più che altro bisognerebbe impedire che i sopravvissuti si scannino a vicenda, anche se mi rendo conto che in un paese poverissimo e appena colpito da un sisma allucinante ti viene l'istinto di uccidere per un pezzo di pane
più che altro bisognerebbe impedire che i sopravvissuti si scannino a vicenda, anche se mi rendo conto che in un paese poverissimo e appena colpito da un sisma allucinante ti viene l'istinto di uccidere per un pezzo di pane
Infatti stanno derubando tutte le case distrutte
"La guerra è affascinante per chi non l'ha mai davvero provata" - Erasmo
cos'altro possono fare se non cercare di trovare sotto le macerie un qualcosa che li aiuti a sopravvivereOriginariamente Scritto da davide 166
Illumina l'oscurità...
Dopo la tragedia del terremoto bisogna assolutamente risolvere il problema del caos, che orma lì regna sovrano. Bisogna assolutamente fornire un tetto e del cibo a tutti coloro che ne sono rimasti senza, altrimenti episodi di violenza e sciacalaggio arriverrano a un punto tale che per risolverli si dovrà usare la forza.
Spero che tutti diano il proprio contributo perchè bisogna assolutamente evitare una situazione del genere.
in teoria moralmente è deplorevole, però se gli ammazzi l'economia ci metteranno il triplo a riprendersi...
in ogni caso queste sono prove generali. Ecco cosa fa quando ci sono situazioni d'emergenza, l'illuminato uomo del XXI secolo... da vomito... credo che l' evacuazione di Atlantide sia avvenuta in maniera molto più civile
Ultima modifica di Andrew Clemence; 19-01-2010 alle 18:21
Questa è bella:
<< 19 Gen. Ore: 18.49 - HAITI: MANCA TUTTO, TRANNE I MILITARI
C'è ancora speranza di vita ad Haiti, e quindi le ricerche continuano. E' il messaggio lanciato dall'Onu, nell'annunciare che sono almeno 90 le persone finora estratte vive dalle macerie. La Farnesina ha fatto sapere che sono cinque gli italiani di cui non si ha ancora notizia. Intanto, quasi una settimana dopo il sisma, primi lanci con paracadute dagli aerei Usa di aiuti e beni di prima necessità per la popolazione di Haiti colpita dal sisma quasi una settimana fa. Un C17 ha sganciato 14mila pasti pronti e migliaia di litri d'acqua potabile su una zona a nord-est di Port au Prince: una briciola o poco più nel mare della disperazione in cui vivono almeno mezzo milione di sfollati. Secondo Medici Senza Frontiere, la situazione era e resta drammatica e le scorte di farmaci vanno sempre più ad assottigliarsi. Mancano viveri e medicinali, quindi, non certo i militari: alle 20 partirà da La Spezia la portaerei Cavour, costata 1 miliardo e 300 milioni di euro e con a bordo 850 militari. Considerato che la missione durerà almeno 60 giorni, e che secondo lo stesso ministro La Russa ogni giorno di navigazione costa fra i 100 e i 200mila euro, la spesa complessiva per questa comparsata veleggia attorno ai 10 milioni di euro. Ma chi paga? Le rassicurazioni date dallo stesso ministro della Difesa, secondo cui circa il 90% della missione della portaerei Cavour ad Haiti sarà finanziato da aziende come Finmeccanica, Fincantieri ed Eni e da altre che collaborano con la Marina Militare", apre scenari inquietanti sulla natura reale del viaggio della Cavour, a meno di considerare questi colossi privati come dei generosi filantropi umanitari. In attesa di nuovi sviluppi, e forse per rientrare dalle spese, prima di arrivare ad Haiti la nave militare italiana passerà dal Brasile dove prenderà a bordo personale militare carioca, in base evidentemente ad accordi militari tenuti nascosti all'opinione pubblica. Ma a cosa serve una portaerei in un paese devastato da un terremoto? >>
Da http://radiondadurto.org/
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