Nel corso dei primi tre volumi abbiamo la possibilità di osservarlo nei panni del gueriero nero, contrapposto a due apostoli (già apparso nell'immediato pre Eclissi, il primo, responsabile della morte di Pipin, il secondo [ecco, magari Miura avrebbe anche potuto inserire un lieve riferimento in merito]). Già in possesso dell'Ammazzadraghi (i due scontri sono situati antecedentemente a quello con Lucine, subito dopo il secondo addio con Godor), Gatsu è totalmente estraneo a qualsiasi cosa esuli dal proprio proposito di vendetta. L'atteggiamento palesato nei confronti di Vargas oltrepassa l'intersezione tra durezza ed indifferenza. Soltanto Pak (che si rivelerà essere imprescindibile instrumentum di Miura) riesce a lenire temporaneamente quel turbine di sentimenti. In questo frangente, il tratto di Miura è ancora molto lontano dal livello qualitativo, davvero pazzesco, che il mangaka saprà raggiungere dal post Eclissi in avanti.
I capitoli dell'età dell'oro sono, a mio giudizio, strepitosi. Abbiamo la possibilità di osservare lo scenario nel quale Gatsu è venuto al mondo, ha iniziato a brandire una spada, è stato tradito ed emarginato. Già da ragazzo non ha paura di nulla. Nè di misurarsi con Bazouso, nè di affrontare Grifis, nè, tantomeno, di parasi di fronte alla furia omicida di Zodd. Impavido ed onesto (tanto da ammettere allo stesso Grifis che la propria vittoria nei confronti del "Cavaliere grigio" era stata viziata anche da un pizzico di fortuna). Capisce di non essere ritenuto un "pari livello" dal suo comandante ed inizia a maturare la convinzione di volerne diventare amico e non fedele spada (come avvenuto nel corso dell'assassinio di Yulius ed Adonis). Ultima vittoria a Dordrey, constatazione dell'eleganza di Caska (in quella che identifico come la prima esplosione qualitativa del tratto di Miura) e congedo dalla Squadra dei Falchi. La vittoria riportata contro Grifis lo eleva, già in quel frangente, ad un pari livello del Falco (tanto che lo stesso Grifis afferma che soltanto Gatsu è stato capace di fargli dimenticare il suo sogno).
Dopo il primo soggiorno da Godor, ritorna dai propri compagni (giusto in tempo per sventare l'agguato di Shilat, sconfitto per la seconda volta). Sboccia l'amore con Caska, ma il sentimento deve lasciar spazio all'impellente attualità, il salvataggio di Grifis. Nonostante il buon esito della missione, l'Ecatombe si trova costretto a fronteggiare nuovi pericoli; i Barkilaka, prima, e Wiald, in seguito.
Eclissi.
Le features del protagonista non possono che mutare drasticamente. Due citazioni, entrambe contenute nel volume 17, riassumono perfettamente, a mio giudizio, lo stato emotivo che lo contraddistingue nel corso del proprio viaggio di vendetta.
"Grazie alla vostra stupidità... mi sono risvegliato. Era da tanto... che non provavo il snetimento iniziale. Grazie. Ora mi sento malissimo".
"Nessun... uomo... può... comprendere" (con annessa strepitosa raffigurazione della lacerazione interiore che lo caratterizza, dilaniandolo).
Stato emotivo che contraddistingue il protagonista di Berserk, quantomeno fino a quando non si rende conto di possedere nuovamente dei compagni. Magari saranno soltanto "cose preziose" (esattamente la stessa aggettivazione impiegata per descrivere il vincolo che lo legava ai suoi compagni d'armi) e non autentici amici ma stiamo pur certi che Gatsu saprà avvalorare questo legame, anteponendolo alla sua stessa vita.