Pagina 14 di 22 PrimaPrima ... 41213141516 ... UltimaUltima
Risultati da 131 a 140 di 212

Discussione: Dio esiste?

  1. #131
    →Read Only Member L'avatar di Davyl
    Data Registrazione
    Tue Jun 2006
    Località
    Involving society.
    Messaggi
    8,820

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
    In linea di massima il bene disinteressato non esiste, ma si possono comunque fare con la ragione delle azioni che vanno contro la nostra volontà, perchè da un punto di vista consequenzialistico ci sembrano giuste.
    Questa del bene disinteressato è una cosa corretta fino a un certo punto.
    La gratificazione psicologica non sempre è presente. Agiamo spesso moralmente mossi da passioni e sentimenti, ma talvolta l'essere umano è in grado di fare azioni fredde di pura razionalità. Io stesso molte volte ho fatto azioni moralmente buone anonimamente (senza andare a stimolare in alcun modo la vanit&#224 e privo di sentimenti (la cosa non mi toccava minimamente, potevo farla come non farla). È stata la fredda ragione a dirmi che era giusto fare così, anche se non avevo voglia. Tu mi puoi dire che la mia ragione di fare del bene ha superato la mia voglia di poltrire, sarebbe corretto, ma la vedo come ragione che supera appunto la passione. Se vogliamo trovare a tutti i costi una passione sotto lo stimolo datomi dalla ragione per me si tratta di puro accanimento sentimentalistico.
    Più che andare incontrovertibilmente a cercare una passione per spiegare ciò che "la fredda mente" fa compiere, direi di considerare che svolgere un dovere, anche se la voglia effettiva di farlo manchi, porti ad una condizione di "sollevamento psicologico". In generale, far del bene perché lo si vuole (passionalmente) allieta la mente, far del bene perché lo si deve (razionalmente) solleva la mente da un peso. E' così che la vedo.
    Comunque questo non mi pare c'entri granché :P

    Citazione Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
    Trall'altro, non ho mai detto che madre teresa e compagnia bella non abbiano fatto del bene. Ho detto che il bene che hanno fatto potevano farlo anche da atei, perchè mossi da ragioni (o sentimenti se ti piace tanto) terreni. E non per un credo immaginario. Il male che hanno fatto invece, lo potevano fare solo col loro fanatismo. È un concetto abbastanza semplice che avete frainteso.
    E infatti non ho mai detto che tu hai messo il discussione che loro abbiano agito facendo del bene, semplicemente voglio far notare che "far del bene" + "essere credente" non è sempre = "ipocrisia". Chi crede, e lo fa per bisogno personale, perché riconosce nei principi etici e morali professati da un credo una certa affinità ideologica, può compiere quel bene sia strumentalizzandolo come passcard per accedere al "Paradiso", sia perché avverta un impulso altruistico che con l'ipocrisia non ha nulla a che vedere.
    Io credo in Dio, mi piace, in generale, ciò che professa la religione Cristiana, ma IO se do 0,50€ a qualcuno che elemosina, se mi sento di proteggere qualcuno da infamie illecite, se voglio aiutare chiunque creda di poterlo fare, non è perché voglia apparire alla luce di Cristo o bere un caffè con San Pietro. Quindi come IO svolgo un bene nel rispetto del mio pensiero e delle mie regole morali, con la consapevolezza di dover, tuttavia, sminuire il tutto ad un "bisogno mentale di far del bene" (che sia anonimo o meno, conta poco: se faccio un favore a qualcuno, che lui mi ringrazi o meno, che appaia il mio nome nel Cast degli aiuti della sua vita o non appaia, a me interessa assolutamente poco; mi basta sapere di aver fatto del bene per rallegrarmene o allietarmi l'animo), come fai a dirmi con certezza (quindi dimostrandolo) che lo stesso bene finalizzato ad un posto in cielo sia stato mosso dai Santi o, in generale, chiunque altri sia religios ed avverta il bisogno di rendersi utile alla comunità?
    Nel caso avessi frainteso (come ha già spiegato in modo esaustivo WWJ) allora si può passare oltre.

    Citazione Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
    Cosa vuol dire credere?
    Ammettere di avvertirne il bisogno. Almeno nel mio caso.

    Citazione Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
    Io credo che sia giusto fare una cosa. Ok... lo credi perchè razionalmente pensi che quella cosa sia giusta, puoi prevedere le conseguenze, puoi sentire che una persona soffre e quindi credi che sia giusto fare del bene. Ma questo credere non è lo stesso credere di una cosa di cui non abbiamo prove e che si affida al semplice VOLER CREDERE.
    Un credere di questo tipo è solo dannoso. È sintomo di una mancanza di qualcosa che andrebbe cercata e risolta sul pianeta anzichè nascosta con un ipotesi su cui non possiamo sapere un bel niente...
    Poi mi puoi dire: sisi, io sono consapevole che non posso sapere della sua esistenza, però secondo me esiste, finchè non mi spiego molte cose dell'universo e del mondo sono portato a pensare questo.
    Anche questa cosa è molto diverso dal credo. Che implica un non pensare.
    Rispetto il tuo pensiero, ma, se non mi dici per quali precise motivazioni "credere sia dannoso", continueremo con uno sterile scambio di opinioni (benché l'intero topic sia destinato a protrarsi in questo modo, ma almeno qui parliamo di "banali" sillogismi e rapporti causa-effetto).
    Hai detto che credere nelle proprie capacità sia diverso nel credere in Dio, quand'invece, personalmente, ci vedo il medesimo processo mentale di astrazione ottimistica indirizzata ad una visione futura, ma tu non mi hai detto il motivo, o quantomeno non mi hai razionalmente smentito.
    Credere non mi limita. Dio non mi limita. Il mio credo non mi limita. Dio mi è sfogo psicologico, rappresenta, per me, un ausilio per guardarmi avanti ottimisticamente, e un ausilio non è mai una limitazione (considerando che nessuno, anche in termini concreti, basti a e da s&#233.

    Riallaciandomi al discorso introdotto da Majin Broly, io ammetto di essere ampiamente d'accordo con il pensiero nietzscheano, ma per la questione "Dio" non trovo affinità se interpretato letteralmente: Dio, in generale, non è morto; è morto il "Dio del dovere", quello dell'imposizione da Vecchio Testamento. Per me non è essenziale "crearsi dei nuovi valori", quanto invece "crearsi dei valori", molto semplicemente. Ora che quei valori creati siano riciclo di concetti già introdotti da una corrente religiosa o siano principi scaturiti da personalissimi processi mentali cambia effettivamente poco: è il credere in un valore che conta, essenzialmente.

    Citazione Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
    No io parlavo solo di evoluzione empirica... e nemmeno concentrata sugli uomini ma sull'universo... se avrai studiato un minimo di geografia astronomica saprai sicuramente che l'universo è mosso da meccanismi violenti di continuo bilanciamento... buchi neri, esplosioni, ecc ecc. Se qualcuno ha progettato l'universo l'ha progettato davvero male... è tutto in bilico, cosa che appunto fa pensare a un evoluzione dettata da adattamenti vari.
    La mia intuzione è basata su fatti empirici, per astrarsi a livello concettuale (ricordiamo che il discorso è partito dalla "perfezione", quindi fisicamente non saremmo arrivati molto lontano). Il tuo citarmi buchi neri, nove e supernove come "meccanismi di bilanciamento" non vedo in che modo vada a contrastare con la mia teoria, ed anzi, sotto certi aspetti la avvalora: ricordiamo il "principio armonizzante" che ho posto alla base dell'universo. Se proprio mi vieni a dire che l'universo tende "in automatico" ad adattarsi al divenire (che il processo sia violento o meno non conta nulla, dato che siamo in astrazione), viene da sé come ciò sia tutto tranne che svalorizzazione del mio pensiero in proposito.
    Ampliando il discorso, posso parlarti di "perfezione dinamica" (concettualmente quella dell'universo in divenire) che deriva a sua volta dal concetto generico di "perfezione statica" (ovvero "l'universo &#232; perfetto" ma lo &#232; solo perch&#232; "tende al perfezionamento di s&#232;" [<- meccanismo di perfezione dinamica]), nel senso che il mutare lo porterebbe a "deperfezionarsi", creando dei "bug" (errori) di varia sorta, che successivamente, tramite "meccanismi di bilanciamento", saranno "corretti".
    Chiaramente la "perfezione dinamica" (e probabilmente questo si accosta un tantino di pi&#249; al tuo pensiero) pu&#242; anche essere vista come un "tendere alla perfezione senza di fatto raggiungerla", come dei numeri che si dice siano infiniti ma che effettivamente all'infinito non giungono, n&#233; giungeranno mai.
    Questo &#232; soltanto il mio pensiero in proposito, condivisibile o meno, ma non smentibile, dato che checch&#233; tu mi possa portare contro, io posso SEMPRE trovare un modo per mostrarti che alla base di "quella cosa" vi sia un principio di ragion sufficiente tale che "quella cosa" sia necessaria al continuo perfezionamento universale.
    Ultima modifica di Davyl; 30-01-2009 alle 13:34

  2. #132
    Senior Member L'avatar di goku super sayan III
    Data Registrazione
    Wed Oct 2006
    Località
    Firenze
    Messaggi
    5,534

    Predefinito

    io non ho ancora capito perch&#232; ultimamente si aprono cos&#236; tanti topic che mettono in discussione l'esistenza di Dio e guarda caso sono sempre aperti da utenti atei. non &#232; che avete dei dubbi voi stessi e ne cercate conferma qu&#224;?
    "Dici che chi è più debole dovrebbe lasciare che il più forte si prenda la sua vita? E allora... non dire un'altra parola e muori in silenzio!" Dragon Ball Adventure Ep. 90

  3. #133
    Senior Member L'avatar di TURRICAN
    Data Registrazione
    Sat Sep 2007
    Messaggi
    1,165

    Predefinito

    Credo nel Dio che ha creato gli uomini e non nel dio che gli uomini hanno creato

    Può sembrare riduttiva come affermazione, ma questo mio pensiero è maturato dopo tanti ragionamenti e riflessioni eseguite a riguardo di questo argomento.
    Purtroppo al giorno d'oggi ci sono troppe cose che l'uomo non si riesce a spiegare, e questa assieme a cosa esiste dopo la morte è sicuramente la più grande.
    L'esistenza di un qualcosa di superiore che disciplina la vita e la morte, la staticità o il cambiamento.... è piuttosto improbabile attribuire tutta la ciclicità cosmica ad un singolo fattore/elemento o cosa per esso.
    Io credo che un qualcosa di superiore esista e che "governi" (prendete questo mio termine con le molle e con il dovuto peso senza estrapolarne il significato etimologico) una sorta di equilibrio impalpabile e tutte quelle vicessitudini che possono essere imputate alla casualità.
    Io sono fermamente convinto che la scienza possa dare una risposta a tutto o quasi, sennon oggi domani, ma alcune cose come la casualità che sicuramente sono disciplinate da un qualcosa di differente che la cosa non può spiegare.

    Mi potrei dilungare oltre, ma mi interesserebbe prima sapere qualche vostra impressione per poter toccare anche altre tematiche a riguardo.

  4. #134
    Senior Member
    Data Registrazione
    Sat Jun 2007
    Località
    Midgar
    Messaggi
    6,541

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da AlphaOmega Visualizza Messaggio
    Ovvio! Ma a modo mio! La religione dovrebbe limitarsi ad ispirarti, presentandoti Dio!
    Poi ognuno dovrebbe interiorizzarlo (o ignorarlo se preferisce) a suo modo!

    Il male del mondo non è nè mai sarà la Fede! Ma piuttosto l'accanimento religioso!
    Non ne convenite? Se le religioni si limitassero solo a dirci le cose, lasciando poi a noi liberamente interpretarle, non sarebbe meglio?
    Mah io non ho di questi problemi essendo cristiano evangelico e non cattolico, ti assicuro che c'è molta più libertà.

  5. #135
    The Member L'avatar di Kabu
    Data Registrazione
    Wed Mar 2003
    Località
    (_|_)
    Messaggi
    6,710

    Predefinito

    La religione &#232; il singhiozzo di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito. &#200; l'oppio dei popoli....(cit.)

    A parte le citazioni colte...

    Io ritengo che sia piuttosto infruttuoso discutere di religione con una persona che crede, perch&#232; il presupposto della sua fede &#232; strutturato per resistere ad ogni attacco della logica.
    San Tommaso non voleva credere senza vedere... ma la sua fu esattamente una mancanza di FEDE, che nel suo significato racchiude il concetto di dover credere senza alcuna prova fisica, materiale o logica dell'esistenza di Dio.

    Un non credente invece vede la situazione dall'esterno, analizza il credo vedendone la struttura sociale, le leggi igieniche, le dottrine etiche che vi sono racchiuse.
    E' inutile spiegare ad un mussulmano che il divieto di mangiare carne e bere vino &#232; semplicemente una norma igienica dovuta al clima caldo in cui viveva; per loro &#232; la parola di dio, non si mette in discussione analizzando il motivo pratico della sua dottrina.

    Karl Marx aveva capito una grande cosa... che ogni credo religioso non &#232; nient'altro che il modo migliore in assoluto per obbligare l'uomo a comportarsi bene senza dovergli spiegare perch&#232;...

    Ovviamente tutto ci&#242; &#232; stato indispensabile finch&#232; la grande massa della popolazione &#232; rimasta ad un livello di sviluppo tale da non poter decidere di comportarsi bene per sua scelta, non avendo piena coscienza di s&#232; e delle sue azioni. Ma essendo cresciuta a dismisura in questo ultimo secolo l'autocoscienza della societ&#224;, grazie all'istruzione ed alla comunicazione globale... la religione perde apparentemente la sua utilit&#224; sociale, trasformandosi in un vuoto involucro di riti... L'uomo ormai vuole comprendere il motivo di ogni azione che compie, tende a costruirsi un'etica personale senza farsela calare dall'alto, perch&#232; sente di poterlo fare.

    E' davvero in grado di farlo in realt&#224;?

    Probabilmente non del tutto, ma ormai Dio &#232; morto... e non torner&#224; in vita.
    Abbiamo deciso di camminare con le nostre gambe, e dobbiamo continuare a camminare.
    Ultima modifica di Kabu; 30-01-2009 alle 16:29

  6. #136
    Moderatore Viandante L'avatar di IISNT
    Data Registrazione
    Tue Dec 2002
    Messaggi
    3,219

    Predefinito

    Pi&#249; che andare incontrovertibilmente a cercare una passione per spiegare ci&#242; che "la fredda mente" fa compiere, direi di considerare che svolgere un dovere, anche se la voglia effettiva di farlo manchi, porti ad una condizione di "sollevamento psicologico". In generale, far del bene perch&#233; lo si vuole (passionalmente) allieta la mente, far del bene perch&#233; lo si deve (razionalmente) solleva la mente da un peso. E' cos&#236; che la vedo.
    Comunque questo non mi pare c'entri granch&#233; :P
    No, la morale non pu&#242; essere spiegata in un unico verso, in un unica corrente di pensiero. Lo stesso sentimentalismo &#232; molto pi&#249; complesso e gi&#224; sarebbe importante distinguere passioni da motivazioni. In certi casi di base c'&#232; un bisogno da soddisfare e si ricorre alla ragione per cercare conferme, dall'altra vi &#232; in principio la ragione che da vita a un processo motivazionale estremamente complesso. Attribuire tutta la buona morale al soddisfacimento del proprio io &#232; alquanto banale e limitativo...
    E infatti non ho mai detto che tu hai messo il discussione che loro abbiano agito facendo del bene, semplicemente voglio far notare che "far del bene" + "essere credente" non &#232; sempre = "ipocrisia". Chi crede, e lo fa per bisogno personale, perch&#233; riconosce nei principi etici e morali professati da un credo una certa affinit&#224; ideologica, pu&#242; compiere quel bene sia strumentalizzandolo come passcard per accedere al "Paradiso", sia perch&#233; avverta un impulso altruistico che con l'ipocrisia non ha nulla a che vedere.
    Io credo in Dio, mi piace, in generale, ci&#242; che professa la religione Cristiana, ma IO se do 0,50€ a qualcuno che elemosina, se mi sento di proteggere qualcuno da infamie illecite, se voglio aiutare chiunque creda di poterlo fare, non &#232; perch&#233; voglia apparire alla luce di Cristo o bere un caff&#232; con San Pietro. Quindi come IO svolgo un bene nel rispetto del mio pensiero e delle mie regole morali, con la consapevolezza di dover, tuttavia, sminuire il tutto ad un "bisogno mentale di far del bene" (che sia anonimo o meno, conta poco: se faccio un favore a qualcuno, che lui mi ringrazi o meno, che appaia il mio nome nel Cast degli aiuti della sua vita o non appaia, a me interessa assolutamente poco; mi basta sapere di aver fatto del bene per rallegrarmene o allietarmi l'animo), come fai a dirmi con certezza (quindi dimostrandolo) che lo stesso bene finalizzato ad un posto in cielo sia stato mosso dai Santi o, in generale, chiunque altri sia religios ed avverta il bisogno di rendersi utile alla comunit&#224;?
    Nel caso avessi frainteso (come ha gi&#224; spiegato in modo esaustivo WWJ) allora si pu&#242; passare oltre.
    Chiaramente non posso generalizzare e dire che tutti quelli che credono fanno solo un bene meschino e ipocrita... provo a rispiegare il concetto con altre parole:
    tu stesso hai parlato di principio altruistico. Questo principio altruistico, tu stesso l'hai separato dalla fede. Se centrasse con la fede sarebbe appunto un principio ipocrita e meschino. Ma tu hai messo questo principio "laico" presente nel bisogno di un fedele di fare del bene perch&#232; &#232; giusto farlo nei nostri criteri morali e non perch&#232; ce lo dice la bibbia (ad esempio). Ed'&#232; appunto quello che dico io. &#200; un bene che si pu&#242; fare senza la fede, &#232; un principio di bene che ha a che fare col nostro mondo e non con il regno dei cieli. Quindi, il bene che hanno fatto questi religiosi lo potevano fare anche non essendo religiosi. Mentre il male che hanno fatto c'&#232; stato solo per colpa del loro fanatismo.
    Rispetto il tuo pensiero, ma, se non mi dici per quali precise motivazioni "credere sia dannoso", continueremo con uno sterile scambio di opinioni (bench&#233; l'intero topic sia destinato a protrarsi in questo modo, ma almeno qui parliamo di "banali" sillogismi e rapporti causa-effetto).
    Da un punto di vista istituzionale penso sia abbastanza evidente, quindi evito le osservazioni sull'influenza negativa delle religioni nella vita di uno stato. Mi fermo sui singoli.
    Innanzitutto spesso il credo &#232; influenzato dalla religione. Ognuna avr&#224; le sue follie, i cristiani la mortificazione di tante cose belle della vita, i tab&#249;, i pregiudizi, ecc i testimoni di geova hanno le loro manie, non tocchiamo il discorso del sangue, l'islam ha le sue leggi assurde e la religione in s&#232; &#232; talmente impegnativa che met&#224; giornata se la prende.. ma va bene... tralasciamo tutto questo, prendiamo un credo pi&#249; semplice, pi&#249; basilare. Un semplice credo.
    Io ritengo che sia assolutamente importante accettare la vita (si, in questo mi piace Nietzsche, ma non sono un suo seguace come pensavate, ho le mie idee punto e basta) nonostante sia sofferenza. Dire si alla vita nonostante il dolore. La morte qui gioca un ruolo importante. Spesso Dio rappresenta la paura dell'ignoto e della morte. In una societ&#224; che richiede consapevolezza &#232; fondamentale capire che l'ignoto fa parte del nostro mondo, accettarlo, accettare che non possiamo avere tutte le risposte e che alcune cose non le possiamo sapere. Non dobbiamo trovare a tutti i costi una risposta. Dobbiamo riconoscere che abbiamo dei limiti e dobbiamo accettarli. Cos&#236; come accettare la morte, l'idea che dovremo sparire, lasciare posto ad altri. Potrei anche essere felice di sapere che non finisce, che c'&#232; altro dopo la vita. Ma non mi riguarda, mi devo concentare sulla vita pensando che prima o poi morir&#242; e non so cosa c'&#232; dopo. Molto probabilmente non c'&#232; nulla, si muore e basta... magari c'&#232; qualcosa, ma non posso saperlo e non ha senso parlare di credere. Credere implica autoconvincimento. Posso anche pensare che dopo la vita potrebbe esserci qualcos'altro, ma autoconvincersi &#232; diverso. Se applichiamo questi autoconvincimenti alla quotidianit&#224; per me ci allontaniamo da ci&#242; che ci riguarda e da ci&#242; che &#232; reale... e se l'autonconvincimento &#232; sbagliato e quindi se l'accettazione della vita non &#232; davvero consapevole i miei studi mi portano fin ora a pensare che si &#232; maggiormente portati alla crisi.
    Questo bisogno di credere andrebbe analizzato e curato con la nostra realt&#224;.
    Che pu&#242; anche essere magica, ma questo &#232; un invisibile assolutamente terreno, io condanno l'autoconvincimento in qualcosa di cui non possiamo sapere proprio un bel niente.
    Credere non mi limita. Dio non mi limita. Il mio credo non mi limita. Dio mi &#232; sfogo psicologico, rappresenta, per me, un ausilio per guardarmi avanti ottimisticamente, e un ausilio non &#232; mai una limitazione (considerando che nessuno, anche in termini concreti, basti a e da s&#233.
    Sisi, un credo di questo tipo pu&#242; anche essere positivo se non si ha la forza di trovare questa serenit&#224; lavorando nel concreto... &#232; una soluzione di vita un p&#242; labile e buffa ma in mancanza di forza di accettazione umana mi sta benissimo... finch&#232; non danneggia gli altri puoi crearti gli stratagemmi che ritieni pi&#249; opportuni per vivere al meglio tuttavia la fede spesso porta inconsapevolezza nei singoli e danni nelle societ&#224;.
    Per me non &#232; essenziale "crearsi dei nuovi valori", quanto invece "crearsi dei valori", molto semplicemente. Ora che quei valori creati siano riciclo di concetti gi&#224; introdotti da una corrente religiosa o siano principi scaturiti da personalissimi processi mentali cambia effettivamente poco: &#232; il credere in un valore che conta, essenzialmente.
    Mi sembra un p&#242; un errata interpretazione di eterno ritorno.. non ho capito bene a cosa ti riferisci... guarda che se alla vita gli togli le possibilit&#224; diventa un inferno dei fatti accaduti... questo denuncia Niet... noi viviamo grazie alle possibilit&#224;, al continuo rinnovarsi. Che &#232; quello che fa anche l'arte, quando un quadro non &#232; mai uguale. E appunto Nietz condanna la scienza perch&#232; uccide le possibilit&#224;, si dimentica della sua origine Dionisiaca... non ho proprio capito a cosa ti riferisci con quest'uscita su Niet...
    Comunque, anche prendendo la tua frase separata dal contesto non capisco proprio... a quali valori ti riferisci? &#232; molto vaga e non ho ben capito
    La mia intuzione...ecc (non ci stava il resto del quote sorry)
    Quindi tu sostieni che i meccanismi stessi, le leggi fisiche che studiamo sono i risultati del progetto intelligente... e che il continuo moto impetuoso dell'universo, la sua continua ricerca di stabilit&#224;, il "labile" equilibrio che permette ai pianeti di esistere &#232; voluto... a me sembra un modo elegante di giustificare l'evoluzione ma privo comunque di perch&#232;. Appurato che i pianeti e l'uomo non sono stati creati come si affermava in passato, ma sono frutto di una lunga evoluzione ci raccontiamo che questa stessa evoluzione &#232; volont&#224; di Dio... una bella storiella, non c'&#232; male, ma &#232; palese sia che &#232; una favola costruita SULLA realt&#224; e non DALLA realt&#224;, solo per farla tornare... diciamo che l'ipotesi potrebbe anche essere corretta, perch&#232; no... ma non ci riguarda... quindi perch&#232; crederci?

    io non ho ancora capito perch&#232; ultimamente si aprono cos&#236; tanti topic che mettono in discussione l'esistenza di Dio e guarda caso sono sempre aperti da utenti atei. non &#232; che avete dei dubbi voi stessi e ne cercate conferma qu&#224;?
    Io non sono ateo ma agnostico, suppongo per&#242; che vedere ancora nel 2009 gente che crede a certe cose (pure convinta ) provoca un amara increduilit&#224; che porta poi ad aprire thread per capire come diamine fa la gente ad affermare, credere e pensare certe cose...
    Ultima modifica di IISNT; 30-01-2009 alle 16:37

  7. #137
    The King of Hyrule L'avatar di King Ganon
    Data Registrazione
    Wed Sep 2007
    Messaggi
    1,240

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
    No, la morale non può essere spiegata in un unico verso, in un unica corrente di pensiero. Lo stesso sentimentalismo è molto più complesso e già sarebbe importante distinguere passioni da motivazioni. In certi casi di base c'è un bisogno da soddisfare e si ricorre alla ragione per cercare conferme, dall'altra vi è in principio la ragione che da vita a un processo motivazionale estremamente complesso. Attribuire tutta la buona morale al soddisfacimento del proprio io è alquanto banale e limitativo...

    Chiaramente non posso generalizzare e dire che tutti quelli che credono fanno solo un bene meschino e ipocrita... provo a rispiegare il concetto con altre parole:
    tu stesso hai parlato di principio altruistico. Questo principio altruistico, tu stesso l'hai separato dalla fede. Se centrasse con la fede sarebbe appunto un principio ipocrita e meschino. Ma tu hai messo questo principio "laico" presente nel bisogno di un fedele di fare del bene perchè è giusto farlo nei nostri criteri morali e non perchè ce lo dice la bibbia (ad esempio). Ed'è appunto quello che dico io. È un bene che si può fare senza la fede, è un principio di bene che ha a che fare col nostro mondo e non con il regno dei cieli. Quindi, il bene che hanno fatto questi religiosi lo potevano fare anche non essendo religiosi. Mentre il male che hanno fatto c'è stato solo per colpa del loro fanatismo.

    Da un punto di vista istituzionale penso sia abbastanza evidente, quindi evito le osservazioni sull'influenza negativa delle religioni nella vita di uno stato. Mi fermo sui singoli.
    Innanzitutto spesso il credo è influenzato dalla religione. Ognuna avrà le sue follie, i cristiani la mortificazione di tante cose belle della vita, i tabù, i pregiudizi, ecc i testimoni di geova hanno le loro manie, non tocchiamo il discorso del sangue, l'islam ha le sue leggi assurde e la religione in sè è talmente impegnativa che metà giornata se la prende.. ma va bene... tralasciamo tutto questo, prendiamo un credo più semplice, più basilare. Un semplice credo.
    Io ritengo che sia assolutamente importante accettare la vita (si, in questo mi piace Nietzsche, ma non sono un suo seguace come pensavate, ho le mie idee punto e basta) nonostante sia sofferenza. Dire si alla vita nonostante il dolore. La morte qui gioca un ruolo importante. Spesso Dio rappresenta la paura dell'ignoto e della morte. In una società che richiede consapevolezza è fondamentale capire che l'ignoto fa parte del nostro mondo, accettarlo, accettare che non possiamo avere tutte le risposte e che alcune cose non le possiamo sapere. Non dobbiamo trovare a tutti i costi una risposta. Dobbiamo riconoscere che abbiamo dei limiti e dobbiamo accettarli. Così come accettare la morte, l'idea che dovremo sparire, lasciare posto ad altri. Potrei anche essere felice di sapere che non finisce, che c'è altro dopo la vita. Ma non mi riguarda, mi devo concentare sulla vita pensando che prima o poi morirò e non so cosa c'è dopo. Molto probabilmente non c'è nulla, si muore e basta... magari c'è qualcosa, ma non posso saperlo e non ha senso parlare di credere. Credere implica autoconvincimento. Posso anche pensare che dopo la vita potrebbe esserci qualcos'altro, ma autoconvincersi è diverso. Se applichiamo questi autoconvincimenti alla quotidianità per me ci allontaniamo da ciò che ci riguarda e da ciò che è reale... e se l'autonconvincimento è sbagliato e quindi se l'accettazione della vita non è davvero consapevole i miei studi mi portano fin ora a pensare che si è maggiormente portati alla crisi.
    Questo bisogno di credere andrebbe analizzato e curato con la nostra realtà.
    Che può anche essere magica, ma questo è un invisibile assolutamente terreno, io condanno l'autoconvincimento in qualcosa di cui non possiamo sapere proprio un bel niente.

    Sisi, un credo di questo tipo può anche essere positivo se non si ha la forza di trovare questa serenità lavorando nel concreto... è una soluzione di vita un pò labile e buffa ma in mancanza di forza di accettazione umana mi sta benissimo... finchè non danneggia gli altri puoi crearti gli stratagemmi che ritieni più opportuni per vivere al meglio tuttavia la fede spesso porta inconsapevolezza nei singoli e danni nelle società.

    Mi sembra un pò un errata interpretazione di eterno ritorno.. non ho capito bene a cosa ti riferisci... guarda che se alla vita gli togli le possibilità diventa un inferno dei fatti accaduti... questo denuncia Niet... noi viviamo grazie alle possibilità, al continuo rinnovarsi. Che è quello che fa anche l'arte, quando un quadro non è mai uguale. E appunto Nietz condanna la scienza perchè uccide le possibilità, si dimentica della sua origine Dionisiaca... non ho proprio capito a cosa ti riferisci con quest'uscita su Niet...
    Comunque, anche prendendo la tua frase separata dal contesto non capisco proprio... a quali valori ti riferisci? è molto vaga e non ho ben capito

    Quindi tu sostieni che i meccanismi stessi, le leggi fisiche che studiamo sono i risultati del progetto intelligente... e che il continuo moto impetuoso dell'universo, la sua continua ricerca di stabilità, il "labile" equilibrio che permette ai pianeti di esistere è voluto... a me sembra un modo elegante di giustificare l'evoluzione ma privo comunque di perchè. Appurato che i pianeti e l'uomo non sono stati creati come si affermava in passato, ma sono frutto di una lunga evoluzione ci raccontiamo che questa stessa evoluzione è volontà di Dio... una bella storiella, non c'è male, ma è palese sia che è una favola costruita SULLA realtà e non DALLA realtà, solo per farla tornare... diciamo che l'ipotesi potrebbe anche essere corretta, perchè no... ma non ci riguarda... quindi perchè crederci?


    Io non sono ateo ma agnostico, suppongo però che vedere ancora nel 2009 gente che crede a certe cose (pure convinta ) provoca un amara increduilità che porta poi ad aprire thread per capire come diamine fa la gente ad affermare, credere e pensare certe cose...
    Un altro da stimare questo quì.
    The middle of the world Il mio foro, entrate numerosi!

  8. #138
    Re-build L'avatar di Lorenzo GOV
    Data Registrazione
    Tue Oct 2006
    Località
    Wonderland
    Messaggi
    16,126

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Ssj 3 Visualizza Messaggio
    Il Vecchio Testamento, per un cristiano, va interpretato e riinterpretato sotto l'ottica del Nuovo.
    Questo non è scritto da nessuna parte, nemmeno nella "prefazione" del Nuovo.
    E comunque, se hai ancora da ridire, sappi che teoricamente nulla vieta che i diluvi e le catastrofi siano accaduti veramente, anche se magari non proprio come ci vengono descritti
    .
    Ripeto: inerranza della Bibbia = veridicità di tutto quello che è scritto per ispirazione deivina degli scrittori della Bibbia. Ergo tutto quello che è scritto, è una grande vaccata.
    Fatto sta che con il Vangelo gran parte di ciò che è stato scritto prima è stato modificato, ergo ogni ragionamento che punta a distruggere il cristianesimo basandosi sul non-intervento di Dio ai nostri giorni, è da buttare.
    Scusa l'ignoranza, ma a cosa alludi?
    P.S. Non crederai certo che i quattro Vangeli siano stati scelti senza criterio, vero? Sono gli unici ad avere molti brani in comune e ad aver mostrato qualche prova della loro veridicità basandosi su descrizioni dei luoghi, censimenti (non affidabilissimi, ma vabbè) e cose simili, se leggi gli altri ti accorgi tranquillamente della differenza.
    QUesta te la potevi risparmiare: se vuoi ti cito tutte le incongruenzze presenti nei Vangeli.

  9. #139
    Senior Member L'avatar di Ssj 3
    Data Registrazione
    Sun Oct 2007
    Messaggi
    2,697

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Lorenzo GOV Visualizza Messaggio
    Questo non &#232; scritto da nessuna parte, nemmeno nella "prefazione" del Nuovo.
    Gi&#224;. Lasciamo stare.
    Ripeto: inerranza della Bibbia = veridicit&#224; di tutto quello che &#232; scritto per ispirazione deivina degli scrittori della Bibbia. Ergo tutto quello che &#232; scritto, &#232; una grande vaccata.
    E tu ne hai le prove.
    Scusa l'ignoranza, ma a cosa alludi?
    Alludo al fatto che nel Vangelo viene detto pi&#249; volte che le punizioni divine non esistono.
    QUesta te la potevi risparmiare: se vuoi ti cito tutte le incongruenzze presenti nei Vangeli.
    Cita pure.
    Ultima modifica di Ssj 3; 30-01-2009 alle 21:10

  10. #140
    Re-build L'avatar di Lorenzo GOV
    Data Registrazione
    Tue Oct 2006
    Località
    Wonderland
    Messaggi
    16,126

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Ssj 3 Visualizza Messaggio
    E tu ne hai le prove.
    Non c'&#232; bisogno di prove per rilegare la storia dell'Arca ad un racconto dei fratelli Grimm.
    Alludo al fatto che nel Vangelo viene detto pi&#249; volte che le punizioni divine non esistono.
    Contraddicendo l'Antico, ma se l'Antico &#232; falso cade tutta la sacralit&#224; della Bibbia.
    Cita pure.
    Cito solo alcune:

    Chi portava la croce?
    Matteo, Marco, Luca: Simone di Cirene.
    Giovanni: Ges&#249; stesso.

    Quali sono state le ultime parole pronunciate da Ges&#249; sulla croce?
    Matteo, Marco: <<Dio mio, Dio mio, perch&#232; mi hai abbandonato?>>.
    Luca: <<Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito>>.
    Giovanni: <<Tutto &#232; compiuto!>>.

    Dopo essere risorto a chi appare per primo Ges&#249;?
    Matteo: le due Marie.
    Marco: solo a Maria Maddalena.
    Luca: Cleopa e un altro uomo.
    Giovanni: solo Maria Maddalena.

    Quante volte Ges&#249; appare dopo essere risorto?
    Matteo, Luca: due volte.
    MArco: tre volte.
    Giovanni: quattro volte.

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •