Ho rivisto Stalker di Tarkovskij.
Questa seconda visione me l'ero ripromessa già alla fine della prima. Stavolta più che all'aspetto tecnico del film in sé ho cercato di stare attento ai dettagli, a carpire ogni minima cosa intrinseca ed è stato, probabilmente, ancora meglio della prima volta. Tuttavia Stalker non è un film semplice, è così pregno di significati che neanche una seconda visione basta per coglierli tutti, i dialoghi sono perfetti, i personaggi così ben deliniati e questa volta ho potuto notare sfaccettature che prima mi erano sfuggite. La Zona è una metafora così ricca di dettagli e significati che mi invoglia a rivederlo, tra un po' di tempo, una terza volta.
Di sicuro credo che insieme a 2001 e a pochi altri questo sia uno dei più grandi film della storia e uno dei miei personalissimi preferiti.
"La debolezza è potenza, e la forza è niente. Quando l'uomo nasce è debole e duttile, quando muore è forte e rigido, così come l'albero: mentre cresce è tenero e flessibile, e quando è duro e secco, muore. Rigidità e forza sono compagne della morte, debolezza e flessibilità esprimono la freschezza dell'esistenza."