non esiste la morte
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EW
Consideralo fatto.
L'orrore del reale è nulla contro l'idea dell'orrore. I miei pensieri, solo virtuali omicidi, scuotono la mia natura d'uomo; funzione e immaginazione si mescolano; e nulla è, se non ciò che non è.
morire vuol dire essere mangiato dai vermi in un buco dentro a una bara
a meno che non ti fai cremare
Be, presumo si inizi un'altro ciclo vitale con una nuova forma...
(reincarnazione)
Ciò al fine di progredire ed evolversi a livello spirituale per potersi cosi ricongiungere col tutto (DIO)!
Poi mistero...
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La reincarnazione è un nonsenso: dal momento che il nostro io è costituito dalla memoria e dalla consapevolezza di sè, considerando che rinascere in un altro corpo sottintenderebbe perdere le suddette peculiarità, ne segue che si perde il proprio io, ergo che non si ha modo di rinascere.
L'orrore del reale è nulla contro l'idea dell'orrore. I miei pensieri, solo virtuali omicidi, scuotono la mia natura d'uomo; funzione e immaginazione si mescolano; e nulla è, se non ciò che non è.
La questione è più semplice di come appaia, Rou Dai Kaiohshin.
Dal proprio punto di vista, la morte personale non esiste, in quanto non ne si sarebbe coscienti. Si evince, dunque, che il concetto di "morte" è attribuibile solo al resto degli individui.
Per dire che la morte raggiunga chiunque bisognerebbe assumere il punto di vista di Dio, o di chi per Lui, ma per il resto, la morte raggiungerà sempre tutti al di fuori di uno.
Pff! Può anche essere che si perdano le memorie e la consapevolezza di sé...
Ma ciò non toglie che si resti sempre se stessi, certo non dal punto di vista dell'individuo, ma da quello del'universo (DIO o come si preferisce definire tale entità...) l'essenza resta tale, sotto qualunque forma! Purtroppo, tra l'altro, nessuno di noi avrà mai la consapevolezza di se stesso, in quanto vincolato dal mondo materiale...
Hmm! Interessante, credo tu abbia anche ragione da 1 certo punto di vista...
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No, l'essenza non è altro che la consapevolezza di sè. Questo e non altro.
Di conseguenza, venendo a meno la coscienza, viene a meno tutto, e non si è più nulla.
Il fatto che non si sia coscienti di qualcosa non implica per nulla che questa cosa non esista.
Certo, questo sì, noi non abbiamo modo di accorgerci della nostra morte, tuttavia asserire che per il detto motivo la morte non esista mi sembra un passo più lungo della gamba.
L'orrore del reale è nulla contro l'idea dell'orrore. I miei pensieri, solo virtuali omicidi, scuotono la mia natura d'uomo; funzione e immaginazione si mescolano; e nulla è, se non ciò che non è.