Ciao Jenny è sempre un piacere ^^
Infatti i consigli dei genitori devono limitarsi ad essere consigli e non imposizioni. Essenzialmente il genitore è un mestiere a tempo pieno (o a tempo perso dipende dai punti di vista ) e tu accenni ai valori che dovrebbero trasmettere i genitori ai propri figli, sì questo è una cosa naturale, anche molti altri esseri viventi fanno lo stesso (si pensi al lupo che insegna a cacciare al cucciolo, certo il caso dell'uomo è particolare), ma chi decide che quei valori siano giusti o sbagliati? Si pensi ad esempio ad una famiglia molto povera il padre ruba per sopravvivere e far sopravvivere la propria famiglia ammettiamo che questo padre è irresponsabile e immorale la prima cosa che fa è insegnare a rubare ai propri figli e obiettivamente parlando mi sembra sbagliato rubare a priori (forse Robin Hood fa un'eccezione ). Con questo voglio dire che i genitori sbagliano come tutti hanno più esperienza perché sono più grandi ma non è sempre detto che siano più maturi. Riprendendo l'esempio ammettiamo che per paradosso uno dei figli frequenti gente onesta (dico per paradosso per ovvie ragioni sociale che non sto qui a dire) egli impara "per strada" per così dire che rubare è sbagliato e quindi trova altri mezzi più onesti (o meno disonesti) per sopravvivere. Forse ho fatto un esempio banale ma non è forse questo un esempio di valore appreso per strada?
Anche da me non c'è molto dialogo ma principalmente per mia volontà, sono spesso molto loquace (logorroico ) ma parlo per non creare silenzio e non parlo di cose riservate perché sono uno spirito indipendente che vuole sbattere la testa su tutto pur di capire e imparare da solo. Non escludo che questa mia volontà mi sia stata trasmessa dai miei genitori, ma non escludo nemmeno di averla "forgiata" per strada.
Come dici tu da piccoli è normale essere guidati dai genitori ma è anche il momento in cui un individuo è più psicologicamente malleabile il che significa che ciò che ci viene detto sarà ciò che poi saremo, o per meglio dire parte di ciò che ci viene detto rimarrà sempre una linea guida su tante cose nel futuro del bambino.
sapevo che presto sarebbe emerso anche questo argomento il genitore-amico. Io lo accetto perché avvicina i genitori ai figli e permette loro di comprenderli meglio (in altre parole se c'è dialogo c'è interazione, se c'è interazione c'è confronto e se c'è confronto c'è la comprensione), ma non bisogna dimenticarci che prima di essere amico il genitore è genitore e ricopre un ruolo che è ben altro che generare prole!
E' proprio in questo ruolo che io vedo una perdita sembra che stia scomparendo il genitore e si stia trasformando in quello di amico o di "estraneo". Gli amici sono amici non genitori. Se considero un genitore=amico allora il sabato sera lo porto in discoteca, gli offro una canna (non mi drogo era per fare un esempio) ecc.
Black Blaze non ho riportato il tuo post be' per ovvie ragioni (un altro post di un kilomentro era meglio evitare o ci bannavano tutti e due) ma lo commento ugualmente. Dici che il fenomeno esiste da tempo ma ciò che ho notato io è che questo fenomeno stia degenerando
questo lo appoggio pienamente il genitore vuole sempre il suo "bambino" anche se poi si va a lamentare che non lo sopporta più ..... genitori valli a capire! (espressione paradossale in relazione all'argomento ). Poi aggiungi dicendo che chiuderebbero la progenie in una stanza e qui c'è un po' il nocciolo della questione sono i figli che si ribellano o sono i genitori a farli ribellare?Ti do anche una risposta bonus XD :il genitore medio fatica un pò a vedere il figlio crescere e diventare sempre più indipendente, se poi ci aggiungiamo le preoccupazioni a cui sono sottoposti in continuazione (basta guardare un tg a caso) chiuderebbero la progenie in una stanza. Il caso vuole che la suddetta prole tenda a voler affermare la propria persona come organismo pensante e indipendente. Eh beh, facendo 2 conti (2+2=) si capisce subito che sotto lo stesso tetto tali idee faticano a convivere serenamente.
Infine dici che un adolescente tende a voler affermare la sua posizione be' questo è normale tutti indiscriminatamente in una famiglia (ma in qualunque contesto sociale) tendono a voler avere voce in capitolo e attraverso questa tendenza nascono spesso contrasti ovvi a volte prevedibili (spesso no).
ti capisco(quando lei ascolta canzoni napoletane che, concedetemelo, mi fanno accapponare la pelle)