Ora lo possiamo chidere davvero? Grazie.
Altrimenti vi metto 4/5 cartellini a testa!
Ora lo possiamo chidere davvero? Grazie.
Altrimenti vi metto 4/5 cartellini a testa!
Voi tutti vi perdete in un bicchier d'acqua
Tutti a dire se il / va bene come diviso o no quando comunque nel contesto della VALUTAZIONE DI UN FILM lo usiamo
Ovviamente se valutiamo tutti da 1 a 10 si doveva dare per scontato, ma specificare esige molta meno fatica che portare avanti un discorso così.
Non ho letto sopra, pardon, dato che stavo postando ancora.
Se volete avere un idea di cosa sia Land of the Lost non dovete fare altro che prendere un calderone, mettere un 50% di Jurassic Park e un 50 % di qualche commedia di Ben Stiller, aggiungeteci qualche pizzico di Indiana Jones e addirittura un siparietto musical che fa molto stile Mamma Mia! e avrete questo film.
Il film chiariamolo subito è senza pretese, e sfrutta un concetto, quello del viaggio in un'altra dimensione ampiamente abusato, in molte scene però diverte e c'è addirittura qualche evidente citazione parodia da altri film, ma il senso di B-Movie non scompare mai e alla lunga penalizza il tutto, sarà anche divertente e spensierato ma non si farà certamente ricordare, all'uscita dal cinema vi sarete già dimenticati di averlo visto.
VOTO: 4,5
"Non sarai mai un vero uomo fino a che non conoscerai la via del guerriero..."
I sette principi del Bushido
Chi è il nemico? Chi è quella figura malefica che in tempi di guerra fa la sua minacciosa apparizione nei discorsi patriottici e nella retorica nazionalista?
Questo film lo aiuta a capire molto bene, la vicenda inizia simbolicamente con tre bambini, un tedesco, un inglese e un francese che recitano inni patriottici pieni di odio verso la nazione avversaria.
La vicenda si sposta quindi nel luglio 1914 allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, seguendo le vicende di diversi personaggi tra cui due fratelli scozzesi che partono per la guerra immaginando una fantastica avventura, un tenente francese figlio di un ufficiale che viene mandato in prova sul fronte e un tenente tedesco di origini ebraiche, tutto devoto ai regolamenti.
Un giorno il tenente francese Audebert guida un assalto alla baionetta ma molti suoi uomini vengono uccisi dalle mitragliatrici tedesche, e identica sorte tocca agli scozzesi tra cui uno dei due fratelli partiti qualche mese prima, i soldati conoscono da subito gli orrori della guerra ma quando arriva Natale si è tutti più buoni, e può quindi capitare che Nicolaus Sprink, tenore tedesco arruolato a forza nell'esercito intoni una canzone di Natale, uno dei soldati scozzesi sente e lo accompagna con la fisarmonica e accade l'impossibile, i soldati di opposti schieramenti fraternizzano, si incontrano, iniziano a raccontare storie commoventi di vita vissuta, a scambiarsi doni a onorare i reciproci caduti.
Può sembrare una favola, e invece è ciò che accade davvero il 24 e il 25 Dicembre 1914, la cosiddetta Tregua di Natale, buona l'intepretazione totale degli attori, molti i momenti che rimangono impressi, piuttosto chiaro il messaggio anti-militarista del film, eppure non si scade nel buonismo gratuito, buon film a patto di non aspettarsi un normale film di Natale nè un film di guerra, Joyeaux Noel è più catalogabile come film drammatico e in questo riesce bene.
Voto: 8
Ultima modifica di Jeff Buckley '85; 13-12-2009 alle 00:18
"Non sarai mai un vero uomo fino a che non conoscerai la via del guerriero..."
I sette principi del Bushido
Slam Dunk Movie 1
Più che un ''movie'' mi è sembrato un episodio prolungato di qualche minuto.
Piuttosto noioso,salverei solo la finale e Hanamichi.
5/10
Devo dire che a me come film è piaciuto molto. Certo, non ha niente a che fare con il libro, però è molto carino.
Tra l'altro il libro "Il ritratto di Dorian Gray" non mi è piaciuto, mentre questo film mi è piaciuto molto.
~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~
Ebbè, è normale preferire una pessima trasposizione cinematografica che perde tutto il messaggio, il pathos e lo spessore dell'opera originale in favore di uno stile che ricorda il soft porno anziché un libro che tratta in maniera quasi "filosofica" il tema dell'eterna giovinezza, in effetti.