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  1. #361
    No, non QUEL GT L'avatar di GT!
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    Accidenti, il piano di Ghiller sembra ancora più terribile di quello che avevamo pensato in partenza.
    Beh, fortunatamente (Crilin e 18 non sono molto d'accordo perchè la loro non si può dire fortuna) Marion gli ha tolto le palmipedi appiccicose di dosso!
    O forse... quello che abbiamo visto non è che l'inizio?

    ...O__O ...
    Oh...Santissima... Cacca... di Arale!!!


    Povera 18... "Tranquilla, sarà piacevole", dice lui!
    Certo, dicono tutti così, ma aspetta che magari qualcuno ti spacchi gambe e braccia paralizzandoti, oppure che ti droghi e ti appenda al soffitto e poi vediamo se lo trovi piacevole, Ghilly!

    ...Penso che a giorni arriverà uno schizzo su questo capitolo conturbante!
    Ultima modifica di GT!; 12-04-2010 alle 19:44
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  2. #362
    XD power L'avatar di XD forever
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    XD city,la città da dove vengon tutti gli XD
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    Si riprende uno special con un capitolo degno di rispetto!E bravo Final!XD

  3. #363
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    EPISODIO 15: LA MINACCIA DI RAMON

    Un’unica parola che rimbombava nella sua mente come un tamburo. No, non una parola; un nome. Il suo nome. Un’evocazione carica di speranza. Quel tripudio di voci per il quale aveva tanto lottato e del quale si era più volte beato in quel momento suonava nella sua testa come il rumoreggiare di una folla eccitata che chiamava un condannato al patibolo. “Satan! Satan! Satan!” urlava la marea umana di persone che si era radunata attorno alla villa di colui che il mondo intero, o quasi, credeva essere l’artefice della sconfitta di Cell. Quando il campione di lotta libera aveva mentito affermando di essere il salvatore del mondo, egli pensava di poter godere dei frutti di quell’astuta mossa, che aveva fatto crescere la sua popolarità a livelli stratosferici, per il resto della sua vita senza alcun genere di effetto collaterale. Invece, quasi come se il fato cospirasse affinché Satan pagasse per le proprie menzogne, egli si ritrovava per la seconda volta nel giro di pochi mesi implicato in situazioni estremamente pericolosi. Prima quando Borjack e i suoi scagnozzi avevano trasformato il torneo-farsa creato ad arte da lui e dal miliardario che lo aveva indetto per il compleanno del figlioletto in una trappola mortale, nella quale il campione dei campioni aveva rischiato di rimetterci le penne, e ora quell’invasione ad opera di quel saiyan che stava seminando morte e distruzione sull’intero pianeta. Le immagini delle città distrutte, dei cadaveri, e delle esplosioni che erano state documentate dalle televisioni si susseguivano nella mente di Satan, in sovrapposizione con le invocazioni della gente che aspettava un suo intervento come unica speranza di salvezza. Tutto ciò getto l’uomo in uno stato di panico totale.
    “Maledizione!” imprecò per l’ennesima volta tra se e se Satan mentre camminava nervosamente avanti e indietro nel salotto della sua villa. Cosa avrebbe dovuto fare? Fuggire? Non ne avrebbe avuto la possibilità, in quanto la villa era completamente circondata. Inoltre se per caso la situazione si fosse successivamente risolta come le altre volte per merito di quegli strani guerrieri dorati la sua fuga lo avrebbe smascherato, facendolo apparire agli occhi della gente come l’impostore che era. La cosa migliore da fare era rifugiarsi dietro la solita scusa del mal di pancia.
    “Non vai ad aiutarli, papà?”. Una giovane voce alle sue spalle fece sussultare l’uomo. Fu come se qualcuno avesse preso il suo cuore e lo avesse infilato in una morsa straziante. Lentamente Satan si voltò e vide colei che non poteva non aver riconosciuto. Una ragazzina di dieci anni dai grandi e splendidi occhi azzurri e dei capelli neri legati in due codini. Se ne stava sulla porta del salotto, fissando il proprio padre con occhi carichi di speranza e di malcelata adorazione verso colui che considerava un eroe. Satan deglutì “Videl… tesoro! Io…” balbettò poco convinto l’uomo, le cui velleità di mentire vennero disintegrati alla vista dello sguardo della figlia che già iniziava a contorcersi in un’espressione di delusione per via dei tentennamenti del padre. Il campione dei campioni scoppiò a ridere, ostentando sicurezza, tipico atteggiamento che assumeva quando voleva prendere tempo, quindi disse “Ma certo piccola! Ci penserà il tuo papà a sistemare quel mostro! Stavo solo elaborando una strategia!”. Lo sguardo di Videl si illuminò in un’espressione di profonda adorazione. “Oddio! Cosa mi è saltato in mente? Adesso dovrò andarci per forza! Accidenti a te Videl! Tutto questo soltanto per non deluderti! Del resto, preferirei rimetterci la pelle piuttosto che avere il disprezzo della mia bambina…” pensò il campione dei campioni. “Voglio venire anch’io!” propose la ragazza. “NO!” urlò perentorio Satan con un’enfasi tale da far sussultare Videl. La prospettiva di portarsi dietro la figlia aveva letteralmente terrorizzato il campione del mondo. Già sarebbe stato difficile portare a casa la propria di pelle. Come avrebbe potuto anche solo sperare di essere in grado di difendere la figlia?. “Uffa papà! In ogni caso ci saresti tu a difendermi! Non mi hai permesso di venire con te ne al Cell Game ne al torneo galattico! Dammi un’occasione per combattere al tuo fianco! Lo sai che sono forte! Ci alleniamo sempre insieme e non mi sembra di cavarmela male!” insistette la ragazza. “Non se ne parla! Sei ancora troppo piccola per accompagnarmi in missioni tanto pericolose! Inoltre contro questo alieno potrei essere costretto a sprigionare tutta la mia potenza, e potrei finire con il farti male involontariamente!” disse Satan, perfettamente consapevole di star chiaramente mentendo in merito alla sua reale forza, e sperando che la marea di balle che aveva raccontato alla figlia nel corso degli anni potessero portarla a credergli sulla parola e a fidarsi di lui. “Ah… quindi hai paura che io possa esserti di intralcio? Uhm… va bene allora! Me ne starò a casa! Non voglio che rischi la vita soltanto perché ti preoccupi per me!” disse la ragazzina. Satan ringraziò il cielo che Videl avesse solo dieci anni e che quindi fosse ancora abbastanza semplice da ingannare. Il campione provò dispiacere nel vedere la propria bambina con espressione delusa, quindi aggiunse “Su dai piccola! Non appena tornerò ti farò un bel regalo! Cosa vuoi? Una bambola? Un vestitino nuovo?” propose Satan. Gli occhi della piccola Videl si illuminarono ed entusiasta ella disse “Voglio un sacco nuovo per la boxe! Ormai quello vecchio l’ho rotto!”. Satan sollevò gli occhi al cielo e sorrise ironico. Non avrebbe mai totalmente realizzato come la sua figliola fosse molto più simile a una tigre che alla principessina che egli si era figurato nel proprio immaginario. “Ok! Vada per il sacco!” acconsentì Satan per poi abbracciare forte Videl. La strinse a se con forza. Era la cosa più bella e importante della sua vita, e quella sarebbe potuta essere l’ultima volta che la vedeva. Voleva assaporare ogni momento di quello che poteva essere il suo ultimo contatto con la sua bambina. Che garanzie aveva che se la sarebbe cavata anche quella volta? Non gli era chiaro neppure come fosse sopravissuto le atre volte! “Hehehe! Non così forte papà! Mi fai male!” si lamentò una comunque felice Videl. “Ehm… scusa tesoro!” disse Satan trattenendo le lacrime e stampandosi in volto uno dei suoi soliti sorrisi spacconi così rassicuranti. Magari Satan non era davvero il guerriero più valido del pianeta, ma in quanto a bluffare avrebbe potuto dare lezioni a chiunque. “Bene! Ora vado a dare una lezione a quel tipaccio! Ci vediamo stasera per cena!” disse Satan per poi avviarsi verso la porta del salotto. “Vai papà! Sei il mio eroe!” lo incitò Videl. Senza voltarsi il campione del mondo alzò il braccio facendo segno di vittoria con le due dita per poi sparire dietro la porta. Non appena egli fu fuori dalla visuale della figlia i muscoli del suo viso si rilassarono dallo stato di contrazione in cui si trovavano in precedenza facendo assumere al suo volto l’espressione dal quale traspariva la reale paura che lo attanagliava. “Oh divinità aiutatemi! Mi serve davvero un miracolo questa volta!” pensò l’uomo per poi dirigersi senza fretta alcuna verso la folla all’esterno. Una volta mostratosi alla gente non avrebbe più potuto tornare indietro, e lo stato d’animo che pervadeva il suo animo era lo stesso di qualcuno nella cui mente risuonano i sinistri rintocchi delle campane dell’oltretomba. .

  4. #364
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    Intanto lo scontro tra Ràmon e Vegeta era entrato nel vivo, con il saiyan autentico e quello artificiale che combattevano furiosamente. Il principe dei saiyan non poté che restare sorpreso dalle capacità tecniche dell’androide, il quale non era soltanto potente e veloce, ma anche perfettamente capace di contrastare un guerriero di prim’ordine come Vegeta anche sul piano dei riflessi e della coordinazione dei movimenti, con il padre di Trunks che si ritrovò costretto a impegnarsi al massimo per non essere sopraffatto dalle doti dell’androide. “Anche contro C-18 e C-13 sono stato messo in seria difficoltà, ma soprattutto per il fatto che essi fossero superiori a me in forza, velocità e resistenza! Un androide così capace sul piano della tecnica non l’ho mai incontrato, se si eccettua Cell, che però era un caso abbastanza particolare! Le capacità di Ghiller di creare macchine da battaglia è certamente superiore rispetto a quella già considerevole del dottor Gero!” pensò Vegeta. Del resto il suo potere di Super saiyan Full Power gli avrebbe consentito di annientare tutti gli androidi e i cyborg dal numero 13 fino al 20 senza alcuna difficoltà, anche contemporaneamente. Eppure Ghiller non solo era riuscito a creare un androide abbastanza potente da contrastarlo, ma anche in grado di surclassare sul piano della tecnica combattiva qualsiasi suo predecessore. “Sei un osso duro, maledetto ammasso di ferraglia! E pensare che non sei altro che la patetica imitazione di un vero saiyan!” disse Vegeta senza interrompere il vicendevole scambio di colpi con Ràmon. “Una patetica imitazione? Forse! Che però sta per surclassare l’originale!” disse provocatorio l’androide. “Ti si devono essere fusi i circuiti per ritenere solo lontanamente possibile che ciò possa avvenire!” affermò determinato il saiyan per poi evitare l’ennesimo colpo e riuscire a trovare un varco nelle difese di Ràmon, colpendolo con un violento destro in pieno stomaco, che stordì l’androide. Vegeta sapeva che quello poteva essere il momento decisivo per far volgere le sorti dello scontro a suo favore. Con risolutezza il principe dei saiyan colpì più e più volte il proprio avversario, cercando di danneggiarlo il più possibile. La reazione di Ràmon, tuttavia non si fece attendere. La creatura di Ghiller afferrò per un polso il marito di Bulma tirandolo a se in modo che lo sopravanzasse per poi sferrargli in rotazione una gomitata in piena nuca. Il colpo fu molto violento, e Vegeta barcollò disorientato, cosa che permise a Ràmon di colpirlo nuovamente con un potente calcio facendolo precipitare verso il suolo. Con una reazione repentina, Vegeta riuscì ad evitare di schiantarsi a pochi metri dal suolo, ma quando sollevò lo sguardo, i suoi occhi furono attraversati da un lampo di profondo stupore. Ràmon aveva spalancato le braccia perpendicolarmente al corpo per poi congiungerle innanzi a se concentrando un’immensa quantità di energia. “Ma quello è…” sussultò Vegeta. “Finaaaaaaaaaaal… Flaaaaash!!!!!” urlò il saiyan artificiale per poi scagliare quel colpo di devastante potenza verso il saiyan, il quale con un riflesso prodigioso all’ultima istante. Il colpo tuttavia fu tanto potente da distruggere tutto ciò che rimaneva dell’intera metropoli, lasciando al suo posto soltanto un desolato deserto. “Un colpo che in quanto a potenza non ha nulla da invidiare al mio! Fortunatamente Ghiller ti ha conferito anche l’intelletto a poterlo controllare senza comportare la distruzione del pianeta…” disse Vegeta, conscio tanto della potenza quanto della pericolosità di tale colpo. “Sei sorpreso che sappia utilizzare le tue tecniche?” chiese provocatorio Ràmon. “Non molto… dopotutto anche quel Cell era capace di utilizzare i colpi speciali di noi saiyan! Anche se nel suo caso era una questione di cellule!” rispose il saiyan. “Oh… e non sono capace di utilizzare soltanto le tue, sai?” disse Ràmon per poi alzare pollice ed indice, compiendo un movimento a mezzaluna, generando una serie di esplosioni di energia concatenate lungo la traiettoria coperta dal suo braccio. Vegeta evitò il colpo senza difficoltà, per poi sorridere sornione. “Ah! Sei davvero sciocco se pensi di potermi sorprendere con una tecnica di Nappa! Ci siamo battuti più volte e non è mai riuscito a sconfiggermi!” disse il principe dei saiyan, il quale però si rese conto solo allora di aver perso completamente di vista Ràmon. “Ma dov’è finito?” si chiese Vegeta guardandosi intorno. “Con quelle di Nappa forse no… ma con quelle di Kakaroth?” chiese la voce di Ràmon alle sue spalle. “Teletrasporto?” pensò Vegeta nel sussultare, quindi fece per spostarsi, comprendendo come il saiyan artificiale fosse dietro di lui, ma prima che potesse farlo sentì la sua schiena bruciare. Ràmon aveva approfittato della situazione per colpire Vegeta con un attacco alle spalle. Il principe dei saiyan cadde prono sul terreno, perdendo la trasformazione in Super saiyan. L’impatto era stato violentissimo, e il non aver potuto opporre alcuna difesa era costato al saiyan una repentina quanto inattesa sconfitta. “E adesso ti finirò… che tecnica potrei utilizzare? Mmm… ci sono! Quale modo migliore per porre fine alla tua esistenza su questo pianeta che utilizzare la tecnica che tu volevi utilizzare per distruggerlo? Molto ironico, non trovi?” disse Ràmon divertito per poi venire circondato da un alone di energia purpurea mentre concentrava il proprio potere per l’attacco finale. “Gallick oh!!!” urlò il saiyan artificiale per poi scagliare il proprio colpo contro un Vegeta ormai inerme. Sarebbe stata la fine per il principe dei saiyan?

  5. #365
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    Satan arriva e ammazza tutti!

    Bene, bene, Ràmon è piuttosto insidioso e ben progettato, pare sarà difficile avere la meglio su di lui.

  6. #366
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    Ramon ,un androide modello o un Call di Ghiller?Lo scopriremo nel notiziario "Amici dei robot"!XD
    Videl crede ancora(per poco) a Satan che si butta a morire!SIIIIII!XD

  7. #367
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    quindi ora 18 è in una situazione critica ma almeno ha salvato crillin. vegeta invece Vegeta non se la passa propio bene. creare un essere con una potenza simile a quella di perfect cell non è cosa da poco ghiller e la sua intelligenza continuano a stupire mi chiedo fin dove arriverà

    una domanda: ma Marion è stata costruita su base umana o è completamente robotica?
    "Dici che chi è più debole dovrebbe lasciare che il più forte si prenda la sua vita? E allora... non dire un'altra parola e muori in silenzio!" Dragon Ball Adventure Ep. 90

  8. #368
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    Marion è del tutto artificiale.

  9. #369
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    ok grazie. povero crilin deve esere stato un grosso smacco per lui scoprire la dura verità
    "Dici che chi è più debole dovrebbe lasciare che il più forte si prenda la sua vita? E allora... non dire un'altra parola e muori in silenzio!" Dragon Ball Adventure Ep. 90

  10. #370
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    Final, mi servirebbe un breve riassunto delle descrizioni fisiche dei tirapiedi di Ghiller, che non riesco a ricordare tutti.
    Pensi di potermelo fare? ^^
    Per cosa mi serve... beh...vedrai! XD
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