L’etnocentrismo considera la propria cultura come superiore alle altre per modi, stili, abitudini e tradizioni omologate enfatizzate. Così i Cheyenne chiamavano se stessi "Gli uomini", mentre i Dakota erano da loro chiamati "Siouz". I Bantu sono “uomini”, e così Masai vuol dire “uomini guerrieri”, mentre gli Inuit sono “uomini cacciatori”, e gli indios Yanomami sono “gli uomini” per antonomasia. L’idea del centro assoluto della propria etnia appare in maniera macroscopica nella cultura cinese: il Celeste Impero, Chin, è “il centro” dell’universo.
Continuando considerando anche a un indiano galata farebbero orrore gli usi funerari dei Greci, che bruciano e disperdono il corpo del defunto, in questo caso i Souiz.
In questo caso secondo me l’espressione non deve sembrare troppo antiquata, perché due secoli più tardi Claude Lévi-Strauss riferirà all’esprit humain le caratteristiche universali, che poi, alla fine, lo strutturalismo altro non è che scoprire ricorrenze e regolarità di tipo scientifico in quelle articolazioni dello spirito umano sottoposte a un automatismo inconsapevole, che rappresentano i procedimenti universali del pensiero. Della vita, del cuore, della mente, della storia dell'uomo e della vita che un essere ha fatto in questo pianeta cercando nella vita di un uomo capendo il suo meccanismo.


In definitiva, ci credete?