Io invece, spero che non ci sia niente. La prospettiva di vivere in eterno, anche dopo la morte, mi dà i brividi.Originariamente Scritto da sssebi
Io invece, spero che non ci sia niente. La prospettiva di vivere in eterno, anche dopo la morte, mi dà i brividi.
Forse quando rimarrà solo sale e terra e le stelle cadranno, ti sentirai a casa.
Tutt'altro. Riuscirei nella piena autorealizzazione.
Come corpo attuale affermo l'esistenza del nulla in seguito alla morte biologica; come spirito attuale (o passato, chissàaffermo l'esistenza della non morte: per speranza, più che altro.
Viaggiare in astrale in eterno.
Bisogna dire che il tema dell'immortalità è piuttosto controverso. In ogni caso, un ente immortale non sperimenta assolutamente angoscia per la sua condizione, perché è "al di là". Anzi, se ammettiamo l'esistenza di qualcosa al di là della materia, l'anima non sarebbe neanche soggetta al concetto di "tempo", quindi non sarebbe né mortale né immortale.
Una corda scese sinuosa. La afferrai fra gli spruzzi e dal ponte si levò un grido di incoraggiamento, sguaiato e scellerato, il cui fetore era un affronto al cielo.
Se s'intende il tempo nei termini di "forza che conduce ogni entità biologica alla propria fine", è logico che l'anima, che - come già detto da te - trascende le categorie logiche di spazio e tempo, sia acronica e, dunque, immortale.
La morte è la fine della consapevolezza d'esistere.
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a me invece pensare che dopo la morte la mia anima sparisce nel nulla per sempre mi dà i brividi.
Sinceramente non credo nemmeno nell' esistenza della morte...
E' tutta una cospirazione degli alieni, sai?
Boh, vedrò cosa c'è dopo la morte solo quando morrò.
Embrace your dreams, and...whatever happens, protect your honour...of SOLDIER!
[Zack Fair, Crisis Core: Final Fantasy VII]
A volte mi chiedo se siete pagati per spararle così grosse e insensate. No, seriamente, che significa "allora sei una reincarnazione"? Mi perplimo ogni volta che mi imbatto in simili castronerie, e spesso mi chiedo se non sia io a non cogliere un eventuale - e malcelato- sarcasmo, o una qualche velata ironia... E poi, se posso permettermi, con tutto che le interpretazioni relative all'Infinito di Leopardi sono svariate, in questo specifico ambito, che c'entra il canto in questione?
Sì, anche a me. Anzi, oserei aggiungere che sarei persino disposto a rifiutare un'esistenza eterna e felice pur di sprofondare nel totale annullamento del non essere.
Oh. Che succede allora?
L'orrore del reale è nulla contro l'idea dell'orrore. I miei pensieri, solo virtuali omicidi, scuotono la mia natura d'uomo; funzione e immaginazione si mescolano; e nulla è, se non ciò che non è.
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