Grazie mille.
Tornando IT:
Sinceramente lo scambio di modelli di pensiero esplicitato arbitrariamente tramite emissione fonetica connetivata indissolubilmente a processi di natura neurale ha rotto abbastanza anche me. Trovo patetico il modo di disquisire sofista, inutile quello socratico (è una ricorsione), superata quello neoplatonica (ormai si usa prettamente per le dimostrazioni per assurdo in ambito matematico, ma in un discorso fondato su basi non-scientifiche può condurre soltanto ad un'eliminazione di "apparenti verità" per esclusione, lasciando in gioco altre apparenti verità, necessariamente almeno due delle quali descritte da un insieme di proprietà tali che logicamente non si possa dimostrare quale delle quali corrisponda all'effettiva unica soluzione dell'enigma o del sistema di enigmi), quello platonico mi pare un socratico più pacato.
Non mi ritrovo in nessuno di essi, o forse semplicemente non mi accorgo di ritrovarmici. In filosofia una tesi bisogna considerarla partendo dal presupposto che la verità a cui si giunge (considerando verità ogni traguardo raggiunto di carattere inconfutabile, ad esempio Dio) è parziale, soggettiva, individuale, storica, nazionale, non-vera (ma anche non-falsa), inutile.
La dialettica prevede un incontro di wrestling tra due modelli di pensiero, entrambi giunti sul ring col medesimo livello di preparazione "fisica", con la differenza che adottano differenti stili di lotta perché differenti sono i loro maestri. In questo i sofisti sono i maestri più squallidi, capaci di incorrere in scorrettezze pur di stendere l'altro, incapacitati insitamente a rinunciare alla vittoria per il trionfo di quel qualcosa che si avvicina di più alla verità (come magari farebbe Socrate, ed uno sconcertato Platone), semplicemente continuano imperterriti avvinghiandosi all'avversario con tecniche di sottomissione, al contrario di Fichte, Marx, Schelling, Hegel (!) che danno colpi diretti su colpi diretti senza possibilità all'avversario di controbattere, mentre invece in Socrate e Platone l'incontro si svolge come un classico gioco di gdr: a turni; si aspetta l'attacco avversario per contrastarlo o contrattaccare.
Il resto mi scoccio persino di prenderlo in considerazione.