....io continuo ma forse nn interessa più a nessuno.....

Nonostante questa sensazione di aridità, meno marcata rispetto ad oggi, nella Valle del Nilo crescevano vere e proprie foreste di papiri, oggi scomparse.
Gli Egizi lottavano efficacemente contro la desertificazione grazie ad una grande quantità di specchi d'acqua, di giardini e di coltivazioni irrigate con grandissima cura.
I deserti, comunque, ebbero un ruolo di protezione determinante e permisero ai Faraoni di imprimere il loro suggello su un paese relativamente facile da controllare e in cui si circolava facilmente grazie ad un'eccezionale via navigabile come il Nilo.
Il Nilo, che con i suoi 6671 km circa è considerato il fiume più lungo del mondo, all'epoca degli antichi Egizi faceva assistere ad un fenomeno naturale, la Piena, (oggi non più fattibile a causa della Diga di Assuan) che dava prosperità ed abbondanza alla terra dei Faraoni.
La sua fonte si fa risalire al fiume Kagera, che nasce nel Burundi e si getta nel lago Vittoria. Il Nilo è formato da 2 rami: il Nilo Bianco, che nasce in Uganda ed è alimentato dalle piogge equatoriali e dal Nilo Azzurro che nasce in Etiopia dal lago Tana. E' quest'ultimo tratto che scendendo dalle montagne carico di detriti provoca la Piena che fertilizza le Valli dell'Egitto.
Nel mese di luglio (ad Assuan sin da giugno) le acque del Nilo crescono in modo significativo segnando così l'inizio dell'anno. Inondava a tal punto che gran parte del paese somigliava ad un immenso lago sul quale si poteva navigare e, per dare un esempio di cotanta inondazione, le 3 piramidi di Giza (Cheope, Chefren e Micerino) ricoperte di un paramano di calcare che risplendeva candido alla luce, sembravano tre montagne che sorgevano dall'oceano primordiale.
La Piena portava il nome di Api, figura androgina, con il corpo maschile e le mammelle pendenti simbolo di abbondanza. A partire dalla metà di settembre le acque si ritiravano lentamente dopo aver depositato sulle terre un limo fertile che bisognava interrare una volta seccato al sole.
Una piena troppo forte o troppo debole causava gravi difficoltà economiche; ma i Faraoni avevano ideato un ingegnoso sistema di irrigazione formato da dighem canali e bacini di ritenuta. Il buon funzionamento di questi dispositivi era uno dei compiti dell'amministrazione.
Come già detto in precedenza l'Egitto era diviso in 2 parti principali: Basso e Alto.
Alla base del Delta (Basso Egitto) che ha la forma di un fiore di loto dischiuso, si trovava l'antica capitale Menfi "Bilancia delle Due Terre" (l'odierna Il Cairo) e il Re indossava la Corona Rossa sormontata dalla testa del suo animale totem, Il Cobra (ureo) "Wadjet" Dea del basso Egitto.
Nella Valle del Nilo (Alto Egitto) il Re indossava la Corona Bianca sormontata dalla testa di un altro animale totem, l'Avvoltoio "Nekhbet" Dea dell'Alto Egitto.
L'intero paese era diviso i province, che si usavano chiamare, con una parola greca, "nòmi". L'Alto Egitto, rappresentato dal Giglio, aveva 22 nòmi, il Basso Egitto, rappresentato dal Papiro del Delta, inizialmente ne aveva 16, poi 17 a partire dalla XVIII Dinastia ed infine 20 in Epoca Tarda.
I 42 nòmi furono paragonati alle 42 regioni dell'aldilà, sulle quali regnavano i giudici del Tribunale di Osiride; in ciascun nòmo era deposta una parte del corpo di Osiride smembrato. Tutto l'Egitto formava dunque, nella sua integrità, il corpo del Dio resuscitato.
Ogni nòmo, retto da un Nòmarca, "il capo della provincia", aveva la propria unità di misura agraria e costituiva un'entità economica e fiscale definita da precise competenze.


Spero l'abbiate trovato interessante...