Originariamente Scritto da
ghonnen
Sul nulla d' innovativo ho qualcosa a che ridire.
Per cominciare ONE PIECE introduce la sequenza a spezzoni (ossia la stessa vignetta spezzata 3-4 volte con pezzi più piccoli).
Poi sempre sul disegno , è innovativo dal punto di vista delle pupille: infatti Oda sfatta un pò il mito sul desing degli occhioni(che tiene solo per le ragazze).
E’ il primo ad utilizzare inquadrature dinamiche e cinematografiche: i suoi combattimenti ad esempio sono carichi di movimento, reso grazie alle pose deformate e dinamiche che utilizza per i personaggi.
Vorrei far notare anche che è il primo shonen di questa lunghezza a non deragliare, e ad incastrasi perfettamente anche dopo 50 volumi, mostrando che l' autore fin dall' inizio aveva tutto in mente (Brook ne è una prova).
Introduce la presentazione dei personaggi : i personaggi vengono presentate inizialmente senza mostrarne il volto, e solo poco a poco vengono presentati: anche a distanza di volumi aumentando la suspense.
E la loro presentazione adotta questo metodo imapaginativo unico: a sinistra/destra il personaggio mostrato nell’ intero, e nella vignetta in alto, sullo sfondo il volto in grande.
Se hai visto solo l' anime, dubito che tu possa aver seguito veramente One Piece, visto che l' anime di per sè non è un buon prodotto.
A parte qualche mezza puntata vista di sfuggita, l'anime non l'ho mai preso in considerazione, il mio intervento era mirato al manga.
Sono il primo ad ammettere che protagonisti sono ben caratterizzati e che lo stile di disegno ricalca il loro carisma, ma sinceramente non noto tutta questa innovazione dal punto di vista grafico. Per esempio riguardo agli occhi ridimensionati ad un livello più umano, mai visto una tavola di Miura o Inoue?
Oda inventa un mondo fine a se stesso: non solo con le isole, ma anche con leggi fisiche nuove (su come funziona la grande rotta ad esempio… o le varie isole e il loro funzionamento).
Tra l' altro paragonare Dragonball e Naruto a quest’ opera è impossibile, in quanto questa gli è nettamente superiore.
Non è Dragonball ad aver influenzato questa nuova generazione di manga, bensì One Piece: infatti One Piece è il primo in questo genere di shonen d’ avventura.
Poi dopo di lui arrivano i vari Bleach, Naruto D.gray-man ecc ecc...che cavalcano l' onda di Oda.
One Piece affronta diverse questioni, e ogni isola riporta ambientazione e background di un periodo e di un continente/paese.
Basti vedere Alabasta=Egitto.
O Water 7 = Italia.
Mai giocato a "Skyes of Arcadia" eh?
La prima volta che ho visto come era strutturato il mondo di One Piece, ho avuto un vago senso di deja-vu.
Oda è anche Il primo ad introdurre nelle copertine spezzoni che dopo , prima o poi, s’ intrecciano con la storia principale.
Il manga è avvolto dal mistero (cosa che non lo sono i 2 titoli che tu hai citato), ed è pieno di personaggi caratteristici.
Sarà che quella scaletta viene sempre seguita, ma è il modo in cui ogni saga la presenta a renderla ogni volta più intrigante.
Beh dipende, personalmente mi ha stancato, speravo in qualche colpo di scena, pensavo che dopo un pò la trama iniziasse a prendere un'altra piega, ma mi sbagliavo. Purtroppo. Questioni di gusti, il manga va a gonfie vele e vende un casino, forse ai ragazzini (ai quali è in special modo rivolto) non fa differenza l'iter narrativo, a me si.
Non si può paragonare la trama di Alabasta con quella di Water 7, sono due saghe completamente differenti.
Tra l’ altro non è un handicap che ha l’ autore, bensì è un impostazione che ha studiato: infatti nessuno si asseterebbe/ava che potesse prendere un'altra piega.
One Piece è innovativo perché è il primo Shonen pubblicato su Shonen Jump con una storia completa su ogni aspetto: dalle risate, ai combattimenti ai momenti tristi ed l’ opera più vicina alla perfezione, pur avendo una mole di 51 volumi.
Oddio, con tutto il rispetto, ma se reputi One Piece la perfezione, fidati che hai ancora molto da leggere
Per rispondere al topic:
Il miglior Shonen che sia mai esistito, e quando Oda giungerà alla fine, sono sicuro che il valore dell’ opera aumenterà ancora di più.
Questo dimostra che non solo i manga fatti con fan service hanno successo: o almeno, in Giappone.