Volete l'eresia?
*si guarda intorno sperando di non veder sbucare il fanboy di Tolkien di turno*
A me Lo hobbit (prima parte) è piaciuto di più come film che come libro. Non che il libro sia brutto, chiariamo, ma riprendendolo in mano di recente non ho potuto che confermare che è stato scritto per un target (i bambini di inizio Novecento) in cui io non mi riconosco, mentre al contrario il film è stato rivisitato in una chiave più contemporanea, incontrando i gusti del pubblico moderno (e anche i miei).
Nel romanzo i tredici nani sono personaggi pressoché inesistenti, Tolkien avrebbe potuto metterne due e nessuno avrebbe sentito la mancanza degli altri; Thorin si sente un po' di più, ma ha comunque un decimo della caratterizzazione che gli è stata data nel film (che sarà stereotipata quanto volete, ma per il suo ruolo funziona).
Questo per dire che sì, anche secondo me uno sceneggiatore e un regista possono colmare le lacune di un romanzo. In alcuni casi non ce n'è bisogno (vedi Gollum, che personalmente adoro in entrambe le versioni), ma in altri è praticamente necessario se si accetta la sfida della trasposizione.
*si nasconde prima di essere linciata da un purista tolkieniano del tipo gli elfi nel film avevano le orecchie più lunghe di mezzo millimetro rispetto all'originale, e poi hanno pronunciato tre vocali troppo aperte*
Comunque penso sempre che la verità assoluta in queste cose non esista, ci sono dei parametri "oggettivi" per giudicare le opere, ma una volta che uno li conosce ha più senso che si faccia la propria idea piuttosto che si affidi al critico di turno (e mi riferisco soprattutto ai libri, dove i critici improvvisati spopolano per il web; sul cinema non lo so, ma immagino sia lo stesso).
A me lo hobbit non è piaciuto troppo come libro, probabilmente perché l'ho letto dopo isda che è ben più studiato.
Pure il leone, la strega e l'armadio è meglio come film.
Ma non sai chi è il regista evidentemente, a giudicare dal fatto che continui ad evitare quel post. Pazienza, se ti piace rimanere ignorante non sono fatti miei.
No, sono semplicemente film che hanno importanza storica e valore maggiori nel loro campo rispetto alle controparti cartacee nel proprio. Il paragone diretto come ho detto è idiota, si possono solo fare parallelismi contestualizzati.Più famosi non significa più belli. E' un tuo giudizio o sono veramente libri stroncati da ogni critica?
The Hobbit non è 'sto granché come libro alla fine, anzi, semplicemente non è indirizzato a noi adulti. In compenso nemmeno il film lo è, è sufficiente giusto per legame affettivo per quanto mi riguarda.
E Feleset, guarda che i personaggi nel film sono macchiette almeno quanto nell'opera cartacea, con l'aggravante che lì Jackson prova a dare al contesto un'aura epica che c'entra praticamente una mazza.
The Hobbit è e rimane un libro per un target minore, quindi tutte le ingenuità di sorta sono in qualche modo giustificate, ma il film sotto questo aspetto ha poche scusanti, sembra il cugino minore del LOTR.
Ultima modifica di Dragon Slayer; 08-06-2013 alle 16:07
M'illumino d'immenso.
Shepard
Il sequel di Descent è un film di merda.
Too proud to show your true face, eh? But a sporting hunt, it was.Spoiler:
Ma infatti Lo Hobbit e ISDA sono poco confrontabili sotto molti aspetti, se uno legge l'uno pensando di trovarci l'altro rimane deluso per forza. Lo hobbit è un libro bello per il target per cui è pensato, ma probabilmente non ha troppo da dare agli adulti (escludendo alcuni spunti interessanti).
Per quanto riguarda il film, non dico che lì i nani diventino caratterizzati in maniera eccelsa, però quantomeno si distinguono un minimo l'uno dall'altro e il loro numero sembra servire a qualcosa (le parti cantate per esempio nel film rendono bene l'idea del coro che si diverte, mentre nel libro uno legge il testo ma di fatto non "sente" la presenza del gruppo).
Poi sulla questione del rendere in parte epica una cosa che in origine non lo era molto va a gusto, a me per esempio questa scelta è piaciuta. Sicuramente Jackson non avrebbe potuto fare un film diverso, nel senso che dopo la sua trilogia nessun fan avrebbe mai accettato una trasposizione del tutto fedele (e quindi per bambini) di Lo Hobbit. Quindi o si faceva così o non si faceva proprio, secondo me.
"Il leone, la strega e l'armadio" l'ho letto alle medie, ma non ho ancora visto il film. Ricordo che come libro era carino ma non mi aveva entusiasmato, dovrò recuperare la pellicola.
Mah guarda, io credo di aver capito qual è il problema di fondo. The Hobbit è un romanzo destinato a un pubblico giovane che giustamente ha accompagnato nella crescite le vecchie generazioni, considerato che una volta la letteratura aveva un ruolo maggiore nella vita degli adolescenti, mentre ora con la diffusione su larga scala della televisione, dei videogiochi e così via non sempre è scontato, oltre a essere stato sorpassato da prodotti più moderni come Harry Potter. Un'opera cinematografica su The Hobbit avrebbe avuto senso se fosse stata indirizzata appunto alla nuova generazione, quindi un prodotto magari modernizzato ma comunque fedele ai principi, adatto quindi alle famiglie e a un pubblico giovane.
Jackson invece ha preferito seguire un'altra via, ossia ignorare il nuovo target e giocare sull'effetto nostalgico della nuova guardia, proponendo così la stessa opera che molti adulti hanno letto tanti anni fa, però infarcita di epica e pomposità per non renderla troppo puerile ai loro occhi. Il risultato è quello che vediamo, un ibrido non molto riuscito.
Quello che dici tu forse è vero, ossia che se avesse voluto rimanere fedele al romanzo non gliel'avrebbero prodotto, ma non sarebbe stata poi una grossa perdita per il cinema, in fin dei conti.
M'illumino d'immenso.
Shepard