No, non ho capito dopo che hai ottenuto le due soluzioni complesse del parametro cos'hai fatto.
No, non ho capito dopo che hai ottenuto le due soluzioni complesse del parametro cos'hai fatto.
E' risolto. Tecnicamente non c'è bisogno che proceda oltre, il risultato è relativamente soddisfacente. Tu cerchi proprio IL numero in forma "semplice" che risolve l'equazione? Per quello c'è da buttare sangue dagli occhi, ma ci si può provare.
EDIT: Ah scusa, intendevi del parametro "t"? In sovrappensiero ho pensato ti riferissi alle x.
Dopo aver ottenuto il parametro t, ho impostato l'equazione "radcubica(x - 3)= (1 +- rad3i^2)/2, dove + o - varia a seconda della soluzione del parametro che si prende in esame.
Ultima modifica di Deval Master; 24-03-2010 alle 22:17
«Dum loquimur fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.»
Sì, sì, mo l'ho capito, perché hai sbagliato a scrivere subito dopo aver trovato le soluzioni complesse di t.
Quello non è x1, ma è t1 e ti ricavi x1 nei passaggi successivi.
Sì, la soluzione è uguale alla mia, perché:
(3i^2)^3/2 si può scrivere come:
(3i^2)*radice di (3i^2), cioè come (3i^3)*radice di 3
Poi all'addendo successivo tiri fuori la i^2 e ti esce 3i*radice di 3, metti in evidenza come ho fatto io e si annulla la parte immaginaria e alla fine la cosa che hai scritto tu vale sempre 2.
Quest'equazione è strana per il semplice fatto che prima si vede che non è definita nel Reale, poi quando si passa al Complesso ti esce sempre un reale (un complesso con parte immaginaria nulla si chiama reale), ma se sostituisci 2 lì dentro ti viene -2 = 1 [anche se probabilmente questa cosa è relativamente esatta per determinate considerazioni sui numeri complessi per cui il risultato è effettivamente 2].
La spiegazione, secondo me, potrebbe ricercarsi nel fatto che è il parametro non definibile in R, e ciò non dovrebbe voler dire che anche x non sia definibile in R.
«Dum loquimur fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.»
No, alla fine è la stessa cosa. Se non esistono radici cubiche (che sono dipendenti da x) che soddisfino quell'equazione di secondo grado in campo reale, allora non esiste nessuna x che soddisfa l'equazione iniziale (che vede coinvolte proprio le radici cubiche). Infatti quell'equazione non ha soluzioni reali, non c'è nessuna x € R che la soddisfi.
@Jojo: guarda, a questo punto mi sarei accontentato che qualcuno di voi mi dicesse "non ha soluzioni".
Ultima modifica di Davyl; 24-03-2010 alle 22:48
Bel casino... comunque la sottoporrò alla mia prof, vediamo che farà lei per risolverla. Ora per continuare il topic devo inventarmi un enigma. Mmm...
«Dum loquimur fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.»
Ammesso che sia possibile avere un poliedro pentagonale regolare di 7900 facce, quanti spigoli conterebbe?
Ultima modifica di Deval Master; 24-03-2010 alle 23:02
«Dum loquimur fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.»
Voglio il disegno. In assonometria.
Non è per niente utile alla soluzione del problema
«Dum loquimur fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.»