Con il terzo capitolo cambia la regia, da Columbus (Mamma ho perso l'aereo, Mrs Doubtfire, l'uomo bicentenario) si passa a Cuaròn (paradiso perduto, i figli degli uomini) e il registro dell'opera cambia completamente, svanisce l'ingenuità dei primi due film, il mondo creato da Cuaròn è più dark, più oscuro e pericoloso, da questo punto di vista forse addirittura più del libro.
Cuaròn si reinventa la saga e ovviamente causa discussioni (che continuano ancora oggi dopo 7 anni) tra i fan, eppure è lui a rendere la serie finalmente matura e certe licenze poetiche sono perdonabili alla luce di questo, anche perché la magia della serie è ancora presente, dal giro sul Nottetempo al volo con l'ippogrifo (uno dei momenti più belli della serie) dai dissennatori al finale davvero eccellente il film mantiene inalterate le caratteristiche che rendono tanto amata questa serie ed è uno di quelli dove gli attori giovani recitano meglio.
In conclusione devo dire che decidermi tra questo e La camera dei segreti è stato difficile ma alla fine ho preferito l'altro, Il prigioniero di Azkaban resta comunque un film eccellente, forse l'ultimo veramente ottimo.
Voto: 8,5
E con il quarto capitolo la regia cambia ancora passando da Cuaron a Mike Newell (quattro matrimoni e un funerale, Monna Lisa smile, l'amore ai tempi del colera) e si cambia di nuovo stile.
Il film parte con una serie di eventi che si succedono in rapida successione, Voldemort uccide un uomo in un sogno di Harry (ma è davvero soltanto un sogno?), alla coppa del mondo di Quidditch qualcuno evoca il marchio nero e subito dopo qualcuno iscrive di nascosto Harry al torneo Tremaghi, prestigioso (e pericoloso) torneo a cui era già iscritto Cedric Diggory, altro studente di Hogwarts, che collegamento c'è tra questi tre fatti? E cosa sta progettando davvero Voldemort?
Il libro è magistrale nel dipanare la trama, il film lo è un po' meno, certo le parti principali non mancano (ottime le prove del torneo) ma il resto viene narrato in modo frettoloso e superficiale ed è pieno di inesattezze e imprecisioni, segno evidente che il brand rende e non c'è bisogno di impegnarsi più di tanto, certo un romanzo così lungo è difficile da rendere in un film ma era comunque lecito aspettarsi di più.
Ottime le nuove comparse tra cui Malocchio Moody, la lezione sulle maledizioni è davvero uno dei momenti più alti del film e rispecchia in modo abbastanza fedele quella del libro.
In conclusione un buon film ma ben lontano dalle cime dei primi tre episodi, lo spartiacque fondamentale è qui, da qui si inizia a scendere.
Voto: 7