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  1. #21
    [p, xi, N(xi)] L'avatar di Il Nicco
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    Quando avevi postato il terzo capitolo? Non me n'ero accorto

    Molto belli entrambi, specie in quest'ultimo ho notato un netto miglioramento stilistico rispetto a tre mesi fa, cosa che non può non farmi piacere; il nuovello personaggio di Emily è abbastanza tipico nelle tue FF quanto a caratterizzazione, ma va ammesso che si tratta di una caratterizzazione che colpisce sempre, quindi soprassediamo sulla ripetitività(più relativa che reale)

    Interessante la piega che stan prendendo gli eventi, e posso dirti che il mio cervello sta già lavorando sul caso e impegnandosi a risolverlo prima che tu posti gli ultimi capitoli(sfida persa in partenza ma vabbeh )

    Nel complesso, complimenti per il miglioramento, ma ora che la scuola è (spero) finisciuta, non farmi aspettare altri tre mesi per i prossimi capitoli

  2. #22
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    Grazie mille per il commento, Nicco =)
    Per curiosità sapresti dirmi quali altri miei personaggi hanno una caratterizzazione simile a quella di Emily?

    Comunque tranquillo non dovrai più aspettare così tanto XD In questi tre mesi sono andato parecchio avanti e d'ora in poi penso proprio che riuscirò a postare un capitolo al giorno.
    Sto giocando a: Tales of Xillia (PS3), Assassin's Creed 3 (WiiU), Pokémon X (3DS - Solo online) Sto leggendo: A storm of swords (volumone completo in italiano) Sto guardando: Kill la Kill (ep 7)


  3. #23
    [p, xi, N(xi)] L'avatar di Il Nicco
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    Massì, ho un po' esagerato, ma mi riesce spontaneo il confronto con quella di Kin(ora, non linciarmi ma il nome proprio non lo ricordo e non mi va di cercarlo XD), leggendo dell'una ho subito ricordato l'altra...e forse anche in quella OS su Franziska, ma forse è solo perchè anche quella era su Ace Attorney

    Poi comunque è una caratterizzazione abbastanza comune per i personaggi femminili, quindi è naturale mi suoni di già visto(sebbene il design non lo sia affatto, almeno per me)

  4. #24
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    Citazione Originariamente Scritto da Il Nicco Visualizza Messaggio
    Massì, ho un po' esagerato, ma mi riesce spontaneo il confronto con quella di Kin(ora, non linciarmi ma il nome proprio non lo ricordo e non mi va di cercarlo XD), leggendo dell'una ho subito ricordato l'altra...e forse anche in quella OS su Franziska, ma forse è solo perchè anche quella era su Ace Attorney

    Poi comunque è una caratterizzazione abbastanza comune per i personaggi femminili, quindi è naturale mi suoni di già visto(sebbene il design non lo sia affatto, almeno per me)
    Ho capito
    Effettivamente Emily assomiglia abbastanza a Ichigo di Kin ma è decisamente un personaggio più importante rispetto a quest'ultima.
    -------------------------------------------------------------------------------
    Atto quinto: Amore, amore e ancora amore

    [Rockwood Bar-Bagno]

    Justin aprì la porta di legno che si trovava di fronte a lui e la varcò, seguito a breve distanza da Emily. Non fece in tempo a fare un singolo passo che una squillante voce femminile si mise ad urlare: “Esci di qui, maniaco!”
    “Ma cosa diavolo..?”
    Justin fece appena in tempo a vedere una ragazza bionda vestita da poliziotta correre verso di lui prima di venire colpito da un violento pugno allo stomaco che lo fece piegare in due dal dolore.
    “Justin!” esclamò Emily, per poi aiutare il giovane a rialzarsi.
    “Ma sei pazza?!” esclamò l'avvocato rivolto alla bionda che lo fissava infuriata.
    “Se qui c'è un pazzo quello sei tu. Non puoi entrare nel bagno delle donne quando dentro di esso c'è il detective Shyheart e sperare di uscirne illeso”.
    “D-detective? E' lei il detective di cui parlava il signor Rockwood?” chiese Emily.
    “Che sia un detective o meno non m'importa. Questo non é il bagno delle donne per cui non avevi nessun diretto di trattarmi da maniaco!” esclamò Justin, irritato.
    “Oh, e così questo non sarebbe il bagno delle donne? E allora come me lo spieghi che sulla porta alle tue spalle è appesa una targhetta con su scritto “DONNE”?”
    Justin si voltò e vide che effettivamente la detective Shyheart diceva il vero.
    -E così Kogoro il giorno del delitto ha usato il bagno femminile...sarà stato un semplice errore? No, non é possibile...lui era un cliente abituale di questo bar, per cui avrebbe dovuto saperlo perfettamente che questo non era il bagno degli uomini...-
    “Mi perdoni, detective, ma ero assolutamente sicuro che questo fosse il bagno maschile. Le porgo le mie scuse”
    “Scuse accettate, ragazzino”
    “R-ragazzino? Ma se ad occhio e croce abbiamo la stessa età!”
    La detective rimase in silenzio per qualche secondo per poi sorridere con aria compiaciuta.
    “Senza volerlo mi hai fatto un complimento. Effettivamente non sei il primo che mi scambia per una liceale....chissà forse è merito della mia statura minuta o delle attenzioni che dedico al viso. Uso sempre svariati tipi di creme per mantenere la mia pelle liscia e vellutata così se mai lui dovesse toccarla...”
    “Un liceale?! Per tua informazione ho finito l'università già da un anno!” esclamò Justin, offeso.
    “Dai Justin, non te la prendere. In fondo non è colpa tua se il tuo fisico ricorda quello di un ragazzino delle medie” disse Emily.
    “C-che cosa?!”
    “Comunque...poco fa hai detto “se lui dovesse toccarla”, giusto detective Shyheart?”
    “Chiamami pure Amy, bambina”
    Emily assunse un espressione imbronciata mentre Justin si morse il pugno destro per soffocare le risate.
    “Comunque, PICCOLA Amy...chi è quel “lui” a cui ti riferivi? E' forse il ragazzo di cui sei innamorata?”
    Il viso roseo della ragazza arrossì violentemente diventando di un colore simile a quello dei pomodori.
    “S-sì...mi riferivo proprio al procuratore Alexander...oh, no! Doveva essere un segreto! Perché diavolo ve l'ho detto?! Oh se lo scoprisse prima che si presenti l'occasione giusta per la mia dichiarazione sarebbe a dir poco imbarazzante...”
    Il giovane avvocato non prestò molta attenzione alla reazione della detective. Del resto di tutte le parole che aveva pronunciato solo una l'aveva colpito: “procuratore”.
    “Quindi il ragazzo che ti piace é un procuratore, giusto?”
    “S-sì...anche se dire che mi piace non è esatto...insomma non sono mica una ragazzina alla sua prima cotta!”
    “Potresti dirmi qualcosa di più riguardo a questo procuratore Alexander?”
    “Ok...ma per quale motivo sei così interessato a lui? Non sarai mica omosess...”
    “Non dire cavolate! Mi interessa per il semplice fatto che sono un avvocato difensore e che quindi prima o poi potrebbe capitarmi di incontrarlo in tribunale”
    “Oh...E così sei un avvocato difensore? Ecco perché sei entrato in questo bagno pensando che fosse quello degli uomini. Dopo aver sentito che l'imputato era stato in questo luogo hai deciso bene di esaminarlo, giusto?”
    “Corretto”
    “Bé, mi dispiace deludere le tue aspettative, ma qui dentro non c'è nulla d'interessante....o meglio ci sarebbe stato se fossi venuto ad indagare prima di me”
    “Potresti dirmi a che risultato hanno condotto le tue indagini?”
    “Assolutamente no! Non posso certo fornire simili informazioni a un avvocato difensore”
    “E perché no?”
    “Perché se lo facessi complicherei il lavoro della persona di cui sono innamorata.....oh, no....non avrei dovuto dirti nemmeno questo...”
    “Quindi nel processo di domani sarà Alexander nonsoché a rappresentare l'accusa?”
    “Esattamente. Domani avrai il grande onore di incontrare di persona il procuratore Alexander Byrgas, il più grande rappresentante dell'accusa che sia mai esistito”
    “Dimmi qualcosa in più su di lui”
    “E' un procuratore da circa quattro anni ed é molto bravo nel suo lavoro. Per lui far dichiarare colpevole l'imputato é secondario: il suo scopo principale é scoprire la verità, a prescindere da quanto possa essere dolorosa. Lavoro al suo fianco dall'inizio della sua carriera ma nonostante tutto so molto poco sul suo passato..credo che per lui sia doloroso parlarne. Deve essergli accaduto qualcosa di poco piacevole, di questo ne sono sicura”
    “Sembra una brava persona” commentò Justin.
    “Certo che lo é. Del resto non mi innamoro certo dei criminali...oh...ora che ci penso una volta è successo...mi ero invaghita di un certo serial killer ma purtroppo non sono riuscita a conoscerlo bene”
    “Per quale motivo?” chiese Emily, incuriosita.
    “E' stato giustiziato cinque minuti dopo che l'ho conosciuto”
    “......Comunque...sei sicura di non volerci dire nulla sul caso?” chiese Justin interrompendo l'ennesima divagazione della detective.
    “Sicurissima”
    “Pensa alla tua situazione....ormai noi sappiamo che sei innamorata del procuratore Byrgas e se non collabori domani potremmo rivelargli tutto”
    “Ma questo è un ricatto!”
    “No, è uno scambio equivalente. Tu ci fornisci le informazioni che ci interessano e noi non diciamo nulla al procuratore...ci stai?”
    “S-sì....non ho altra scelta a quanto pare...Chiedetemi pure tutto quello che volete”
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  5. #25
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    -Mi dispiace doverla ricattare in questo modo, ma qui è in gioco la salvezza del mio mentore. Non posso fare altrimenti-
    “Per prima cosa potresti togliermi una curiosità? Come mai indossi l'uniforme da poliziotta se sei una detective?” chiese la giovane assistente mentre giocherellava con il suo palmare.
    “Dovete sapere che fino a qualche anno fa ero un agente di polizia. Quest'uniforme é una specie di legame con il mio precedente lavoro, quindi se la indosso è principalmente per una questione affettiva...e poi è così carina!”
    -Credo che i suoi gusti in fatto di abbigliamento siano molto diversi dai miei...-
    Improvvisamente la sigla del samurai d'acciaio, un vecchio telefilm per bambini, invase l'intero bagno.
    “Oh, è il mio cellulare..Scusatemi un secondo...Pronto? Oh, salve Detective Gumshoe! Come sta?...Capisco...Sì, non si preoccupi il caso procede bene...So che vorrebbe dare una mano anche lei, ma nelle sue condizioni non c'è molto che potrebbe fare...Non si preoccupi per questo, pensi piuttosto a riposarsi...D'accordo allora la saluto! Spero che possa ritornare in forma il prima possibile!”
    Amy Shyheart, terminata la telefonata, spense il cellulare rosa e lo infilò in una tasca della divisa.
    “Era il detective Gumshoe al telefono?” chiese Justin.
    “Oh, lo conosci anche tu? Sì era proprio lui e non sembra stare molto bene”
    “Che cos'ha?”
    “Gli è venuta un atroce diarrea questa mattina”
    “Dovrebbe stare più attento a quello che mangia...”
    “Oh, ti posso assicurare che il cibo non c'entra. Se gli è venuta la diarrea è solo ed esclusivamente colpa mia”
    “Che intendi dire?”
    “Bé....dovete sapere che inizialmente questo caso era stato affidato al detective Gumshoe. All'inizio la cosa non mi creava alcun fastidio, ma quando ho scoperto che l'accusa sarebbe stata rappresentata dal procuratore Byrgas ho deciso che il caso doveva essere mio. Ho messo una buona dose di lassativo nel caffé che ho servito a Gumshoe questa mattina per poi offrimi volontariamente di sostituirlo”
    “...Per essere una detective hai una mente davvero criminale”
    “Non è questo il punto, Justin. Lei ha fatto tutto questo per amore e questo direi che è alquanto ammirevole”
    “Ti ringrazio, Bambina”
    “Mi chiamo Emily!”
    “Dettagli...comunque hai detto bene: l'ho fatto solo per amore e questo è meraviglioso”
    -Non credo che far venire la diarrea al detective Gumshoe possa essere considerato meraviglioso...-
    “Credo che ora sia arrivato il momento di lasciare da parte ogni futile argomento e concentrarsi sul caso” affermò Justin con rinnovata professionalità.
    “Va bene. Fatemi pure tutte le domande che volete”
    “Molto bene..per prima cosa mi piacerebbe avere delle informazioni sulla vittima del caso. Finora non ho ancora scoperto nulla su di lui...o lei”
    “La vittima si chiamava Steve Armstrong, aveva trent'anni ed era un pugile professionista famoso in tutta la nazione. Apparentemente non ha mai avuto contatti con l'imputato...almeno fino a ieri notte”
    “Quindi Kogoro non sembra avere alcun movente...ma allora perché lo avete arrestato?”
    “Il proprietario del bar afferma di aver visto Kogoro Odaki uscire dal suo locale e un'altra testimone afferma di averlo visto commettere l'omicidio. Inoltre sull'arma del delitto, un lungo bastone nero alla cui estremità si trova un pesante pomo dorato, sono state rivenute le impronte del signor Odaki. Tutti questi elementi fanno supporre che sia stato Kogoro Odaki a commettere l'omicidio”
    -Ma Kogoro non aveva un movente...e non è nemmeno un tipo che perde facilmente il controllo delle sue azioni...quindi supponendo che il vero assassino sia lui cosa può averlo spinto a commettere l'omicidio? Forse autodifesa? Effettivamente quando il cadavere di Armstrong è stato rinvenuto Kogoro giaceva svenuto poco distante da lui...potrebbe essere stato attaccato dalla vittima ed averla colpita col bastone per proteggersi....magari prima di morire il pugile è riuscito a colpirlo con un gancio destro che lo ha fatto svenire...No...non devo ragionare in questo modo...Kogoro è innocente, di questo sono sicuro, quindi la mia ricostruzione del caso è sicuramente errata...devo indagare ulteriormente-
    “Qualcosa non va, ragazzino? Ti vedo pensieroso” chiese Amy.
    “Detective Shyheart...potrebbe farmi dare un'occhiata al referto dell'autopsia di Steve Armstrong, per favore?”
    “Certamente. Ne ho più copie quindi se vuoi puoi tranquillamente tenerti questa” disse la detective mentre gli porgeva il referto. Justin lo afferrò e lesse ad alta voce: “La vittima è deceduta in seguito a un trauma cranico causato da un oggetto contundente. Il suddetto oggetto ha colpito una singola volta il cranio della vittima, la quale è morta subito dopo”
    -Bene...se le cose sono andate così allora Kogoro NON è svenuto in seguito ad un attacco della vittima-
    “Sulla scena dal crimine e in questo bagno sono state ritrovate delle eventuali prove oltre a quelle di cui mi ha già parlato?”
    “Bé...diciamo di sì. Sono stati ritrovati due oggetti decisamente fuori posto”
    “Di che oggetti si tratta?” chiese Emily.
    “Di un fischietto per cani che è stato ritrovato nel cassonetto presente all'esterno del bar e un capello sintetico di colore bianco che è stato ritrovato in questo bagno”
    “Non credo che questi oggetti abbiamo a che fare con l'omicidio” commentò il giovane genio dell'informatica mentre prendeva appunti sul suo palmare.
    “Non è detto, Emily. Dimmi, Amy, sul fischietto sono state trovate tracce di saliva?”
    “No. Apparentemente quel fischietto per cani non è mai stato usato”
    “Peccato...ero convinto di aver trovato un indizio...In ogni caso ti ringrazio moltissimo per le informazioni che ci hai dato Amy. Ora ho intenzione di andare a fare un'ulteriore chiacchierata col mio cliente...ci sono ancora molte domande alle quali deve darmi una risposta”
    “D'accordo, ragazzino. E mi raccomando: non rivelare il mio segreto a nessuno o te ne pentirai amaramente”
    “Tranquilla il tuo segreto è al sicuro con me. Alla prossima, detective Shyheart” disse Justin mentre usciva dalla porta del bagno.
    “Alla prossima, Justin. Ciao, Bambina”
    “Se non la smetti di chiamarmi bambina rivelerò il tuo segreto su internet!” esclamò Emily, minacciosa puntando il palmare contro Amy, come se fosse un'arma.
    “NOOOOOOOO! NON LO FARE! Non ti chiamerò più bambina, lo prometto!”
    Emily la guardò minacciosa ancora per qualche secondo per poi sorriderle, con fare innocuo.
    “E va bene, piccola Amy. Mi raccomando fa la brava bambina e non infastidire mai più un Hacker armato di palmare!”
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  6. #26
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    Atto sesto: Foto e magatama


    [Rockwood Bar]

    “Il signor Rockwood non è più al bancone” osservò Emily.
    Justin sembrava non udirla. I suoi occhi erano concentrati sulla porta principale del bar da cui era sicuro aver appena visto uscire un individuo dai capelli neri e appuntiti...
    “Justin, cosa stai fissando così intensamente?”
    “N-niente” disse l'avvocato mentre scrollava la testa con decisione come se avesse voluto scacciare una mosca particolarmente fastidiosa.
    -Non può certo trattarsi di lui...-
    “Non mentirmi!” esclamò la ragazza mentre avvicinava minacciosamente la faccia a quella di Justin.
    “N-non ti sto mentendo...”
    -Accidenti devo trovare un modo per distrarla...-
    “Emily, secondo te cos'è quella strana pietra verde che è appoggiata sul bancone?”
    Incuriosita la giovane smise di fissare Justin e dedicò le sue attenzioni al misterioso oggetto.
    “Mmh...sono abbastanza sicura che quell'oggetto non c'era quando abbiamo parlato con il signor Rockwood”
    “Effettivamente hai ragione”
    “Perché non provi a toccarlo?”
    “No, grazie. Prima le signore”
    “Non fare il codardo!”
    “E va bene....”
    Il ragazzo si avvicinò al bancone, osservò attentamente l'oggetto e notò che sembrava illuminato da una strana luce mistica.
    -Sarà pericoloso?-
    Ignorando quel pensiero molesto il ragazzo afferrò la “pietra” con la mano destra. Improvvisamente dai suoi occhi iniziarono a sgorgare, apparentemente senza motivo, calde lacrime che scorrevano lungo il volto del giovane sino a cadere a terra con un *plic*. Justin capì che era l'oggetto che teneva in mano a farlo a piangere in quel modo. Con uno sforzo immane (per qualche motivo l'oggetto opponeva una fiera resistenza) riuscì ad aprire la mano destra e a buttare a terra la “pietra” ponendo fine al pianto.
    Ansimando si voltò verso Emily e la fissò per qualche istante con gli occhi rossi per le tante lacrime.
    “Che diavolo è successo?!” esclamò la ragazza, osservando la pietra come se fosse maledetta.
    Anche Justin si voltò ad osservare la pietra e fu con sommo stupore che vide la luce mistica abbandonare il misterioso oggetto.
    -Che si sia scaricato?-
    Il ragazzo si avvicinò nuovamente alla pietra e per la seconda volta la afferrò. Non accadde nulla.
    “Sembra che per qualche strana ragione l'oggetto abbia perso i suoi poteri” constatò l'avvocato mentre riponeva delicatamente la pietra in una tasca dei pantaloni.
    “Perché te lo sei messo in tasca?”
    “Perché penso di sapere a chi appartiene questa “pietra” ed è mia intenzione restituirgliela”
    Senza proferire altre parole Justin si diresse a passi rapidi verso la porta che conduceva all'esterno del bar seguito a breve distanza da una Emily più confusa che mai...

    [Esterno del Rockwood Bar]

    Appena i due ragazzi misero piede fuori dal locale una potente luce abbagliò i loro occhi.
    “Yeah!” esclamò una sconosciuta voce femminile. “Uno scatto a dir poco perfetto....uhm...però siete con gli occhi chiusi...vi dispiace se ve ne faccio un'altra?”
    “ASPETTI UN SECONDO!” esclamò Justin mentre riapriva gli occhi nuovamente lacrimanti. Il ragazzo poté vedere una giovane donna alta e snella, dai lunghi capelli mossi color ebano e dagli occhi verdi che lo fissava stringendo tra le mani una macchina fotografica digitale. Indossava un lungo abito nero abbastanza scollato, una minigonna (anch'essa nera) a dir poco vertiginosa e un paio di stivali di pelle col tacco a spillo. Appena sotto al ginocchio sinistro aveva una vistosa fasciatura.
    “Chi è lei? E perché ci vuole fotografare?”
    Per tutta risposta la donna scattò un'altra foto.
    “Bene! Stavolta siete venuti entrambi con gli occhi aperti”
    “RISPONDA!” tuonarono Emily e Justin all'unisono.
    “Uffa come siete noiosi...Il mio nome é Natalie Eliatan e sono una fotografa professionista. Storia finita, si torna alle foto”
    “NO! Prima ci dica perché ci vuole fotografare” esclamò Justin.
    “ Uff...Vi divertite ad insistere su dettagli insignificanti, vero?”
    “RISPONDA E BASTA!”
    “Voglio scattare delle foto all'allievo di Kogoro Odaki per venderle a peso d'oro alla rivista “Avvocati oggi”. Però....ora che ci penso potrei benissimo vendere queste foto anche ai giornali scandalistici...Voglio dire non mi aspettavo proprio di sorprendere Justin Shield insieme alla sua nuova fiamma ma già che ci sono perché non approfittarne?”
    “IO E EMILY NON SIAMO FIDANZATI!”
    “...Dettagli. Quei giornali si bevono qualunque storia e prima che si scopra la verità avrò già guadagnato un sacco di soldi”
    “Non si rende conto che in questo modo ci metterà parecchio in imbarazzo?!”
    “Sì, ma tanto peggio di così non può andarti, Shield”
    “Che intende dire?”
    Justin era alquanto confuso.
    “Pensaci bene: il tuo mentore sta per essere dichiarato colpevole di omicidio, il suo studio legale andrà in fallimento e la pessima reputazione di Kogoro Odaki ricadrà su di te impedendoti di trovare uno straccio di cliente. Direi che non sei in una bella situazione”
    “Il signor Odaki non è colpevole!” esclamò Emily, infuriata.
    “Sì, che lo è. L'ho visto con i miei occhi e ho anche immortalato il suo crimine”
    Appena la donna ebbe finito di parlare un piccolo ed innocente cagnolino si avvicinò a lei e le leccò la gamba destra. Con un urlo di puro terrore Natalie Eliatan scappò a tutta velocità. Justin cerò di inseguirla ma la perse quasi subito di vista e finì in un vicolo cieco non troppo distante dal Rockwood Bar.
    “Sembra alquanto terrorizzata dai cani” mormorò il ragazzo mentre i suoi occhi si posavano su un piccolo oggetto che si trovava appoggiato a terra. Lo afferrò e vide che si trattava di una targhetta per cani insanguinata.
    -Mmh...che abbia qualcosa a che fare con il delitto?-
    Pur non conoscendo la risposta a quella domanda Justin infilò la targhetta nella tasca in cui si trovava già il magatama.
    “Justin!” esclamò Emily, entrando nel vicolo. “Ho cercato di inseguirla ma correva troppo veloce”
    “Non preoccuparti, hai fatto del tuo meglio”
    “Che cosa possiamo fare ora? Torniamo a parlare con Kogoro?”
    Justin rimase in silenzio per qualche istante.
    “....No” disse infine. “Per oggi le indagini finiscono qui”
    “Ne sei sicuro?”
    “Sì. Abbiamo abbastanza prove”
    In realtà Justin avrebbe voluto tornare a parlare con Kogoro ed usare la sua abilità di vedere la sincerità delle persone guardandole negli occhi per scoprire qualcosa in più sul caso. Ma sapeva già che sarebbe stato inutile....per qualche strano, misterioso motivo non era più un grado di utilizzare quel potere e se ne era accorto tentando di usarlo su Natalie.
    Sarebbe riuscito a dimostrare l'innocenza di Kogoro nel processo del giorno seguente senza la sua abilità naturale?
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