Turnabout Revenge
Atto primo: Avvenimento imprevedibile
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Un uomo alto e nerboruto camminava lentamente nella tenebrosa notte. I suoi pesanti passi erano l'unico rumore che si poteva percepire nell'area circostante e apparentemente oltre a lui non c'era nessuno in quella zona. Continuando a camminare l'uomo passò davanti a un maleodorante cassonetto dell'immondizia che non degnò nemmeno di uno sguardo: era troppo impegnato a guardarsi intorno, probabilmente in cerca di qualcuno o qualcosa. Appena l'uomo oltrepassò il cassonetto un pesante oggetto lo colpì alla testa con violenza, facendolo cadere a terra dove rimase sospeso tra la vita e la morte per alcuni secondi. In quel breve lasso di tempo l'unica cosa che vide fu un insanguinato pomo fatto d'oro massiccio che lentamente veniva sollevato. Fu questo tutto ciò che vide prima che i suoi occhi si chiusero....per sempre.
Appena ciò accadde un urlo di trionfò riempì l'aria e una potente voce esclamò: “Dopo tanti anni la mia vendetta é finalmente compiuta! I due uomini che hanno rovinato la mia vita hanno avuto ciò che si meritavano!”.
Mentre l'assassino festeggiava faceva roteare con la mano destra un lungo bastone nero alla cui estremità c'era il massiccio pomo dorato da cui colava copioso il sangue vermiglio...
[ Studio legale Odaki e co.- 3 Gennaio-ore O9:30]
Justin Shield spalancò con foga la porta dello studio legale e ansimando vi si precipitò dentro, spompato.
“Kogoro...scusami..per il ritardo...” ansimò, mentre teneva una mano premuta sulla dolorante milza. “La sveglia non ha suonato e mi sono svegliato solo mezz'ora fa...e a quell'ora non ci sono autobus....così non ho avuto altra scelta che venire fin qua camminando, anzi correndo”
Asciugandosi il sudore con una mano il ragazzo afferrò una bottiglietta d'acqua frizzante appoggiata sulla scrivania e con avidità ne bevve tutto il dissetante contenuto.
“Mi ci voleva proprio” disse con un sorriso soddisfatto mentre si sedeva comodamente su una delle sedie presenti nello studio. Dopo alcuni secondi di opprimente silenzio si accorse di essere completamente solo: di Kogoro Odaki non c'era la minima traccia.
“Molto strano...di solito non lascia mai lo studio incustodito...Bé, forse aveva un impegno urgente che non poteva proprio rimandare...Sì, probabilmente é così” si disse Justin, quasi per tranquillizzarsi.
Guardandosi intorno i suoi penetranti occhi neri si fermarono sul piccolo televisore che Kogoro gli imponeva sempre di non accendere durante l'orario lavorativo.
“Bé, visto che adesso lui non c'è posso guardarmi un po' di tele in santa pace” disse il giovane, con un sorrisetto da scolaro disobbediente stampato sul volto.
La sua mano destra corse rapida al telecomando su cui scelse un canale a caso.
La televisione si accese e le immagini di un serio giornalista che parlava degli ultimi fatti di cronaca nera raggiunsero gli occhi di Justin.
“Come se non avessi già abbastanza a che fare con gli omicidi...” borbottò, preparandosi a cambiare canale, ma la voce del giornalista lo trattenne.
“Il noto avvocato difensore Kogoro Odaki é stato arrestato questa mattina alle ore 8:05 con l'accusa di omicidio volontario. Il luogo in cui l'uomo é stato arrestato é l'esterno del famoso Rockwood Bar, ovvero il posto in cui ieri sera si é consumato un feroce delitto...”
“N-non é possibile! Kogoro non può aver commesso un omicidio!” esclamò Justin, per poi correre a tutta velocità fuori dallo studio legale.
“Taxi!” urlò appena mise piede in strada.
Un piccolo Taxi giallo si fermò al suo grido e il giovane avvocato vi salì subito esclamando: “La prego mi porti al centro di detenzione il più in fretta possibile! Non c'è un secondo da perdere!”
Un po' sbalordito il giovane autista si sbrigò a soddisfare la richiesta del cliente...