupus.
    I primi (comunisti), non considerando ciò, mettono in mano la propria economia a degli uomini che, se prima di ottenere il potere sono dei benefattori, una volta saliti alle più alte cariche, governano per il proprio tornaconto e creano solo disastri economici.
    I secondi (liberisti) altro non fanno che lasciare a briglia sciolta questi "homini lupus", fin quando il più forte prende il sopravvento e schiaccia gli altri. Così facendo si crea una società profondamente diseguale, caratterizzata dal predominio economico di un individuo o di un ristrettissimo numero di persone.
    Dove è la vera via?
    In una politica illuminata che non penda ne da un lato ne da un altro. In una politica simile a quella dei despoti illuminati settecenteschi: autoritaria ma civile, dispotica ma in grado di guidare le masse verso la felicità.
    In Italia tale politica è stata realizzata solo da Mussolini e Berlusconi. Ci stava provando Craxi, ma l'anarchismo giudiziario italiano lo ha bloccato.

    Sarò sincero però: se fossimo in Francia, probabilmente non direi queste cose. Il popolo francese è diverso, così come quello spagnolo, quello tedesco ecc.
    Mussolini amava ripetere che lui non avrebbe mai governato 20 anni se non avesse intimamente e inconsciamente incarnato la voglia di riscatto degli italiani. Cioè è l'italiano stesso che ha bisogno di quel tipo di guida. Lo stesso Giolitti riteneva impossibile governare gli italiani, impossibile però (dico io) a meno che non si verifichino determinate congiunture e determinate contingenze che mettono in un momento propizio e in una situazione propizia, la persona giusta al posto giusto. Ciò nella storia italiana si è verificato solo 2 volte.
    Il fondatore ideale dello Stato francese fu Rosseau, con tutto il suo idealismo. Il noto illuminista ben conosceva la voglia di libertà e di responsabilità del suo popolo, ben sapeva che essi, volendo, erano in grado di governarsi con metodi democratici ed onesti, per questo scrisse saggi così pregnanti di idealismo e di fiducia nel genere umano.
    Il nostro ideologo è invece Macchiavelli, il quale non parla al popolo, ma al principe (guardacaso un principe illuminato); non parla di idealismo, ma di pragmatismo; non discute su come costruire il migliore dei mondi possibili, ma su come conquistare il potere. Non idealizza: il fine giustifica i mezzi.
    Ed è così che sono gli italiani: hanno bisogno di essere guidati da colui che è capace, più di altri, di individuare un fine supremo, di indicare la meta morale da seguire.

    Venendo a noi.
    Gli ultimi successi elettorali di Berlusconi non lasciano spazio ai dubbi: il popolo lo ha scelto e lui ha scelto il popolo. La mia domanda è: si deve contrastare l'onda o la si deve cavalcare? ha senso opporsi a qualcosa di scontato, a un qualcosa che accadrà, volenti o nolenti? Perchè è questo che stiamo facendo: come non vedere l'incredibile seguito di cui gode il Cavaliere? Mi chiedo: ma sarà possibile che tutti sbagliano? La risposta è NO: sbaglia chi pensa di poter trattare gli italiani come tratterebbe degli adulti. Il Cavaliere già da tempo lo va dicendo che l'elettorato è come un bambino di 12 anni e come tale va trattato. E penso che questa sia la strada giusta da seguire: chi vede più in là delle misere diatribe giudiziarie e finanziarie, chi ha più visione della massaia che fa i conti della spesa, avrà ormai capito che abbiamo bisogno di un uomo che ci guidi. Di un pater che ci prenda per mano e amorevolmente ci conduca laddove il suo sguardo è riuscito a scrutare. Perchè questo è l'unico sbocco che il nostro popolo può avere.
    Pertanto la smetto di affidarmi alle litigiosità di quella parte politica che ancora non ha trovato il proprio capo (sta rispuntando Veltroni LOL!): se non sono capaci di darsi un capo, come pensano di poter guidare uno Stato? Affidereste mai lo scuolabus con cui vanno a scuola i vostri figli, ad una cooperativa in cui nessuno ha la patente? Penso di no.
    Eppure la minoranza (per fortuna) degli italiani è così ingenua da pensare che ciò debba essere fatto.
    Adesso capite perchè il Cavaliere parlò di "coglioni" riferendosi a coloro che non lo votano? Perchè far guidare lo Stato a chi non sa guidare un partito, ci porterebbe tutti alla rovina.

    Attendo le vostre riflessioni, io ci ho pensato tanto.
    A torme, di terra passarono in terra,
    Cantando giulive canzoni di guerra,
    Ma i dolci castelli pensando nel cor;
    Per valli petrose, per balzi dirotti,
    Vegliaron nell’arme le gelide notti,
    Membrando i fidati colloqui d’amor.

  2. #2
    Senior Member L'avatar di michele longobardi
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    Mi sa di pesce d'aprile.

  3. #3
    Voglio i versetti! L'avatar di John Fitzgerald Gianni
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    Gli italiani amano riflettersi nel "self made man". È sempre stato così.
    Berlusconi ha dato l'illusione di essere indispensabile e di averci dato il meglio. Dal calcio alla televisione sino ad aver creato la società migliore possibile per quello se ne frega dei crimini da lui compiuti e si rifiuta di guardare oggettivamente la realtà.
    E la gente lo segue credendo che seguendolo un giorno si diventerà tutti come lui per poi sbatterci il muso e demonizzarlo.
    Ultima modifica di John Fitzgerald Gianni; 01-04-2010 alle 17:29
    Citazione Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironico Visualizza Messaggio
    la grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
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  4. #4
    solid L'avatar di enzo680
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    Citazione Originariamente Scritto da Naoto Visualizza Messaggio
    Potete anche non credercii .....

    .........Attendo le vostre riflessioni, io ci ho pensato tanto.
    PER QUANTO MI RIGUARDA,IL POPOLO ITALIANO E' QUELLO DA TE DESCRITTO!
    BASTA GUARDARSI UN PO' DEL CINEMA ITALIANO DEI BEI TEMPI!
    p.s.sarà anche un pesce D'aprile,ma guardatevi quache film italiano,e poi ne parliamo!
    Ultima modifica di enzo680; 01-04-2010 alle 18:47
    "Non è grave il clamore chiassoso dei violenti,bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste".
    cit M.L.KING

  5. #5
    Moderatore Viandante L'avatar di IISNT
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    O____o Stai scherzando sì???!!!!????
    Se volevi rovinarmi il pomeriggio ci sei riuscito XD XD

    Non capisco quanto lo sconforto abbia guidato le tue riflessioni (e spero sia un pesce d'aprile O_O), e le tue proposte di discussione richiedono di sicuro molto tempo e molto spazio. Farò il possibile per rispondere.
    Partiamo dall'inizio:
    Quanto ai comunisti, a me pare che (e non solo in italia) vi sia stata una non comprensione del comunismo da parte dei comunisti. Trasformando una possibilità ideologica tutta da discutere in una questione di fede non può che esserci l'autodistruzione della stessa teoria. Hai ragione, fortemente ragione, su una cosa ben precisa: la dimenticanza del carattere umano. Marx questa dimenticanza non la aveva scordata, ma a mio avviso aveva errato nel considerare naturale la socievolezza, forse troppo preoccupato dal definire a modo proprio "L'alienazione". Tu sai che io mi dichiaro da sempre anticomunista, e se lo sono è perchè credo che il capitalismo sia un ottimo mezzo per far sfogare i conflitti e per muovere le volontà umane, anche a vantaggio delle società (ahim&#232 industriali. Tuttavia, non era certo il capitalismo in sè il grande problema da cui è nato il comunismo. Certo, era visto come il risultato di un processo malato, e in questa malattia un Marx avrebbe visto l'alienazione dell'uomo. Malattia di cui il capitalismo è solo una parentesi. Io parto da una posizione molto critica sulla definizione dell'alienazione marxista. Per Marx la macro società deve diventare un po' come una microsocietà, in cui gli uomini dovrebbero quasi quasi amarsi tra loro. Non considera, in effetti, che nel benessere umano vi è pure l'odiare, senza contare tutti quei sentimenti che entrano in gioco quando si combatte il conflitto sociale. Salto tutta la critica a Marx per arrivare al punto: il comunismo in italia. A mio avviso i comunisti italiani più di tanti altri comunisti hanno non solo peccato nella comprensione della loro stessa dottrina, ma hanno anche errato nel modo di applicarla (e quindi non solo di intenderla). Chiaro poi che nell'incomprensione della dottrina di partenza ognuno fa il Brigitte de Bardot Bardot che vuole, e da qui deriva persino la difficoltà a capire oggi cosa diamine pensa un comunista in Italia. Perchè ne conosco tantissimi che si dichiarano profondamente comunisti ma difendono a spada tratta la proprietà privata, e dicono anzi che i comunisti non la vogliono nemmeno sfiorare[...]. Di che stiamo a parlare allora? Non lo so.
    Anche i liberisti hanno ampliato i loro punti di vista e sono nate diverse diramazioni del pensiero, in questo caso a me sembra con maggiore consapevolezza. E tuttavia, come hai fatto notare, se si parte dal presupposto che l'uomo è animale socievole, si dice una immane cazzata e si sbaglia tutto. Ma le dottrine non vanno mai prese alla lettera, e mai come una questione di fede. Vanno criticate e analizzate e anche integrate vicendevolmente, dove serva.
    Ora, per me i comunisti (che ripeto, nella modernità non so più come definire), sbagliano in realtà su molte più cose, e neanche tanto sull'"apparato centrale". Nel secondo caso, mi pare che il problema sia invece molto minore: basta stabilire, come trallaltro si fa nei paesi democratici, quali sono i diritti di base uguali per tutti, e lasciare il resto variabile. Certo, struttura di enorme problematicità, ma sicuramente meno utopica, lascia spazio al conflitto (fondamentale), e richiede un grosso lavoro sul capire cosa è diritto fondamentale e cosa no. Il tutto in un lavoro costantemente dinamico (e lo stesso Marx diceva che il salario minimo varia di epoca in epoca).
    La tua soluzione mi lascia un poco perplesso," per me guidare le masse verso la felicità" significa tutto e niente. Ognuno ha le proprie ambizioni, i propri desideri, siamo tutti differenti. Parlare di "felicità di massa" mi sembra forzato. Inoltre si parla di felicità della propria massa come se tutti gli altri paesi non fossero fatti di nostri simili. E Mussolini difatti andava a discapito dei più deboli. Sposta il conflitto dal micro al macrocosmo sociale, rendendosi ridicolo e maggiormente pericoloso. Per questo, e nemmeno tanto per l'accordo con un Hitler che è un accidente di quanto detto, a me risulta essere uno degli esseri più spregevoli della storia umana.
    Berlusconi non capisco dove realmente si interessi del benessere di questa massa, visto che molto del suo lavoro è orientato ai propri interessi. Io non credo che al family day vada per impersonificare lo spirito del popolo italiano rendendosi così suo rappresentante. Non lo vedo così acuto. Per me va per un suo interesse personale, per prendersi la simpatia e i voti di quella fetta d'italia (che è solo una fetta e ci tengo a precisarlo). Discorso enormemente diverso per un Craxi, che seppur goffamente aveva sul serio una coscienza politica e anche una propria base intellettuale (seppur estremamente limitata). Di fatto sono gli uomini che hanno rovinato la nazione, mentre un vero "illuminato" (che brutto termine) dovrebbe prevedere gli accidenti conseguenti a determinate scelte politiche e sociali. Mussolini era troppo invasato per rendersene conto. Craxi ha sbagliato interpretazioni ideologiche di vario tipo e s'è fatto pure i porci comodi suoi. Berlusconi... nemmeno riesco ad attribuirgli una coscienza.
    Machiavelli hai fatto benissimo a citarlo. È antico testimone di una corruzione morale e ideologica degli italiani che va avanti ormai da secoli. Si rivolge al principe, ma non dimentichiamo che questo suo volgersi a esso è frutto di riflessioni precedenti molto acute e consapevoli. Il suo capolavoro è frutto di un percorso in cui si sono mischiate meravigliosamente le esperienze e il lavoro intellettuale sulla storia (e che lavoro!) e sulla riflessione (pure filosofica direi). Il suo pragmatismo ha quindi un substrato teorico e ideologico, molto pragmatico, hai detto bene, ma anche quella è un'ideologia. E comunque il principe di Machiavelli dovrebbe lavorare proprio per levare quella corruzione della nazione, non sarebbe certo un principe fine a se stesso. Ora, nel levare la corruzione io mi separerei da Machiavelli, proprio perchè io non condivido quell'idea di stato come valore. Altrimenti succede paradossalmente che un concetto che abbiamo creato per nostra utilità diventa nostro padrone. Diventiamo schiavi del concetto di stato che dovrebbe invece servirci per lavorare meglio sulla convivenza della moltitudine.
    Ed è così che sono gli italiani: hanno bisogno di essere guidati da colui che è capace, più di altri, di individuare un fine supremo, di indicare la meta morale da seguire.
    Rispondo dunque alla tua domanda partendo proprio da qui:
    Il fine supremo è un qualche cosa di pericoloso in sè. Persino la pace come fine supremo rischia di essere pericolosa. Inoltre il fine supremo da chi deve essere valutato? Rischia di essere un dogma. Con una frase del genere metti dunque bene in chiaro come il popolo italiano sia assai predisposto ad accogliere una dittatura.
    Capisci dunque come per un democratico questa sia una cosa da combattere, un'anomalia da correggere, anche a costi elevati. L'onda va dunque constratata, ma non andandoci contro. Bensì cercando di correggerla. Qui il problema è un altro Naoto, ed è un problema che mi sta mettendo seriamente in difficoltà. Perchè la mia soluzione passa per la cultura e per l'informazione. Nel momento in cui l'onda taglia i fondi per la ricerca e si impossessa dell'informazione io perdo i miei strumenti e non so più che cosa dirti. Attualmente posso solo lavorare lavorare e lavorare, sperando anche in un qualche miglioramento della condizione storica. Questo non deve significare assolutamente accompagnare l'onda, così come non deve significare contrastarla. Nella democrazia sono dentro all'onda, uno su tanti, e cerco di fare il possibile per diffondere una mentalità secondo me più sana e corretta. Il problema si ingigantisce nel momento in cui i miei avversari diventano antidemocratici e non so più come contrastarli con strumenti democratici.
    E appunto per questo mi cadono le braccia se dici che:
    Perchè far guidare lo Stato a chi non sa guidare un partito, ci porterebbe tutti alla rovina.
    Se queste sono le tue conclusioni dopo una lunga riflessione devo chiederti di riflettere meno XD
    Berlusconi il partito lo sa guidare fin troppo bene, ed è proprio così che ci sta portando alla rovina O_O Spero che te ti renda conto che l'inferenza "chi guida bene il proprio partito guida meglio la nazione" sia una cazzata immaneXD Da questo punto di vista dovremmo dare il paese in mano alla mafia, visto che all'interno della loro organizzazione sono impeccabili XD
    Ripeto: Spero che sia un pesce d'aprile O_o
    Ultima modifica di IISNT; 01-04-2010 alle 17:33

  6. #6
    Senior Member L'avatar di michele longobardi
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    Citazione Originariamente Scritto da Naoto Visualizza Messaggio
    La mia domanda è: si deve contrastare l'onda o la si deve cavalcare? ha senso opporsi a qualcosa di scontato, a un qualcosa che accadrà, volenti o nolenti? Perchè è questo che stiamo facendo: come non vedere l'incredibile seguito di cui gode il Cavaliere? Mi chiedo: ma sarà possibile che tutti sbagliano? La risposta è NO: sbaglia chi pensa di poter trattare gli italiani come tratterebbe degli adulti. .
    Uhm... il discorso filerebbe anche, ma a me sembra delirante detto da Naoto. Sbaglio o stai legittimando il governo berlusconiano visto che gli Italiani lo vogliono senza se e senza ma? Io opto ancora per il pesce d'aprile.

  7. #7

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    Il titolo è abbastanza "illuminante".

    In ogni caso credo sarebbe giusto citare anche la democrazia tra i pilastri base della politica. Oramai dovremmo tutti essere daccordo sul fatto che sia la via migliore.

    Secondo: non riesco a capire perchè la via di mezzo tra comunismo e liberismo sia il dispotismo illluminato.

  8. #8
    Voglio i versetti! L'avatar di John Fitzgerald Gianni
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    Citazione Originariamente Scritto da The Prince Visualizza Messaggio
    Il titolo è abbastanza "illuminante".

    In ogni caso credo sarebbe giusto citare anche la democrazia tra i pilastri base della politica. Oramai dovremmo tutti essere daccordo sul fatto che sia la via migliore.

    Secondo: non riesco a capire perchè la via di mezzo tra comunismo e liberismo sia il dispotismo illluminato.
    E questa la chiami democrazia? Questo sistema è solo un'atto formale che serve a illudere le genti di aver possibilità di scelta.
    Citazione Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironico Visualizza Messaggio
    la grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
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  9. #9

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    Citazione Originariamente Scritto da marcatzeri Visualizza Messaggio
    E questa la chiami democrazia? Questo sistema è solo un'atto formale che serve a illudere le genti di aver possibilità di scelta.
    Questa cosa?
    Io non facevo riferimento alla politica italiana.
    O a nessun altra nazione se è per quello.
    Ultima modifica di Archie Hicox; 01-04-2010 alle 17:59

  10. #10

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    È evidente che sia un pesce d'Aprile

    Comunque il discorso è lo stesso molto interessante.

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